Personale di pittura. L'artista romana indirizza il suo interesse verso la natura. Scorci paesaggistici, di mare e profondita' marine sono tratti da immagini fotografiche, in un progressivo processo di astrazione. A cura di Tiziana Di Bartolomeo.
A cura di Tiziana Di Bartolomeo
Il versante astratto dell’arte di ispirazione naturalista ha il difficile compito di trattare della più spontanea fra le esperienze – quella, appunto, del contatto con la Natura – usando un modo espressivo che non sia “verista” nel senso che non si serva dell’effetto di somiglianza esteriore con le cose rappresentate ma vada a cercare una più profonda ragione, possibilmente anche carica di contenuto affettivo. Si potrebbe usare, per Michela Lenzi, il termine mimetico, che, alla traduzione dal greco in italiano suonerebbe sempre “imitazione” ma, in questo caso, viene adoperato per significare che l’artista ha operato analogamente alla natura, non solo preoccupandosi di catturare le somiglianze epidermiche.
Storico dell’Arte Gianluca Tedaldi
Fermando l’attenzione sulle opere pittoriche della Lenzi, abbiamo la certezza di trovarci in presenza di un’artista autentica. Un’artista dicevo, che pur sentendo la necessità di esprimersi in astratto-aniconico, fa trapelare la sua forte spiritualità creativa ed un’ansia interiore, diversa da un Modigliani o un Martini, ma che tocca parimenti le corde di una sofferta liricità.
(…) A ben vedere dunque le opere sono ben orchestrate nei corposi striti cromatici, nei toni e in intensità che va a digradare significatamente verso l’alto, mai affidati al caso come l’action painting, con una resa espressiva animata da matura consapevolezza attraverso un modellato morbido, quasi ovattato, che coinvolge psicologicamente il potenziale osservatore.
Testo dell’artista Mario Di Cara (Carati)
"Michela Lenzi si presenta al pubblico in questa mostra personale che può considerarsi la prima rassegna completa della sua produzione su tela...
L'ambito della produzione della pittrice che incontra oggi il pubblico romano è abbastanza ben delimitabile: le interessa la Natura; gli insegnamenti di Enzo Brunori l'hanno indirizzata verso una concezione dell'immagine che sta sul crinale tra figurativo ed astratto. Le sue raffigurazioni di scorci paesistici (soprattutto vegetazione e boschi ma anche l'acqua marina, il volo degli uccelli) sono tratte da immagini oggettive, fotografie, ma poi vengono sottoposte ad una particolare elaborazione che tende ad eliminare tutto ciò che risulti troppo descrittivo.
Questo processo di astrazione si realizza nel taglio compositivo (spesso con la scelta di un particolare che occupa l'intero spazio pittorico) e nella tecnica..."
Gianluca Tedaldi, giugno 2005
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Inaugurazione: sabato 11 ore 18
Palazzo Abadessa
Calle Priuli, Cannaregio 4011 - Venezia
Orari: 10-21
Ingresso libero