Si inaugura alla galleria HYPERION Arte Contemporanea la collettiva FUOCHI con Maura Banfo, Vincenzo Cabiati, Manuela Cirino, Laura Matei, Sandra Tomboloni, a cura di Maria Perosino. In occasione della mostra sarà pubblicato un testo di Marco Belpoliti.
Si inaugura alla galleria HYPERION Arte Contemporanea la collettiva FUOCHI con Maura Banfo, Vincenzo Cabiati, Manuela Cirino, Laura Matei, Sandra Tomboloni, a cura di Maria Perosino. In occasione della mostra sarà pubblicato un testo di Marco Belpoliti.
Il tema della mostra riprende il discorso già iniziato a ottobre, con la collettiva Distanze, sullo spostamento della percezione dell'immagine. L'oggetto che normalmente siamo abituati a percepire in un determinato contesto e secondo una precisa forma e dimensione, si arricchisce di un nuovo linguaggio, acquista una diversa connotazione generando uno sbilanciamento negli equilibri e una perdita dei riferimenti abituali. E questo in riferimento non solo al cambiamento di scala, che semplicemente rimpicciolisce o ingigantisce l'immagine, ma anche rispetto alla sua inaspettata apparizione.
Maura Banfo propone per questa mostra due lavori nuovi, parte della serie Fanella. Nel contesto di questo lavoro, Fanella, la bambola che ha vissuto nei nostri giochi di bambini, diventa memoria, traccia, ma non tanto del tempo dell'infanzia in senso nostalgico, quanto piuttosto della storia che essa racconta, della presenza umana di cui è testimone. Continuando dalla serie delle tracce lasciate negli indumenti, nelle scarpe o ancora egli oggetti, il passaggio umano lascia ora intravedere un tempo più ampio rispetto a quello di un frammento di vita: lascia percepire forse una storia, diventa luogo, tempo, immaginario.
Vincenzo Cabiati mette in mostra Abito, un vestito ripreso da un modello vittoriano. Si tratta però di un modello particolare: è una taglia irreale, fuori misura, tanto da non poter essere adatta ne per una persona, ne per una bambola. E' impossibile indossarlo, anche perché ha già un corpo all'interno, in gommapiuma. Ma solo la parte frontale ci è mostrata: la parte retrostante, che non appare, non esiste, ci è negata. E' appiattita, bidimensionale, come un bassorilievo classico, come un corpo spaccato con una metà condivisa solo nell'immaginario.
L'altro lavoro presentato è Sdraio al sole: uno squarcio di paesaggio sospeso su una mensola; le quinte in carta fanno da sfondo aprendo la scena su ipotetici spettatori che per un momento abbandonano le sedie-sdraio su cui riposavano accecati dalla luce del sole. Un sole artificiale e fuori dalla sua sede ufficiale: il cielo.
Manuela Cirino riflette sul senso del manufatto, inteso come "fatto dall'uomo", e sulla parola scultura, riconoscendola anche nelle forme preesistenti del quotidiano. Da questi oggetti, da queste forme, nascono i suoi lavori, le maquettes e le fotografie. Attualmente lavora su un ciclo basato sullo svolgersi dell'immagine: un'immagine o un pensiero che, raccontando di sé, evidenziano il "poco prima" e il "poco dopo", cercando una collocazione nello spazio attraverso la loro breve durata di svolgimento. Il lavoro presentato si intitola Primo tentativo. L'azione del tentare, nel suo farsi, ha in sé tutta la potenza del desiderio che ancora non ha concluso il proprio destino: durante un tentativo ci si gioca tutto. E le cose che non riescono hanno la dignità del tentativo senza l'impasse che segue al buon esito, alla cosa riuscita.
Nella serie degli animali, fotografie in bianco e nero, si mette in gioco la trasfigurazione della natura originaria dell'animale: una miriade di oggetti, d'uso funzionale e non, assumono queste sembianze, invadendo ogni angolo della nostra vita.
Laura Matei attraverso un lavoro minuziosissimo e meticoloso ci conduce lungo la superficie bianca delle sue tele. Migliaia di aghi attraverso la cui cruna corre un unico filo, concorrono a delineare la figura di un piccolo e fragile funambolo in equilibrio precario sulla storia. Non è qui tanto l'immagine a ricondurci all'idea del micro, quanto piuttosto la tecnica lenta e pazientissima, piccola, piccolissima, come quella delle antiche miniature medievali.
Sandra Tomboloni lavorando col pongo, ricostruisce piccole figurine colorate, abitanti di un mondo giocattolo, di cui evidenzia il carattere più spensieratamente ossessivo. La minuzia del suo lavoro diventa quasi una nevrosi, accentuata dall'inevitabile fragilità della materia scelta.
Per la mostra una vera colonia di microscopici pulcini sarà impegnata nella ricerca del porto in cui riposare, rappresentato qui da una gigantesca cuccia troppo grande, impossibile da varcare.
a cura di Maria Perosino
testo di Marco Belpoliti
L'Associazione Culturale S.U.M. Stati Uniti del Mondo opera da tempo nell'ambito della didattica dell'arte e della formazione in generale, collaborando con Istituzioni pubbliche e private.
In occasione della mostra Fuochi, S.U.M. ha creato una serie di percorsi formativi, che vanno dalle visite guidate alle attività di laboratorio che si svolgeranno per tutta la durata della mostra, e una giornata di laboratorio con gli artisti presenti.
Questo progetto offre la possibilità di costruire, attraverso l'interazione di artisti, galleristi, educatori, scuole, appassionati d'arte o semplicemente di conoscenza, un nuovo tessuto di rapporti sociali e quindi una possibilità nuova di creare comunicazione.
Per partecipare a queste attività o per avere informazioni le scuole o chiunque sia interessato può farlo telefonando ai numeri sopra indicati.
SEDE
HYPERION Arte Contemporanea Via Baretti 3 - 10125 TORINO
OPENING
Martedì 16 Maggio 2000 ore 18,30
INFO
Tel 011-650.39.78 Fax 011-668.62.10
Ufficio stampa Ex Libris
Via Palazzo di Città 21 - 10122 TORINO
Tel 011-521.64.19 Fax 011-435.86.10