I due artisti Alessandro Brighetti e Umberto Ciceri hanno individuato nel rapporto tra arte e filosofia naturale la chiave di lettura per interpretare il tema della mostra, un connubio di gioia, bellezza e armonia. A cura di Chiara Canali.
a cura di Chiara Canali
A Capri si inaugura la 1° edizione di STATES OF GRACE. CONTEMPORARY ART IN CAPRI 09,
progetto ideato dagli artisti Alessandro Brighetti e Umberto Ciceri come atto primo di un evento
continuativo e itinerante che, sotto la curatela di Chiara Canali, intende diventare una kermesse
contemporanea aperta alla sperimentazione dei linguaggi visivi più innovativi.
Gli “stati di grazia” sono rari attimi di felicità, pace, piacere, o condizioni di particolare euforia, di
gioia profonda e di lucida esaltazione. Sono circostanze in cui si realizza una sorta di astensione
magica, quando ci si sente, anche per un solo istante, miracolosamente in equilibrio tra corpo e
mente, tra ciò che si percepisce al di fuori di noi e ciò si sente dentro. Nella sfera delle arti si
raggiunge lo “stato di grazia” quando il senso figurale dell’immagine o della parola plasma e
modella la forma esteriore dell’opera in un’enfasi del momento, quando l’apparizione dell’eterno
nell’attimo avviene come uno svolgimento senza intervallo, come una durata che non conosce
interruzione.
I due artisti protagonisti di questo 1° appuntamento di States of Grace, ALESSANDRO
BRIGHETTI e UMBERTO CICERI hanno individuato nel rapporto tra arte e filosofia naturale la
chiave di lettura per interpretare lo “stato di grazia”, quel connubio di gioia, bellezza e armonia che
come per miracolo si configura agli occhi dello spettatore e si rispecchia in un luogo magico come
l’isola di Capri. Compito dell’artista è di guidare chi guarda a percepire lo “stato di grazia” della
natura mediante una costante rielaborazione e contaminazione di linguaggi, che annulla i confini
tra le diverse forme di espressione artistica e ripensa, al tempo stesso, il ruolo dello spettatore
come soggetto attivo, coinvolto in forme plurime di partecipazione.
ALESSANDRO BRIGHETTI visualizza i processi di interscambio e di ribaltamento di ruoli tra arte e natura,
arte e biologia, arte e tecnologia, fino a dare origine a una sorta di “bioarte”. L’artista ha riprodotto immagini
scientifiche e le ha intaccate con l’aggressione di microrganismi colorati dall’apparenza organica, ma nella
struttura di macchine meccaniche: ruspe, caterpillar, gru, pale gommate, trivelle, space shuttle. Nel dipingere
i suoi micropaesaggi, cita i radiolari e i tessuti umani visti al microscopio non tanto per mostrare un’ingerenza
reciproca tra arte e scienza, quanto per mettere in scena “un autentico parallelismo culturale” ed estetico tra
due aree di indagine apparentemente lontane. Nella seconda fase della sua ricerca Brighetti ha scelto come
materia e superficie dell’opera lastre di pietra di diversa natura e tipologia: onici, quarziti, agate, ametiste...
Pietre naturali, duttili e plasmabili, semitrasparenti, cangianti e iridescenti, di una materia viva che l’abilità
umana ha imparato a forgiare, attraverso sofisticate tecnologie. Al posto dei quadri Brighetti costituisce delle
lastre retroilluminate in cui lo schermo della lastra di pietra diventa filtro che permette all’artista, mentre
indirizza la luce, di dosarne l’effusione, la vibrazione e l’intermittenza della luce in una sinapsi che consente
la comunicazione tra i nuclei e le cellule dipinte al di sopra di questo tessuto inorganico.
UMBERTO CICERI utilizza il linguaggio tecnologico del lenticolare, sottratto alla sua funzione ludica, per
divenire il medium adatto a veicolare il senso del movimento davanti all’opera, che determina la narrazione.
Il lenticolare “provoca ed innesca una intensa partecipazione creativa” dove “l’osservatore è davvero il
motore dell’opera”. La percezione diventa un’azione attiva e relazionale, che sfugge da un lato alla velocità
della pellicola cinematografica e dall’altro all’immobilità della fotografia, e che si allontana radicalmente
anche dalla fruizione passiva del dinamismo sincronico innestato dal futurismo.
Questa azione simultanea agita dallo spettatore, questo diagramma di spazio-tempo-visione che si muove
secondo le coordinate della diacronia individuale del soggetto che guarda, si condensa nella formula
dell’hypertrait, innesto di “ipertesto” e “portrait” come esperienza navigabile e percorribile nelle sue molteplici
direzioni. Come nella comunicazione ipertestuale è l’utente a decidere in ogni passo in che modo continuare
a visionare i materiali presentati, così nell’hypertrait di Ciceri la sequenza della visione è personale e non
dettata dal mittente. Caratteristica principale dell’ipertesto e dell’hypertrait è quindi la non linearità di lettura e
visione, dove l’unico centro è costituito dalla posizione del fruitore all’interno di esso.
Alessandro Brighetti nasce a Bologna il 9 luglio 1978, dove vive e lavora.
Dopo il diploma scientifico, si trasferisce prima a Firenze e poi in Spagna. Dall’età di 27 affronta la carriera
artistica impugnando i pennelli ed iscrivendosi alla Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 2007 è finalista al Premio S.A.M.P. presso la Pinacoteca di Bologna e poi al Premio Morlotti ad
Imbersago (Co). Sempre nello stesso anno è invitato alla settimana internazionale della Fotografia a Reggio
Emilia nella mostra Household ed espone al Museo Bargellini a Pieve di Cento (Bo).
Nel 2008, assieme all’artista Umberto Ciceri, presenta un originale progetto espositivo intitolato Order
without Border nello Spazio 2bo, un suggestivo scenario archeologico industriale. Sempre nel 2008 risulta
vincitore al Premio Italian Factory per la giovane pittura italiana e partecipa alla mostra Rumors nell’ex-
Arsenale Borgo Dora di Torino, in concomitanza con Artissima15.
Nel 2009, è tra i partecipanti del progetto Bologna Batte Berlino presso la Galleria Otre Dimore di Bologna e
presenta la mostra God Alter Ego presso la Fabbrica Borroni di Bollate (Mi), all’interno di Take Off, evento
collaterale a MiArt 2009.
Umberto Ciceri è nato a Milano, vive e lavora a Bologna.
Dalla fine degli anni Ottanta conduce una complessa sperimentazione su tematiche quali la neurofisiologica,
la quantistica e il moto perpetuo che nelle sue ultime sperimentazioni è riuscito a tradurre con la tecnica del
lenticolare. Questa ricerca ha dato vita alla serie di lavori Hypertrait.
Nel 2007 è intervistato nel programma “Art in Progress” sul canale Leonardo Sky di Milano.
Nel 2008, assieme ad Alessandro Brighetti, presenta un originale progetto espositivo intitolato Order without
Border nello Spazio 2bo, un suggestivo scenario archeologico industriale. Sempre nello stesso anno
partecipa a Re- volt. Corpo elettrico, presso l’Ex Centrale Enel–volt di Reggio Emilia, all’interno della
manifestazione Fotografia Europea Reggio Emilia.
Nel 2009 è tra gli artisti selezionati per prendere parte all’iniziativa ARTFIRTS OFF dove presenta il progetto
The magic baton alla Galleria Cavour di Bologna. Sempre del 2009 sono le partecipazioni alle Fiere Art First
e MiArt con la Galleria L’Ariete Contemporanea, Bologna.
Immagine Alessandro Brighetti
Inaugurazione 21 agosto 2009
Franco Senesi Fine Art
Via Camerelle, 33 - Capri
Ingresso libero