Con i suoi dipinti, l'artista ci dice che le cose non sono come appaiono, la verita' si cela dietro l'apparenza e occorre scavare "sotto la pelle" per conoscere la vera essenza delle persone, degli oggetti, delle situazioni.
A cura di Vera Agosti
Una ballerina sensuale e provocante danza su una lastra di vetro smerigliato. La superficie riesce a ricordare la pelle della ragazza intenta ad incantare gli spettatori. La parte opposta della vetrata nasconde però una sorpresa: i colori diventano quelli complementari, rosso e verde, tinte innaturali che sembrano simbolicamente voler tratteggiare le caratteristiche dell’anima della danzatrice. Mauro Lacqua (Milano, 1966) ci dice quindi che le cose non sono come appaiono, la verità si cela dietro l’apparenza e occorre scavare “sotto la pelle” per conoscere la vera essenza delle persone, degli oggetti, delle situazioni. L’installazione è completata da una cornice in ferro battuto di Gianluca Sirotti, giovane artista artigiano di Cesena, che secondo la giornalista Raffaella Candoli del Resto del Carlino è l’unico oggi a lavorare i metalli attraverso il corpo. In quest’opera, plasmando le forme nel materiale da recupero attraverso la sua fisicità, ha cercato di riprodurre le sinuosità dei dettagli della donna raffigurata: il gomito, i seni, il ginocchio, la scarpa...
Altri quadri di donna compongono la mostra. Corpi materici, pastosi e grezzi, segnati da profonde cicatrici metaforiche. Sono i solchi nei fondi di caffé, principale materia prima di questo inquieto collante, che con l’olio e il silicone riesce a non sgretolarsi, ma rimane vivo e denso di indecifrabile concretezza. Le ferite dell’anima diventano apertamente visibili e concrete, alcune aperte e sanguinanti, altre che si curano e rammendano con ago e filo, da cui le evidenti cuciture che emergono come dettagli del dolore sulla pelle delle fanciulle ritratte. Chi soffre ama la solitudine e il raccoglimento e così le donne di Lacqua celano pudicamente il viso per non incontrare il nostro sguardo.
Anche i fiori con i loro morbidi petali hanno una pelle vellutata fatta da mille increspature, pieghe e vortici creati dalle garze, dal gesso, dagli stracci e dal cemento. Sotto il velo esiste tutto un mondo dove ognuno può scorgere ciò che vuole. Dettagli fotografici di pistilli, cuori di rosa e foglie monumentali sono selezionati dall’artista con cura minuziosa. Nel poderoso ingrandimento la forma si perde e il fiore diventa pura emozione. Il colore domina con rossi sanguigni, bianchi virginali e sfumature di indaco. Le linee e le tinte si equivalgono, fondendosi in un unico suggestivo abbraccio.
Vera Agosti
Biografia:
Mauro Lacqua nasce a Milano nel 1966. Vive e lavora tra Milano e Pavia. Fin da bambino coltiva un interesse innato per le arti figurative ed apprende i rudimenti e le prime tecniche pittoriche grazie all'incontro col maestro Mimmo Canonico. Sviluppa in seguito la conoscenza delle diverse scuole e tecniche artistiche presso la Civica Scuola di Arti Visive di Pavia e con l'aiuto della sua insegnante, Monica Anselmi, arriva all'utilizzo di cementi e materiali da recupero più consoni alla sua inclinazione e sensibilità. Espone dal 2008.
Immagine: Profonde Cicatrici, 2008, cm 80x80
Presentazione: Vera Agosti e Andrea G. Pinketts - ore 21
Le Trottoir
piazza XXIV Maggio, 1 - Milano
orari di apertura lun-dom: 11:00 - 02:00
Ingresso libero