Mauro Staccioli
Robert Tyson
Gillo Dorfles
Enrico Crispolti
Massimo Bignardi
Marco Bazzini
Maria Laura Gelmini
Alessandro Togoli
Sergio Borghesi
Volterra rende omaggio a Staccioli con una grande mostra che coinvolge luoghi, piazze e spazi museali all'interno della cittadina, e il territorio circostante. Il progetto trae origine da Sculture in citta', mostra organizzata a Volterra nel luglio 1972. Saranno ripristinate alcune delle installazioni realizzate per quell'occasione come in Piazza Dei Priori, in Piazza San Giovanni o all'ingresso delle Logge di Palazzo dei Priori. Il progetto prosegue in altri spazi: nelle sale della Pinacoteca in Palazzo Solaini con piccole sculture, disegni, maquette e fotografie; sotto le logge di Palazzo Pretorio con il riallestimento della mostra 'Mauro Staccioli: pensare la scultura'. Sara' infine allestita una sala del Palagione con le fotografie di Robert Tyson insieme ad una selezione di disegni inerenti al progetto per Pontedera, mai realizzato. Contemporaneamente l'artista creera' un inedito dialogo con il territorio grazie a nuovi interventi.
Volterra rende omaggio a Mauro Staccioli, uno dei maggiori scultori contemporanei, nato proprio in questo luogo della Toscana. Domenica 13 settembre si inaugura Mauro Staccioli – Volterra. Luoghi d’esperienza, una grande mostra che coinvolgerà luoghi, piazze e spazi museali all’interno di Volterra, e il territorio circostante con 20 installazioni-sculture, concepite appositamente, ambientate nel paesaggio, che andranno a disegnare una sorta di anello intorno alla città. La mostra rimarrà aperta fino all’8 novembre 2009 mentre le opere ambientali saranno visibili sino a settembre 2010.
Il comitato scientifico della mostra è formato da Gillo Dorfles, Enrico Crispolti, Massimo Bignardi, Marco Bazzini, Maria Laura Gelmini, insieme ad Alessandro Togoli e a Sergio Borghesi.
Il progetto trae idealmente origine da Sculture in città – organizzata a Volterra nel luglio 1972 e curata da Enrico Crispolti – mostra chiave nel percorso artistico di Staccioli e nel suo modo di fare arte: focalizzando l’attenzione sulla vita e l’ambiente urbano compie un’importante passo verso un nuovo modo di concepire la scultura. Saranno ripristinate dunque alcune delle installazioni realizzate per quell’occasione come in Piazza Dei Priori, in Piazza San Giovanni o all’ingresso delle Logge di Palazzo dei Priori. Il progetto all’interno di Volterra prosegue in altri spazi: nelle sale della Pinacoteca in Palazzo Solaini con piccole sculture, disegni, maquette e fotografie che illustreranno il lavoro dell’artista, il suo percorso e il suo personale approccio alla scultura; sotto le logge di Palazzo Pretorio dove sarà riproposta la mostra Mauro Staccioli: pensare la scultura, curata dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato (1 novembre 2008 - 11 gennaio 2009), incentrata sul metodo ideativo - progettuale dell’artista.
Sarà infine allestita una sala nella struttura cinquecentesca del Palagione, a pochi km dal centro città, dove saranno esposte le fotografie di Robert Tyson che documentano l’attività dell’artista in California e la maquette insieme a una selezione di disegni inerenti al progetto per Pontedera, elaborato da Staccioli per il Comune e mai realizzato.
Contemporaneamente l’artista creerà un inedito dialogo con il territorio grazie a nuovi interventi. Le sculture, installate in più fasi tra maggio e giugno 2009, sottolineeranno tempi e luoghi di un paesaggio in cui storia, cultura e lavoro umano si incontrano sollecitando la memoria stessa dell’autore.
Staccioli ha individuato una serie di luoghi di interesse storico-culturale con il desiderio di riportare alla luce l’identità di una comunità ma anche l’identità di un paese, l’Italia, le cui radici affondano in un passato che ha plasmato le città, le campagne e lo sviluppo stesso della società. La scelta dei luoghi ha tenuto conto non solo della percezione degli spazi ma anche del loro essere tracce tangibili di una civiltà, di una collettività. E’ in questo senso che ha scelto di sottolineare la chiesa di San Dalmazio - edificio cinquecentesco che segnò parte della storia della città di Volterra - oppure di porre in risalto criticamente la piccola pieve di Corbano, del X secolo, ormai ridotta a rudere, o di ridare voce alla Fattoria di Lischeto e alle Ville di Pignano e Roncolla. L’interesse poi per alcuni luoghi legati alle esperienze dell’infanzia dell’artista si apre alla considerazione della conformazione geofisica di un territorio plasmato da secoli di sapiente lavoro contadino, di attenta cura e conoscenza della terra. Ecco allora che Staccioli concepisce un grande segno ellittico che circoscrive la vista e la concentra, inquadrando la vecchia casa dei nonni materni e spaziando verso le Balze, zona caratterizzata da frane e fenomeni di erosione tipici del terreno argilloso, duro e fragile allo stesso tempo. Grazie all’attenzione che viene posta proprio allo studio morfologico dei luoghi, queste opere si caratterizzano come presenze fisiche che generano nuove e inattese considerazioni.
Luoghi d’esperienza sarà accompagnata da un ricco volume pubblicato da Damiani Editore con un intervista introduttiva di Gillo Dorfles e testi di Marco Bazzini, Massimo Bignardi, Maria Laura Gelmini, Simona Santini. Il libro oltre a documentare le installazioni realizzate per l’occasione, ripercorrerà l’iter biografico e artistico di Staccioli.
L’evento promosso da Generazioni in Arte e Fotoimmagine, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, della Cassa di Risparmio di Volterra S.p.a. e con il supporto delle gallerie Il Ponte di Firenze e Niccoli di Parma, è sostenuto dalla Regione Toscana e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Volterra.
Elenco installazioni ambientali e in luoghi storici
SR 68 località Spicchiaiola. L’indicatore 2009, acciaio corten, cm 1780x50
Il luogo conosciuto dai volterrani con il termine “l’indicatore”, posto nei pressi della località di Spicchiaiola, è un punto panoramico che segna il punto di passaggio tra la provincia di Pisa e quella di Siena. Qui la scultura si impone quale fulcro accentratore, segno di interscambio, perentoria affermazione di un confine da superare sempre, alla ricerca dell’altro, di una relazione con il mondo che questa terra, isolata e dura, deve ricercare
Villa di Pignano. Terracotta 2009, terracotta, cm 280x Ø137
L’intervento nel cortile del complesso di Pignano, intende sottolineare il bellissimo borgo medievale, le cui origini risalgono almeno al XII secolo. Così Staccioli, con l’utilizzo di un materiale di antica memoria e dalla lunga tradizione di utilizzo contadino, elabora una scultura che da una parte elogia il materiale, dall’altra richiama la vocazione al lavoro dei campi, alla vegetazione e alla natura.
Podere San Nicola / SR 68 bivio per Mazzolla. Al bimbo che non vide crescere il bosco 2009, cinque elementi, ottone, rame, acciaio inox, alluminio, acciaio corten, cm 1530x25 ciascuno
La “selva” di stele posta a ridosso del bivio per il borgo di Mazzolla rende omaggio al bosco di Berignone-Tatti poco lontano, un omaggio alla sua bellezza e varietà. E nell’immaginario dell’artista gli alberi diventano metafore del crescere, diventare adulti, vivere, in una dedica sentita a una vita stroncata prematuramente.
Chiesa di San Lorenzo a Mazzolla. Attraversando la storia 2009, intonaco rosso, cm 535x70x535
L’intervento sul fianco della Chiesa di San Lorenzo scaturisce dalla volontà di evidenziare il tratto murario medievale conservatosi, al contrario della facciata purtroppo modificata nel corso del XIX secolo. L’arco ideato da Staccioli nasce sul margine della stretta via che costeggia la chiesa, per appoggiarsi delicatamente sul muro medievale, quasi a voler sorreggere questi resti di un passato da ricordare.
Villa di Roncolla. Omaggio all’architetto Campani 2009, terracotta, cm 280x Ø137
Di fronte all’originalissimo oratorio annesso alla villa di Roncolla, Staccioli colloca una scultura – un esemplare analogo è installato a Pignano – che desidera richiamare l’attenzione sull’impressionante facciata in terracotta realizzata tra il 1834 e il 1840 dall’architetto Luigi Campani, allora proprietario dell’edificio. L’omaggio all’architetto Campani concepito da Staccioli, intende dare risalto all’uso sapiente e originale che di questo antico materiale fu fatto dall’ideatore e dagli esecutori delle formelle. Queste riempiendo in una specie di horror vacui l’intera facciata, danno vita a un decoro assolutamente singolare e per certi versi inedito.
Villa Palagione.
Nel complesso cinquecentesco, adagiato sul fianco meridionale di Monte Voltraio, nei pressi del quale si incontra la confluenza dei due rami del fiume Era – l’Era “viva “ e l’Era “morta”–, Staccioli ha esposto il suo Progetto per Pontedera 2007 – mai realizzato – che trae origine proprio dalla riflessione sull’etimologia del toponimo.
Vi è inoltre allestita una sala che propone le fotografie di Robert Tyson relative all’attività dell’artista in California (aperto tutti i giorni: 10.30–13 e 14,30–18,30).
SR 68 località Poggio di San Martino. Anello 1997-2005, cemento e ferro, cm Ø600x50
L’anello dal tipico colore rosso ossido caro a Staccioli dà al dolce panorama collinare volterrano una nuova visibilità e conduce lo sguardo alle alture metallifere al di là dei declivi verdeggianti. Questa sorta di cornice-schermo tondo obbliga a rallentare la corsa lungo la salita che porta a Volterra e costringe il passante non a vedere ma a guardare, e dunque contemplare, lo scenario che si schiude al suo interno.
Villa di Cozzano. Volterra di profilo 2009, acciaio e cemento, cm 700x60x650
In questo caso Staccioli individua il passaggio, la soglia, come luogo significativo per l’accesso a questa villa padronale, destinata alla raccolta e alla conservazione dei prodotti delle terre limitrofe. Il segno scultoreo definisce un ingresso, imprimendo alla veduta panoramica - che da Cozzano spazia, attraverso uliveti e coltivazioni, verso il profilo settentrionale di Volterra - la valenza di un ipotetico al di là.
Volterra, Piazza dei Priori. Barriera 1972–2009, nove elementi, ferro nero, cm 220x100x100 ciascuno
Fu la piazza centrale di Volterra, simbolo del potere centrale, su cui affacciano gli edifici anticamente destinati alle massime cariche comunali. Lo scultore ripropone le nove punte piramidali in ferro poste come nel 1972 su una diagonale che la attraversa. L’intervento diventa così metafora di una barriera, di uno scontro che la piazza stessa aveva vissuto nella lotta tra guelfi e ghibellini.
Volterra, Piazza San Giovanni. Piramide 1972–2009, cemento e ferro, cm 440x400x400
La grande piramide, già esposta nel 1972, assume in relazione con gli antichi edifici religiosi cittadini - il Duomo, il Battistero e l’ospedale - una forte valenza simbolica. Le linee ascensionali e il senso mistico della piramide si caricano qui di connotazioni negative per l’effetto minaccioso della punta in ferro.
Volterra, Chiostro di Palazzo Minucci-Solaini. Prismoidi 2003-2009, undici elementi, ferro zincato, cm 110x70x80 ciascuno
Questi prismoidi, come li definisce Staccioli, rappresentano forme significanti che appaiono disseminati in maniera casuale a definire una pluralità di orientamenti e punti di vista in uno sconcertante assetto precario. Nei sotterranei del Palazzo sono presentate piccole sculture, disegni e un video dell’installazione della mostra; mentre nell’altana troviamo attraverso imponenti ingrandimenti fotografici una selezione delle principali sculture presenti in musei, fondazioni e collezioni private sia in Italia che all'estero (aperto tutti i giorni: 10.30–13 e 14,30–18,30).
Volterra, Piazza dei Priori, Logge di Palazzo Pretorio. Barriera 1972–2009 (Fonti di Docciola), quattro elementi, cemento e ferro, cm 160x160x180
Questa scultura–intervento degli anni Settanta ci accoglie alle logge di Palazzo Pretorio. Già esposta in Piazza Sant’Andrea nel 1972 e sulla scalinata di Docciola nel 1973, la scultura ritorna qui simbolo di difesa in uno dei luoghi del potere medievale, sede – oltre che del Podestà e del Capitano del Popolo – delle carceri comunali. Qui si ripropone inoltre la mostra Mauro Staccioli: pensare la scultura, curata dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, incentrata sul metodo ideativo–progettuale dell’artista attraverso disegni e maquette (aperto tutti i giorni: 10.30–13 e 14,30–18,30).
Volterra, Chiesa di San Dalmazio. Omaggio a Giovan Paolo Rossetti 2009, intonaco rosso, cm 580x525x28
Un triangolo poggiato sul suo vertice, classico simbolo mistico-religioso, qui interviene in funzione della visione. L’opera di Staccioli infatti, sottraendo alla vista gli eccessi ornamentali, definisce ed esalta la bellezza della tavola di Giovan Paolo Rossetti (1519-1586), allievo del più noto Daniele da Volterra. Un inno alla pittura cinquecentesca - così lontana eppur così presente a Staccioli - e alla tradizione artistica locale.
Località Montebradoni. Cerchio imperfetto 2007–2009, intonaco rosso, cm 350x350x45
Staccioli è nato nel 1937 a Volterra, o meglio, a Montebradoni. Se non per il fascino originario di questo piccolo borgo posto tra la Badia camaldolese e le mura etrusche o per la sua storia millenaria, la scultura di Staccioli merita di trovare posto qui anche solo per il riferimento biografico. Per Staccioli il grande quadrato rosso dai lati curvi diventa una sorta di schermo, dal quale guardare per attraversare con uno sguardo i secoli e leggere tutto il nostro passato.
Fattoria di Fognano. San Giacomo in Fognano 1985-2009, cemento rosso e ferro, cm 125x2100x100
L’arco rovesciato posto sul limitare di un poggio pianeggiante, poco prima del dirupo che ne segna la fine, sottolinea non solo idealmente il paesaggio volterrano con le sue dolcezze ma anche le asprezze scaturite dalla sua conformazione geologica. Staccioli con il suo segno dolcemente arcuato dalle estremità aguzze e severe ci sollecita ad ammirare lo scenario con le sue linee modellate dall’erosione del terreno argilloso, con i suoi calanchi e il continuo variare dei suoi colori.
Chiesa di Santa Lucia a Corbano. Corbano 2009, intonaco rosso, cm 302x219x6
I ruderi della chiesa preromanica di Santa Lucia a Corbano hanno spinto a realizzare un segno per questo piccolo edificio in balia delle intemperie e destinato a scomparire. La scultura in questo caso si fa gesto risoluto contro l’incuria, a comunicare il rammarico dell’artista che valuta le conseguenze del tempo e della noncuranza.
Località Piancorboli. Primi passi 2009, acciaio corten, cm 805x1300x40
Qui le terre aspre riecheggiate nei romanzi di Cassola si aprono ai ricordi dell’infanzia dell’artista. La grande ellisse in acciaio corten che incornicia il panorama che va dall’antica contrada di Montebradoni – borgo in cui Staccioli ha vissuto fino alla maggiore età – alle Balze, alla chiesa di San Giusto e al profilo di Volterra, definisce una sorta di cannocchiale prospettico che in primo piano rileva un casale da tempo abbandonato, la casa dei nonni materni, teatro dei suoi primi passi e del suo primo approccio con la tradizione contadina toscana.
Fattoria di Lischeto. Portale 2009, acciaio corten, cm 1000x805x55
Osservando il portale lungo il viale d’ingresso alla Fattoria di Lischeto si può scorgere in lontananza l’ellisse collocata a Piancorboli. Le due sculture ripercorrono idealmente quello che un tempo era il consueto tragitto dei contadini dal podere di Persignano alla fattoria che raccoglieva tutto il loro raccolto. Il grande arco triangolare, quasi sospeso sulle sottili estremità, da vicino manifesta tutta la sua imponenza, facendosi soglia accogliente e solenne nel ricordo di episodi significativi nella vita dell’artista.
SR 68, Località La Mestola. Tondo pieno 2009, cemento e ferro, cm Ø600x60
Due tondi, uno aperto ad anello e l’altro pieno, appaiono lungo la STR 68, nel tratto che da Volterra porta alla frazione di Saline. Questi due tipici segni "staccioliani", correndo lungo il percorso della strada in collina, sottolineano una delle vie più solcate dai volterrani che in questo sottosuolo collinare ai piedi della città, mediante un procedimento inusuale, estraevano l’”oro bianco” dai giacimenti naturali di salgemma. Una via che fin dall’antichità ha costituito una miniera dalle enormi potenzialità e che ancora oggi, seppur con un lento declino, segna il destino di questi luoghi.
Per tutta la durata dell’esposizione sarà a disposizione un servizio bus navetta da Volterra per visitare i luoghi delle installazioni, organizzato dal Consorzio Turistico di Volterra.
con l’adesione del Presidente della Repubblica Italiana
promossa da
Regione Toscana
Provincia di Pisa
Comune di Volterra
in collaborazione con
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
Fotoimmagine e Generazioni in Arte, Volterra
Galleria Niccoli, Parma – Galleria Il Ponte, Firenze
Per informazioni:
Consorzio Turistico, piazza dei Priori, 20 - 56048 VOLTERRA
tel/fax +39058887257
e-mail ufficioturistico@volterratur.it
http://www.volterratur.it
Ufficio stampa: Davis & Franceschini
Tel.055/2347273 – fax 055/2347361
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http://www.davisefranceschini
Anteprima per la stampa giovedì 10 settembre ore 12,00
Volterra, logge di piazza dei Priori
Partenza bus navetta da Firenze, piazza Adua, ore 10,00
Si prega di confermare la presenza via e-mail o telefono
Inaugurazione domenica 13 settembre, ore 10,30
Volterra, Centro studi Santa Maria Maddalena
Diverse sedi, Volterra