Siamo cosi' sicuri che cio' che accade sotto i nostri occhi sia veramente cosi'? Siamo, in altre parole, davvero certi di saper distinguere la realta' dall'illusione? Oppure, non sarà forse che quello che abbiamo creduto realta' non sia stato altro che una passiva accettazione delle apparenze illusorie, una resa incondizionata e totalmente inconsapevole all'ambiguita' travestita, confusa, virtualmente inafferrabile delle immagini?
Un confessionale con tendine di paillettes, un'immagine dell'artista in attesa di un contrappeso divino che lo sollevi sull'asta bilanciante, riprodotta su piastrelle di ceramica, un portale di fiori di plastica con la scritta " il lavoro rende liberi", una pecora imbalsamata bruca l'erba che dal soffitto si riflette nello specchio a terra. Una gigantografia dell'interno di una chiesa con le strisce pedonali che portano all'altare. Una volpe e una lepre si specchiano nel volto dell'altra.
Siamo così sicuri che ciò che accade sotto i nostri occhi sia veramente così? Siamo, in altre parole, davvero certi di saper distinguere la realtà dall'illusione? Oppure, non sarà forse che quello che abbiamo creduto realtà non sia stato altro che una passiva accettazione delle apparenze illusorie, una resa incondizionata e totalmente inconsapevole all'ambiguità travestita, confusa, virtualmente inafferrabile delle immagini? Sembrano queste le domande angosciose ed inquietanti da cui muove la riflessione di Daniele Pario Perra in questo nuovissimo ciclo di installazioni ospitate dalla galleria interno&dumdum di Bologna. Per fortuna la gravità e l'imponenza del tema proposto sono stati alleggeriti da sense of humour e da un contrappeso d'ironia che concedono a tutti, istanti di giocosità e divertimento. Difatti l'aspra denuncia all'indirizzo di tutti i comportamenti sociali indotti e omologanti presentata in "more pecorum" perde la spietata durezza dello stupore, ma anzi, riuscendo a sostenere con garbo e disinvolta prontezza l'inatteso evento. Infine arriviamo all'autentico lavoro-condanna con l'ausilio di una allegoria fiabesca dove la pecorella smarrita bruca il riflesso dell'erbetta sul prato di specchio. Così anche nell'opera "oggi non mi riconosco più!" L'ammiccante vanità della volpe e della lepre che si ammirano allo specchio l'una nel volto dell'altra senza mai abbandonarsi troppo alle reazioni di manifesto della mostra, un compendio dell'attuale percorso creativo di Pario Perra. "Vedi o non vedi?" spiega letteralmente il dilemma della condizione umana, in cui tutto ciò che ci circonda forse non esiste veramente, perché forse noi non riusciamo o non siamo riusciti a vederlo veramente; invano come il cieco del manifesto fotografico, ci troviamo all'interno della nostra vita, del nostro mondo, davanti alla nostra stessa immagine ma senza che la nostra vista ci aiuti a comprendere, ad orientarci
Inaugurazione:
giovedì 18 maggio 2000 ore 21,30
Sede espositiva:
interno&dumdum, via Santa Maria Maggiore 4, Bologna
Periodo:
19 / 20 / 23 / 24 / 25 / 26 / 27 maggio dalle ore 21,30 alle 23,00
associazione culturale - art gallery
interno&dumdum, via Santa Maria Maggiore 4, 40121 Bologna
tel.: 051 25 15 57 fax : 051 24 67 63