Overlooking/Overmaking. Una selezione di opere di medio e grande formato, in parte realizzate per l'evento dall'artista veneziano e dedicate al tema dei linguaggi non verbali, dei percorsi comunicativi in cui lo sguardo e il gesto predominano sulla parola e prescindono da essa.
a cura di Gaetano Salerno
L’artista giunge a Segnoperenne dopo aver vinto il primo premio dell’edizione 2008 del prestigioso Premio Burano e dopo il successo di pubblico e critica ottenuto con la doppia personale Disfarexfare, inserita recentemente nel circuito veneziano di Fuoribiennale.
Una selezione di opere di medio e grande formato, in parte inedite realizzate per l’evento dal pittore veneziano (Venezia, 1976, vive e lavora a Burano), dedicate al tema dei linguaggi non verbali, dei percorsi comunicativi in cui lo sguardo e il gesto (over – looking e making intese come azioni estreme ed estremizzate del guardare e dell’agire) pre-dominano sulla parola e pre-scindono da essa.
Gli studi di membra e volti, ripresi in scorci dal taglio fotografico, ritraggono pensieri e azioni più che individui, subordinando la fisicità dell’esistenza all’idea di concetti esistenziali; gli sguardi fissi verso e oltre i nostri, i corpi scossi dalla lotta o immobili nell’attesa, gli occhi sgranati, i muscoli contratti diventano gli interpreti di frustrazioni, rabbie, alienazioni, ansie, nevrosi che nessun vocabolo potrebbe diagnosticare ed esprimere con maggiore immediatezza o certezza.
La forma pittorica, laddove coincide con il corpo fisico dei soggetti, diventa vincolo espressivo limitante, membrana sottile e logora che a stento trattiene la carica dell’animo umano (scosso talvolta da profonde note di disumanità) che preme dall’interno per uscire e manifestarsi come atto proprio virulento ed imprevedibile, dando vita a status portraits di inconsci collettivi che si riconoscono nell’alienazione condivisa di un presente tragico e nella sua rapida e implacabile digressione verso la monomania.
I volti, ingigantiti dai close-up, si gonfiano fino alla deformità anatomica occupando lo spazio disponibile della superficie pittorica (tela o rame che sia) e premendo per svincolarsene o per mutare con essa nel tempo; i muscoli scalpitano spingendosi verso estensioni proprie; le pennellate energiche segnano i tratti somatici, ne individuano i valori salienti sottolineandoli con colori terrosi e armonizzando il predominio dei rossi e degli ocra con i toni chiari per definire gli impasti cromatici di incarnati pesanti e materici.
Andrea Tagliapietra aggredisce i soggetti isolandoli nel nulla scenografico dello sfondo, ne guida le espressioni e i movimenti con atti che si intuiscono essere debitori del dipingere immediato ma intensamente introspettivo di Lucian Freud.
Il suono cede così il posto alla pittura nella sua forma più alta, alla sua natura narrativa silenziosa, lasciando emergere in essa il tratto basilare del suo esistere iconico che, specialmente nel ritratto, è sempre e comunque attestazione di molteplici presenze.
Inaugurazione: sabato 12 settembre 2009, ore 18.30, alla presenza dell'artista
Spazio Voltolina
Calle della Testa 1 (ang. Via Torre Belfredo 60) - Mestre
orari: da lunedi 14 su appuntamento
Ingresso libero