Die berliner mauer. Una mostra fotografica di grande impatto emotivo per ricordare i 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino.
La Biblioteca cantonale di Bellinzona, l’Archivio di Stato e la Città di Bellinzona, in
collaborazione con Bellinzona Turismo, e con partecipazione dei Circoli del Cinema di
Bellinzona e Locarno e dell’associazione Fiori Musicali di Bellinzona, si sono proposti
di ricordare i 20 anni dalla caduta del Muro attraverso un progetto che si articola attorno alla
mostra fotografica di Alessandro Vicario. Gli scatti dell’autore hanno una grande forza
evocativa perché documentano con immediatezza lo straordinario impatto emotivo, culturale
e sociale del crollo del Muro, vissuto dall’immaginario collettivo come un evento di
straordinaria importanza per la storia del mondo. E lo fu.
La mostra fotografica ha il pregio di esemplificare il ruolo dell’evento culturale che alla
raffinata dimensione artistica unisce l’impegno civile e la riflessione sul senso delle cose.
Ecco quindi che la mostra fa da spunto intelligente per una serie di eventi il cui intento è
quello di mettere a fuoco la portata storica del 1989, di capire che cosa è il mondo
vent’anni dopo.
«Al contrario di quanto altri hanno fatto, Alessandro Vicario ha scelto di non allargare lo
sguardo inscrivendo il Muro nel contesto in cui ora è conservato e ricordato, ma di
avvicinarsi il più possibile alla superficie di cemento armato considerandola una pelle da
osservare da vicino alla ricerca di segni, di allusioni, di simboli.
Il risultato è stato sorprendente perché le molte lastre fotografiche sono diventate altrettante
tappe di un percorso che si snoda nella meraviglia fino a rivelare un mondo quasi
sconosciuto anche se posto sotto gli occhi di tutti. Così, in un chiodo conficcato nel muro su
cui cola la ruggine come fosse uno schizzo di vernice si possono scorgere i confini di una
metafora mentre il colore che lentamente si sfoglia in mille frammenti azzurri lascia tracce in
cui possiamo forse riconoscere un profilo, uno sguardo, un volto di donna.
Il senso del tempo vive nelle immagini di Vicario. Il cemento non è quella materia inerte che
abbiamo immaginato: sulla sua superficie compaiono le porosità create dalla lunga
esposizione alle intemperie, le stesure omogenee di colore che generano formelle
monocromatiche, gli interventi di recupero grazie ai quali tutto torna liscio, pulito, grigio e
anonimo come quando era apparso agli autori dei graffiti.» ROBERTO MUTTI – critico d’arte fotografica (dal testo pubblicato in catalogo)
ALESSANDRO VICARIO
Nato a Modena nel 1968, Alessandro Vicario si è avvicinato alla fotografia sin da
giovanissimo. Dal 2000 un’intensa attività espositiva l’ha portato a tenere mostre personali e
collettive, accompagnate da cataloghi e pubblicazioni, in gallerie private e in spazi pubblici,
in Italia e all’estero. I temi del tempo e della memoria, evocati da frammenti, tracce, segni,
sono costanti della sua poetica.
Castelgrande
Monte San Michele - Bellinzona
Orario: Novembre - Marzo
10.00 - 17.00,
Aprile - Ottobre
10.00-18.00
lunedì - domenica,
chiuso: 25 e 31 dicembre