Angela Colombo, Marco Magrini, Romano Ragazzi. 3 artisti della scena milanese che espongono la propria personale ricerca intorno ai significati e ai miti della rappresentazione della 'figura umana'.
SBLU_spazioalbello propone tre protagonisti della scena artistica milanese che espongono la propria personale
ricerca intorno ai significati e ai miti della rappresentazione della ’figura umana’ con risultati espressivi e di sintesi
estremamente diversi.
Ancora una volta lo spazio offre al suo pubblico la possibilità di addentrarsi, grazie a un tema comune noto, nei
molteplici modi del fare artistico, recuperando il piacere della scoperta di poetiche lontane tra loro, ma accomunate
dall’interesse per la figura.
ANGELA COLOMBO riversa nel suo lavoro il suo infinito sapere, il desiderio di immaginazione e di fiaba come
opportunità di fuga dal quotidiano, dalla monotonia, dalle convenzioni. Nelle sue visioni oniriche dipinge l’eterna
mitologia della ‘femmina-idolo’, che inserisce in contesti atipici, arricchiti da un decorativismo esasperato. Attinge
il suo preziosismo dal filone dionisiaco della tradizione romantica, contaminado i suoi lavori della ricchezza delle
miniature persiane, da influenze pre-raffaellite, neo-gotiche, simboliste, componendo la pittura ad olio con collage,
legno inciso, lamina d’oro.
MARCO MAGRINI pittore e scultore si muove con disinvoltura da un materiale all’altro e da una tecnica all’altra
per dare forma alle ombre, ai sogni e alle tracce, che accompagnano l’uomo nel suo cammino. Rappresenta la
realtà oltre il banale del quotidiano per afferrare l’essenza universale di ciò che ci circonda. Spesso le sue figure
sono la sintesi di immagini in cui l’uomo è in movimento e l’artista semplifica l’agire in una forma chiusa, spesso
bidimensionale, anche quando si tratta di una scultura in ferro, trasformando l’oggetto in archetipo.
ROMANO RAGAZZI grafico editoriale e non, crea opere con la sapienza del tipografo, la sensibilità del poeta,la
gestualità istintiva di certa action painting. La sua è indagine della memoria e l’attenzione si concentra sull’antieroe,
l’uomo comune estraneo alla Storia. Decontestualizzando l’individuo, lo evidenzia e gli restituisce la dignità
dell’attenzione. Spesso il suo lavoro parte da fotografie estrapolate dalle riviste, che fotocopia e compone con
campiture sobrie di colore, rese materiche, a volte, dall’aggiunta di sabbia. La composizione coinvolge l’esperienza
fisica e quella inconscia e consente alla coscienza di elaborare la suggestione che la sua pittura provoca.
Come raggiungere via Antonio Cecchi:
58, 61, 67, 90, 91, MM1 Wagner o De Angeli
Inaugurazione martedì 15 settembre ore 18
Sblu spazioalbello
Milano Lombardia Italia
via Antonio Cecchi, 8
Orario: dal lunedì al venerdì dalle 18,30 alle 20
Ingresso libero