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19/9/2009

Sergio Silvi

Studio7 Arte Contemporanea, Rieti

a cura di Barbara Pavan

Si inaugura domenica 20 settembre 2009 alle ore 18.00 presso Studio7 Spazio Arte, in via Pennina 19, a Rieti, la mostra personale di Sergio Silvi, ‘Erro’.

‘Erro’ come destino umano di continuare il proprio viaggio in questo mondo, un po’ a tentoni, quasi senza meta, o alla ricerca di una meta. Ma ‘erro’ anche in quanto destino umano di essere fallaci, di sbagliare, cadere e rialzarsi.

‘Lascio tracce,- dice Silvi a proposito dei suoi lavori - dunque esisto. Le impronte dei pneumatici sulla terra a segnare il viaggio. Le persone conosciute. Amate. Mai amate. Tracce di quello che sono. Delle strada che ho scelto. Della strada che ho sbagliato. Di quella che corre lungo un burrone. Di quella che posso fare solo marcia indietro. Di quella in mezzo ad un bosco. Di quella che corro come un pazzo. Di quella che non riesco a perdermi. Di quella che non finisce mai e invece un giorno finisce. Di quella che canto una canzoncina stupida che non so perché mi viene in mente. Di quella che faccio con il cuore in gola. Di quella che poi dico “come ci sono finito?” Di quella che quando arrivo penso “è poi tutto qui?” Di quella che un giorno decido. E cambio. Giro così: la prima a destra o a sinistra che tanto è uguale. E le impronte dei pneumatici lì. Non mi dicono la direzione: segnano il percorso. Memoria di dove sono stato e dove tornare quando mi perdo. Indizi per farmi trovare quando decido di scappare… che basta: da oggi mi nascondo! Andare. Tornare. Ripartire. E la pasta vischiosa del vinavil, morbida durante il viaggio, si indurisce nel tempo. Come certi ricordi che si incollano sull’anima e si incrostano addosso. Rughe dell’anima a dire che non sono più gli lo stesso.’

‘Nelle tele di Sergio Silvi – scrive Daniela Madonna - la superficie terrestre diventa l’archivio degli umani passaggi. La polvere ne raccoglie l’impronta, l’asfalto ne registra le probabili direzioni. Le tracce dei pneumatici sulla strada sottolineano l’avvicendarsi di viaggi spinti da diverse motivazioni: dal richiamo della sopravvivenza all’indagine sulla propria identità, dagli itinerari dell’elevazione mistica a quelli della perdizione, non sempre preannunciati da precise indicazioni. La corposità della colla, che solidificandosi ferma nel tempo segni solitamente labili, esalta il valore di qualsiasi cammino percorso. Il marchio che affiora dai fondi monocromatici costituisce un promemoria del tragitto compiuto, ma anche l’orientamento dei passi successivi; è, insieme, il filo d’Arianna, la briciola di pane lasciata cadere da Pollicino, la mappa che proietta verso la conquista di un appetibile Eldorado.’

Sergio Silvi nasce a Terni nel 1968.Mostre collettive recenti: (2009) Arte 3, CavourArt, a cura di F. Profili, Terni. Catalogo; XLII Premio Vasto, Terra, a cura di D. Madonna, Palazzo D’Avalos, Vasto (Ch). Catalogo. A cura di D. Madonna; Seta, a cura di L. Barbaresi, Zenzero, Terni; Tracce a Palazzo, a cura di M. Angeli e M. Pulcinella, Palazzo dei Priori, Narni (Tr). Catalogo; Fleurs. Opere d’amore 2° ed., a cura di F. Santaniello e T. Dominijanni, Palazzo del Comune, Spoleto, catalogo; La memoria. Le immagini, a cura di M. Testa e G. Cecca, Museo Diocesiano, Terni. Catalogo. (2008) I Draw, Sangemini, Galleria Restaurarte, a cura di M. Testa; Heads, Terni, Galleria Canovaccio, a cura di L. Barbaresi, catalogo.

Inaugurazione: Domenica 20 settembre 2009 ore 18.00

Studio7 Spazio Arte Contemporanea
Via Pennina, 19 - Rieti
Ingresso libero

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