La mostra espone 30 nuove esperienze applicate alle proprieta' della materia alluminio: sono studi qualificabili come oggetti-forma, dove la semplificazione costruttiva e' la matrice dell'idea. A cura di Simona Perchiazzi.
a cura di Simona Perchiazzi
L’insostituibilità manuale, quella di cui si necessita quando si ritiene che la macchina sia incapace di realizzare un progetto così come ce lo si immagina, per non essere così abile e versatile da poter imitare la sensibilità umana, è un campo di ricerca da tempo caro alla galleria. Con tale presupposto, la mostra espone 30 nuove esperienze applicate alle proprietà della materia alluminio: sono studi qualificabili come oggetti-forma, dove la semplificazione costruttiva è la matrice dell'idea.
Dal porta-buste, come altri piccoli accessori da scrittoio, al vasellame da tavola, fino agli oggetti illuminanti e complementi d'arredo come portaritratti e candelabri, ciò che davvero conta è chiudere nell'immediatezza di una soluzione l'aspetto funzionale, anche se questo a volte trova il suo equilibrio estetico nelle trasgressioni del gesto creativo, trasgressioni che, rielaborate “in proprio”, senza finalità d'uso, in seguito hanno anche stimolato risultati di natura decorativa.
Commento ai lavori:
La materializzazione del pensiero creativo è una gratifica.
Il tempo necessario per giungere al risultato di un'opera rappresenta una “distanza”, che si vorrebbe ridurre per non sbiadire la freschezza originaria di quell'attimo che ha generato l'idea iniziale. Si tenta di fissare questa immagine con appunti, ma subito dopo nasce quel desiderio di “fare”, compiendo l'idea.
La “distanza” si può limitare rendendo il più rapido possibile il sistema per realizzare quell'idea: le semplificazioni sono dunque un utilissimo metodo, ma rivelano anche la necessità/giustificazione psicologica del desiderio.
Nel design si dovrebbe sempre tendere alla semplificazione applicando la logica del minimo- necessario- sufficiente- indispensabile: le semplificazioni sono il paradigma dell'efficacia e della qualifica di un progetto.
La realizzazione di un'idea comporta un insieme di scelte correlate, che porteranno ad un rapido risultato solo se non macchinose: sarà dunque la “spontaneità” di quell'insieme di soluzioni a determinare i tempi.
La tecnologia può essere un ostacolo alla rapida soddisfazione del desiderio per la complessità e specificità dei procedimenti che la costituiscono e a cui il progetto si deve adeguare.
Ho invece trovato nella “manualità progettata” un metodo di lavoro gratificante: oltre che permettere soluzioni inconcepibili nell'ambito delle pur sofisticate ma sempre più “specialistiche” possibilità tecnologiche, la manualità offre un illimitato e agile campo di ideazione, in cui le scelte tecniche sono per lo più di tipo intuitivo. E' come una “riconquista” del senso pratico, dove le semplificazioni sono indispensabili e si traducono in immediatezza, forse la caratteristica più autentica e avvincente nella lettura di un'idea compiuta.
Lucio Iezzi
Inaugurazione venerdì 18 Settembre 2009, ore 19-21
Mani Design
Via S. Giovanni Maggiore Pignatelli 1/B, Napoli
Orari: 10,30-13,30 e 16,30-19,30
Ingresso libero