Castel dell'Ovo
Napoli
via Eldorado, 3 (presso via Partenope - borgo marinaro)
081 7954593 FAX 081 7954598
WEB
Alessandro Antonino
dal 17/9/2009 al 10/10/2009
lunedi' - sabato 10-13 e 16-19, domenica 10-13
081 2400055

Segnalato da

Marina Galiano



approfondimenti

Alessandro Antonino



 
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17/9/2009

Alessandro Antonino

Castel dell'Ovo, Napoli

Imperfezioni. In mostra circa 80 opere di diverso formato, indicative della suggestiva ricerca pittorica che l'artista ha avviato nell'ultimo decennio. Le pittosculture di Antonino approdano ad una particolare visione della realta' che lui stesso definisce la 'bellezza dell'imperfezione'.


comunicato stampa

Dal 18 settembre al 11 ottobre 2009 il Castel dell’Ovo di Napoli ospita la mostra “Imperfezioni” di Alessandro Antonino. Si tratta di un ‘ritorno a casa’ a lungo meditato dall’artista, di origini partenopee, che è presente per la prima volta nella sua città con questa interessante rassegna di pittosculture.

Nelle sale del castello saranno in mostra circa 80 opere di diverso formato, indicative della suggestiva ricerca pittorica che Alessandro Antonino ha avviato nell’ultimo decennio. E’ in questo periodo che il suo percorso espressivo, già segnato con ottimi risultati dalle tecniche della pittura a mosaico, raggiunge ulteriori livelli di efficacia grazie all’impiego dell’argilla, plasmata dalle mani dell’artista e poi cotta nel fuoco, che prende vita e colore fino a conferire alle opere una complessità nuova.

Le pittosculture di Alessandro Antonino approdano ad una particolare visione della realtà che lui stesso definisce la bellezza dell’imperfezione. Per l’artista è questa, infatti, la vera perfezione del mondo, dove diversità è la bellezza della natura che ci circonda ed il gene che rende unico l’essere umano. Ecco allora le sue tele come scatole magiche, aperte su squarci autobiografici o dell’immaginario in cui le radici dell’artista, il suo vissuto e l’intensità del pathos sotteso prendono forma e dimensione creando particolari suggestioni.

Alessandro Antonino è nato a Napoli il 3 settembre 1973 da una famiglia che ha l’arte nel sangue. Dopo l’Accademia di Belle Arti inizia a dipingere e sviluppa subito particolari tendenze espressive. Nella sua pittura, filtrati attraverso le esperienze di Guttuso e gli echi di Nabis, di Gauguin e dell’Espressionismo informale, si ritrovano - dopo un periodo iniziale ispirato ai grandi del ‘700 e ‘800 napoletano - temi diversi che evidenziano il suo amore per la natura ed il grande fascino subito per l’universo femminile che ha a fondo indagato. Più recente è l’approccio alla pittura a mosaico, nato dall’amore per la sua terra e per le sue radici multirazziali. Ha ulteriormente affinato questa tecnica con il mosaico intagliato in sculture-quadro, che assumono una valenza espressiva di notevole efficacia.

Perché imperfezioni?
Perché le opere di Antonino hanno sempre forme imperfette. Per l’artista, infatti, le imperfezioni sono la vera perfezione del mondo perché, sarà banale dirlo, la diversità è la bellezza della natura che ci circonda. Le imperfezioni, infatti, fanno parte del nostro pianeta. Le vediamo ogni giorno nella natura che ci circonda: nei colori di un tramonto, nella foschia che avvolge la cima di un monte, nella poesia di un alba, nella maestosità di un ghiacciaio o nelle più disparate “forme” dell’acqua. Queste sono le imperfezioni della natura che Alessandro Antonino riesce a proporre attraverso le proprie opere in un mix di sensazioni e proporzioni. Poi ci sono le imperfezioni dell’uomo. Ed ecco allora le facce, anch’esse sinonimo di imperfezioni.

Con la natura, questo è l’altro tema su cui Alessandro ha trovato una nuova strada, una diversa opportunità creativa, una ispirazione che nasce dalla convinzione dell’artista secondo cui “nonostante tutto tutti noi cerchiamo di assomigliarci anche se i popoli, generalmente, si attraggono per la loro diversità”. Alessandro inizia a dipingere, vivendo il suo passato e il suo altrettanto promettente futuro immerso in un universo femminile che senza dubbio lo ha influenzato: la nonna, che all’inizio del secolo scorso scriveva piece teatrali molto apprezzate, poi la mamma, pittrice. Quindi il matrimonio con Licia Colò e la recente nascita della figlia portano a maturazione quelle suggestioni, quei colori che Alessandro ha sempre portato dentro di sé, ispirato e mosso nel suo lavoro dal calore inconfondibile delle sue donne.

Le tele
"Nelle sue opere la materia si fa tridimensionale per aiutare gli oggetti ad uscire più vivacemente dalla superficie, giungendo così a soluzioni in cui vi è un nuovo sentire della materia ma anche del colore. Negli ultimi lavori, infatti, l’artista sembra far sciogliere il colore, e di conseguenza le forme, per raggiungere nuove sensazioni e suggestioni emotive, per toccare nuove corde di silenzio". Oggi l’artista non ha lasciato le sue tecniche originarie, le sta solo trasformando, scegliendo con esse il modo di comunicare le nuove emozioni di Alessandro Antonino. Emozioni che nascono della imperfezioni e che si manifestano attraverso le più disparate forme della natura e le molteplici facce dell’uomo. Alessandro Antonino imprime nella creta non tanto le forme, quanto la sua pittura, le sue fulgide visioni, il suo universo di emozioni che si è forgiato a Napoli, sua città natale. L’assolata e affabulare Napoli, dove l’arte della ceramica – appresa dalla madre e perfezionata durante il tirocinio accademico –, rappresenta una delle sue più alte espressioni artistiche tradizionali.

Quasi che la duttilità della creta, gli inesauribili procedimenti, le molteplici trasformazioni dei substrati, costituiscano per lui il naturale mezzo per dare sostanza all’ineffabile, ad una ispirazione che è la sua struggente percezione di ciò che lo circonda, complice la sua ricca esperienza di vita. Che siano le reminiscenze del golfo partenopeo o le impressioni di viaggio, queste si stemperano in un onirico realismo attraverso la disinvolta padronanza del disegno e l’uso del colore, degli ossidi che si liquefanno con il calore della fornace, delle terre che l’alta temperatura dei forni vira nelle variegate screziature degli smalti. Effetti d’alchimista sapientemente profusi dall’artista che ne sfrutta le imprevedibili casualità conseguendo quelle composizioni che costituiscono il suo ricco repertorio di paesaggi e figure: protagonisti e comprimari di suggestive ambientazioni, di quadri traslucidi che esaltano l’immediatezza dell’impressione. E l’intensità del pathos sotteso all’opera di Alessandro Antonino s’innerva e accende nella trama smagliante e frastagliata delle sue multiformi luminescenti policromie.

Ufficio Stampa
Marina Galiano - 3331768945

Inaugurazione Venerdì 18 settembre 2009 ore 18,30

Castel dell’Ovo, Napoli
via Caracciolo di Bella (Borgo Marinari)
lun-sab 10-13, 16-19, dom 10-13
Ingresso Libero

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Stefano Cioffi
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