Relazioni ideali nello spazio. Un ciclo di incontri a cura della Fondazione Studio Marangoni in occasione della mostra "Robert Mapplethorpe. La perfezione nella forma" in corso fino al 10 gennaio 2010. Le forme del corpo saranno osservate attraverso il punto di vista della critica fotografica e di varie personalita' del panorama internazionale. Primo incontro con Diana Edkins.
Incontri di studio a cura della Fondazione Studio Marangoni
La Galleria dell’Accademia di Firenze in occasione e a complemento della mostra Robert Mapplethorpe. La perfezione nella forma, aperta al pubblico dal 26 maggio 2009 al 10 gennaio 2010, presenta un ciclo di incontri dedicati all’arte della fotografia.
In particolare il ciclo di incontri vuole proporre una riflessione sull’uso della geometria come struttura formale nel linguaggio fotografico e artistico, sul corpo idealizzato e chiuso in relazioni corrispondenti dentro l’immagine e sul corpo non geometrico e informale, che espande al di fuori del linguaggio specifico la sua volontà di esistenza.
Gli incontri saranno tenuti da importanti esponenti della critica fotografica statunitense e europea e da artisti internazionali quali: Diana Edkins, William Ewing, Arno Minkkinen, Elio Grazioli, Elinor Carucci, Rineke Dijkstra.
Le forme del corpo saranno osservate attraverso la lente di esperienze non omogenee: sarà quindi sentito il punto di vista della critica fotografica più attenta e di alcune delle più interessanti personalità fotografiche del panorama internazionale, non esclusa la fotografia di moda e le esperienze dell’arte contemporanea, innescando un dialogo e componendo un quadro composito e multiforme sul tema "Le forme del corpo".
Gli incontri si terranno nell’autunno 2009, da settembre a novembre, il lunedì alle ore 19 nella Tribuna del David di Michelangelo.
Le conferenze in lingua inglese saranno tradotte in simultanea.
Calendario degli incontri
21 Settembre 2009 ore 19.00
Diana Edkins, Mapplethorpe and His Contemporaries
Storica dell’arte e della fotografia, direttrice della sezione mostre e edizioni limitate di "Aperture" a New York, consulente di enti pubblici e privati e supervisore del dipartimento di fotografia del Museum of Modern Art di New York (MOMA). Il lavoro di Diana Edkins si è sviluppato attraverso la produzione teorica – numerosi libri – e espositiva del panorama fotografico internazionale. La sua esperienza diretta nel settore la caratterizza come memoria attiva di una entusiasmante stagione culturale americana e internazionale.
Fra i libri più significativi: The power of style, 1994; Vanities, 1994; Portraits of an age: photographs from Vanity Fair,1981; The power of pride. Stilemakers and Rulebrakers of the Harlem Renaissance, 1999.
12 Ottobre 2009 ore 19.00
William Ewing, The Body Electric (Walt Whitman)
William Ewing è curatore e autore di lunga esperienza.
Nel 1972 ha fondato Optica Centre for Contemporary Art a Montreal; dal 1977 al 1984 è stato il direttore del settore mostre all'International Center of Photography a NewYork; dal 1996 al 2008 è stato direttore del Musée de L’Elisée a Losanna, Svizzera e dal 1998 insegna Storia e Analisi della Fotografia all’Università di Ginevra, Svizzera.
Ha curato mostre nelle maggiori istituzioni di arte contemporanea quali il Museum of Modern Art di New York (MOMA); l’International Center of Photography di New York; il Walker Art Center di Minneapolis; il Centre Pompidou di Parigi; il Museo Nacional Reina Sofia di Madrid; la Barbican Art Gallery, la Serpentine Gallery e la Hayward Gallery di Londra.
Ha pubblicato più di venti titoli fra i quali: The Body (1994); The Face: The New Photographic Portrait (2006); Ray K. Metzker: Light Lines (2008) e ha collaborato alla stesura dei libri Edward Steichen; Lives in Photography (2007) e Edward Steichen: In High Fashion, 1923-1937 (2008-9).
19 Ottobre 2009 ore 19.00
Arno Minkkinen, Art is Risk Made Visibile
Nato in Finlandia e residente quasi da sempre negli USA, Minkkinen fonde due grandi soggetti fotografici come il corpo e il paesaggio. Le sue immagini in bianco e nero dalle inquadrature insolite cercano la relazione fra il paesaggio naturale e il paesaggio umano mantenendo però un’intenzione documentaria. Minkkinen usa la fotografia allo stesso modo di uno street photographer, non stravolge la realtà del dato inquadrato, non manipola l’immagine guardando al mondo comunque con l’occhio della mente. Fra i riconoscimenti ricevuti: la Silver key per il lavoro Still not there, Trebianka Solvice Film Festival, 1998; Grand Prix du Livre, 25th Rencontres d'Arles, Francia, 1994.
26 Ottobre 2009 ore 19.00
Elio Grazioli, Umano troppo umano. Il corpo dell’immagine
Critico d’arte contemporanea, cura mostre e scrive per cataloghi e riviste di settore. Insegna Storia dell’arte moderna e contemporanea all’Istituto Europeo di Design e dirige con Marco Belpoliti il semestrale monografico "Riga". Ha curato per la Bruno Mondadori i volumi di Rosalind Krauss: Teoria e storia della fotografia (1996); Passaggi. Storia della scultura da Rodin alla Land Art (1998), L’informe. Istruzioni per l’uso (2003), L’inconscio ottico (2008). Presso lo stesso editore ha pubblicato Corpo e figura umana nella fotografia (1998), Arte e pubblicità (2001) e La polvere nell’arte (2004). Dal 2007 è il direttore artistico di Fotografia Europea Reggio Emilia (edizioni 2007, 2008 e 2009)
9 Novembre 2009 ore 19.00
Elinor Carucci, Elinor Carucci's Family
Nata in Israele vive a New York dove insegna alla School of Visual Art. Il lavoro di Elinor Carucci è incentrato sullo svelamento della dimensione intima, sul corpo come protagonista delle relazioni. La sua ricerca si concentra sull’osservazione del nucleo familiare come luogo che stabilisce le modalità di relazione con il mondo. La particolare qualità di intimità e vicinanza emotiva con cui guarda i corpi è la cifra che contraddistingue il lavoro della Carucci, sempre alla ricerca di una condizione esistenziale della fotografia. Fra i riconoscimenti ricevuti: ICP Infinity Award (2001), Guggenheim Fellowship (2002).
23 Novembre 2009 ore 19.00
Rineke Dijkstra, Rineke Dijkstra will talk about her work
Nata in Olanda dove vive, Dijkstra usa la fotografia per documentare una condizione di passaggio, un momento di transizione. Fra le serie più note quelle riguardanti l’adolescenza, l’avvenuta maternità, i soldati. I ritratti, pur nella loro apparente uniformità rivelano un’individualità fisica ed emotiva fortissima. Il suo sguardo è frontale, fisso. I soggetti sono in posa. La sensazione dell’osservatore è di un soggetto in bilico, che guarda a un futuro incerto. Fra i riconoscimenti ricevuti: The Citibank Private Bank Photography Prize, Villa Arson, Nizza, Francia, 1998; Werner Mantz Award, 1994.
Lunedì alle ore 19.00 - Tribuna del David
Galleria dell'Accademia
via Ricasoli 58-60 Firenze