A arte Studio Invernizzi - Ufficio stampa
La personale dell'artista propone un intervento inedito appositamente creato per gli spazi della galleria. In termini di luce, l'autore concepisce un segno legato alla situazione dalla quale si trova messo in atto. I lavori in mostra sottolineano la natura aperta della creativita' di Verjux e la sua attenzione per la dimensione potenziale dell'opera.
La galleria A arte Studio Invernizzi inaugura giovedì 24 settembre una mostra personale dell’artista francese Michel Verjux, che presenta in questa occasione un intervento inedito appositamente creato per gli spazi della galleria.
Lo stesso Verjux ha descritto in questi termini la propria modalità creativa, fondata su una intenzionalità fortemente dialogante con il luogo: “Dal 1983, ho concepito l’opera d’arte non come una pittura o una scultura (fisicamente parlante), non più come un semplice intervento effimero (del tipo di un’azione o una performance), ma in termini di luce.
La luce non è solamente un simbolo visuale, ma un indice, un segno legato esistenzialmente alla situazione dalla quale si trova messo in atto. Si tratta non soltanto di costruire oggetti non unicamente bi o tridimensionali, e neppure di preparare semplici installazioni o azioni isolate, effimere, unicamente legate a determinate occasioni, ma di concepire delle tipologie generalizzabili di interventi possibili che possano attualizzarsi, essere realizzati nelle situazioni particolari, e nel medesimo tempo ‘illuminarle’.”
Questa testimonianza dell’artista sottolinea la natura aperta della creatività di Verjux, la sua attenzione per la dimensione potenziale dell’opera, parte essenziale della quale è costituita dalla propria vita nella percezione tattile di una luminosità intesa nella sua valenza prima di possibilità stessa della visione e dell’immagine.
In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue contenente un saggio introduttivo di Massimo Donà, la riproduzione delle opere presentate in galleria e un apparato bio-bibliografico.
Michel Verjux nasce a Chalon-sur-Saône, in Borgogna. Dal 1984 vive e lavora a Parigi.
Tra il 1976 e il 1979 realizza scenografie teatrali presso il Teatro Universitario Internazionale di Digione. Dal 1979 al 1983 realizza “performances” e installazioni video e multimediali.
“... Dal 1983, ho concepito l’opera d’arte non come una pittura o una scultura (fisicamente parlante), non più come un semplice intervento effimero (del tipo di un’azione o una “performance”), ma in termini di luce. La luce non è solamente un simbolo visuale, ma un indice, un segno legato esistenzialmente alla situazione dalla quale si trova messo in atto. Si tratta non soltanto di costruire oggetti non unicamente bi/tridimensionali, e neppure di preparare semplici installazioni o azioni isolate, effimere, unicamente legate a determinate occasioni, ma di concepire delle tipologie generalizzabili di interventi possibili che possano attualizzarsi, essere realizzati nelle situazioni particolari, e nel medesimo tempo ‘illuminarle’”.
Questa testimonianza dell’artista sottolinea la natura aperta della creatività di Verjux, la sua attenzione per la dimensione potenziale dell’opera, parte essenziale della quale è costituita dalla propria vita nella percezione tattile di una luminosità intesa nella sua valenza prima di possibilità stessa della visione e dell’immagine. Michel Verjux tiene la sua prima esposizione personale nel 1983 alla Maison de la Culture a Chalon-sur-Saône. Nel 1987 espone al Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou di Parigi e nel 1988 al Musée Cantonal des Beaux-Arts di Sion. Nel 1990 il Fonds Régional d’Art Contemporain Poitou-Charentes a Chauvigny gli dedica la mostra “Les Bains-douches” e partecipa ad “Aperto ’90” nell’ambito della “XLIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte” di Venezia.
Tra il 1991 e il 2003 espone in diversi musei, tra i quali il Musée Municipal a La Roche-sur-Yon, il Musée Cantonal des Beaux-Arts a Losanna, il Museum Abteiberg a Mönchengladbach, la Westfälischer Kunstverein Münster, il Neues Museum Weserburg Bremen, il Kaiser-Wilhelm Museum a Krefeld, la Galerie der Stadt Stuttgart a Stoccarda, la Haus für Konstruktive und Konkrete Kunst a Zurigo, il Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis di Bregenz, il Centre d’Art Contemporain Bouvet Ladubay a Saumur.
Negli ultimi anni è stato invitato a realizzare interventi in Musei, Fondazioni e Istituzioni private e pubbliche.
Nel 2006 realizza proiezioni su pavimenti, suolo, pareti e altri supporti, nell’ambito de “La Nuit des Musées” al Musée Rodin di Parigi e nello stesso anno partecipa, sempre a Parigi, alle mostre “Le mouvement des images. Art, cinéma. Nouvelle présentation de la collection du Centre Pompidou”, presso il Musée National d’Art Moderne e “La force de l’art” presso la Galerie Nationale du Grand Palais.
Viene invitato inoltre alla mostra “ON/OFF” al Casino Luxembourg - Forum d’art contemporain in Lussemburgo.
Nel 2007, in occasione della mostra “Luce di Pietra. Percorso d’arte contemporanea” presso l’Ambasciata di Francia presenta 3 interventi a Palazzo Farnese a Roma.
Nello stesso anno espone alla mostra “Contrepoint. De la sculpture” al Musée du Louvre di Parigi; realizza un intervento permanente a Villa Pisani Bonetti a Bagnolo di Lonigo, opera dell’architetto rinascimentale Andrea Palladio, e in occasione del Festival del cinema di Cannes presenta 4 interventi dal titolo “En bord de mer” presso il Château de Théoule-sur-Mer.
Nel 2008 il Comune di Vignate lo invita a realizzare un intervento permanente presso la nuova Biblioteca comunale.
Catalogo con saggio di Massimo Donà
Inaugurazione: Giovedì 24 settembre ore 18.30
A arte Studio Invernizzi
via D. Scarlatti, 12 - Milano
Orari: lun-ven 10-13 e 15-19