L'esposizione ripercorre un episodio personale della vita del pittore livornese, presentando, per la prima volta a Milano, il ritratto di Simone Thiroux, la donna con la quale, nel 1916, l'artista ebbe una fugace relazione da cui nacque Gerald, mai riconosciuto dal padre. Accanto al dipinto, disegni, schizzi e alcune sculture d'apres dell'artista, ritratti e opere dei suoi amici italiani e francesi, oltre a lettere e fotografie di familiari.
a cura di Massimo Riposati
L’esposizione ripercorre un episodio personale della vita del pittore livornese, presentando, per la prima volta a Milano, il ritratto di Simone Thiroux, la donna con la quale, nel 1916, l’artista ebbe una fugace relazione da cui nacque Gérald, mai riconosciuto dal padre. Accanto al dipinto, disegni, schizzi e alcune sculture d’après dell’artista, ritratti e opere dei suoi amici italiani e francesi, oltre a lettere e fotografie di familiari.
A Milano, dal 30 settembre al 20 novembre 2009, il Museo Fondazione Luciana Matalon (Foro Buonaparte 67) ospita una mostra dedicata ad Amedeo Modigliani, che approfondisce la conoscenza di uno degli artisti più importanti e originali del Novecento. L’iniziativa, dal titolo Modigliani, una storia segreta, curata da Massimo Riposati e organizzata in collaborazione con il Modigliani Institut Archives Legales Paris-Rome, presieduto da Christian Parisot, ruota attorno a un’opera che viene presentata per la prima volta nel capoluogo lombardo.
Si tratta del dipinto a olio Jeune femme à la guimpe blanche che ritrae Simone Thiroux, giovane donna medico che, nell’inverno del 1916, ebbe una fugace relazione con l’artista livornese e da cui nacque un figlio, Gérald, mai riconosciuto dal padre.
Di questo episodio della vita di Modì non si ha quasi traccia nella sua biografia. Per Simone e Gérald non ci fu spazio nella sua complicata esistenza; in quegli anni l’artista, infatti, incontrò la donna più importante della sua vita, Jeanne Hebuterne, da cui avrà, nel 1918, la figlia Jeanne.
Simone ebbe un’esistenza sfortunata; morirà giovanissima di tubercolosi nel 1921, l’anno seguente alla scomparsa del pittore, e il suo corpo fu donato alla medicina per studi anatomici. La sorte non arrise nemmeno al piccolo Gérald, perché fu adottato da una coppia francese che poco dopo si separò. Sconvolto dal nuovo dolore, si ritirò in convento dove prese i voti e di lui non si seppe più nulla.
“Il dipinto – spiega il curatore Massimo Risposati, vice Presidente del Modigliani Institut – ha una materia pittorica leggera, quasi trasparente, quasi un non finito, a differenza di molti quadri di Modigliani che hanno un pigmento pittorico molto marcato. Forse una preveggente intuizione di un processo di sparizione che avrebbe toccato tutti i protagonisti della storia”.
Intorno al dipinto di Simone, la mostra raccoglie disegni, schizzi e alcune sculture d’après di Modigliani ed è arricchita da ritratti e opere dei suoi amici italiani e francesi che offrono un quadro dell’ambiente umano e artistico in cui il pittore visse e operò.
Completano il percorso espositivo lettere e fotografie di familiari e amici che documentano l’aspetto più intimo della vita di Modigliani. Sullo sfondo, una Parigi di inizio secolo, allora capitale della pittura di avanguardia europea e lontana dalle lacerazioni della Grande Guerra, dove Modigliani sviluppò un proprio personale linguaggio figurativo, in bilico tra innovazione e classicità e che ha saputo aprire nuove strade alle generazioni future di artisti.
Immagine: Jeune femme à la guimpe blanche, 1918, olio su tela, cm 73 x 50
Catalogo: Edizioni Carte Segrete
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Preview per la stampa Lunedì 28 settembre, ore 11.30
Interverranno:
Christian Parisot - Presidente Modigliani Institut
Massimo Maggio - Amministratore Delegato ArtNetWorth
Massimo Riposati - Curatore della mostra
Museo Fondazione Luciana Matalon
Foro Buonaparte 67, Milano
Orari: da martedì a domenica, dalle 10 alle 19; chiuso lunedì
Ingresso: intero € 6; ridotto € 4; gruppi scolastici € 3