1/9 Unosunove Arte Contemporanea
Roma
via degli Specchi, 20 (Palazzo Santacroce)
06 97613696 FAX 06 97613810
WEB
She said no
dal 29/9/2009 al 13/11/2009
mar-ven 11-19, sab 15-19 (o su appuntamento)

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1/9 unosunove




 
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29/9/2009

She said no

1/9 Unosunove Arte Contemporanea, Roma

Una mostra dedicata alla prima delusione sentimentale: le icone moltiplicate all'infinito di Conrad Ventur, il neon costretto a contorcersi di Stefan Bruggemann, i nastri delle cassette costrette al silenzio di Gregor Hildebrandt e la creazione di una rock band degli anni '70 di Jamie Shovlin.


comunicato stampa

Il primo rifiuto, la prima delusione sentimentale con tutta la sua intensa e insostenibile amarezza: è a questo delicato momento che i quattro giovani artisti tornano con la memoria ma soprattutto con il cuore. Un momento di rottura in cui la difficile e necessaria presa di coscienza di se stessi, dei propri desideri, capacità e limiti, è legata a doppio filo ad un inevitabile confronto con lʼaltro, in particolar modo con lʼaltro che ci ha preceduto e ispirato.

Nella costante ricerca di una propria individualità e cifra stilistica lʼartista si misura e spesso si svincola dal linguaggio dei padri, dallʼambito culturale che lo ha nutrito, in un misto di riconoscenza verso qualcosa da cui ha attinto e preso forza, ma che allo stesso tempo avverte come un peso da cui liberarsi, un debito da estinguere.

Le negazioni dei quattro artisti traducono così le loro individualità, le loro ossessioni: nei confronti delle icone moltiplicate allʼinfinito, negando così lʼunicità insita nel concetto stesso di ʻiconaʼ (Conrad Ventur); nei confronti del neon, materiale usato dai padri del concettuale, costretto a contorcersi, cancellarsi o negare anche la possibilità di esprimere niente che vada al di là di una iterata negazione (Stefan Brüggemann); nei confronti dei nastri delle cassette contenenti le registrazioni costrette al silenzio (Gregor Hildebrandt) oppure del nulla, trasformato in realtà attraverso la creazione di una mitica rock band tedesca degli anni Settanta (Jamie Shovlin).

Stefan Brüggemann (1975, Città del Messico, Messico) vive e lavora tra Città del Messico e Londra. Principali mostre personali: Stefan Brüggemann, Yvon Lambert Gallery, Parigi (2009); Monday, Sies&Hoeke Gallery, Dusseldorf (2009). Recenti mostre collettive: Espece dʼespace, Yvon Lambert Gallery, Parigi (2009); Making of art, the art world and its players, Weinhart, Schrin Kunsthalle, Francoforte (2009).

Gregor Hildebrandt (1974, Bad Homburg, Germania) vive e lavora a Berlino. Principali mostre personali: Daß dieser Mai nie ende, Wentrup, Berlino (2009); Der Himmel im Raum, Berlinische Galerie, Berlino (2009). Recenti mostre collettive: Berlin2000, Pace Wildenstein, New York (2009); Material Presence, Zabludowicz Collection/ Project Space 176, Londra (2008).

Jamie Shovlin (1978 Leicester, UK) vive e lavora a Londra. Tra le principali personali: The Ties that Bind, 1/9 unosunove, Roma (2008); A Dream Deferred, Haunch of Venison, Londra (2007); In Search of Perfect Harmony, Tate Britain, Londra (2006). Tra le collettive: Mythologies, Haunch of Venison, Londra (2009); Distortion, Gervasuti Foundation, Venezia.

Conrad Ventur (1977 Seattle, USA) vive e lavora a New York. Principali mostre personali: Fragments of Fame, The Andy Warhol Museum, Pittsburgh, USA (2009); Conrad Ventur, Galleria 1/9 unosunove, Roma (2008). Recenti mostre collettive: Image Search, P.P.O.W Gallery, New York (2009); Desiring Necessities, John Hansard Gallery, Southampton, UK (2009).

La mostra sarà accompagnata da un manifesto con interviste agli artisti realizzate da Ilaria Gianni.

Immagine: Gregor Hildebrandt, Highschool love (Air)

Inaugurazione: mercoledi 30 settembre ore 19

1/9 unosunove arte contemporanea
via degli Specchi, 20 - Roma
Orari: Mar-Ven 11-19, Sab 15-19
(o su appuntamento)

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