Alessandro Menganti e le arti a Bologna nell'eta' della Controriforma. Il Museo Civico Medievale di Bologna propone una rivisitazione dello scultore bolognese Alessandro Menganti, 'il Michelangelo incognito' come ebbe a definirlo Agostino Carracci, che gli era stato allievo.
Alessandro Menganti e le arti a Bologna nell'eta' della Controriforma
Museo Civico Medievale
Il Museo Civico Medievale di Bologna propone una rivisitazione dello
scultore bolognese Alessandro Menganti, "il Michelangelo incognito" come
ebbe a definirlo Agostino Carracci, che gli era stato allievo.
L'idea della mostra nasce in occasione del restauro - dovuto a Giovanni
Morigi - del busto in bronzo di Gregorio XIII (oggi conservato presso lo
stesso museo), probabilmente commissionato all'artista per il
soggiorno bolognese di papa Boncompagni, previsto per l'aprile
del 1576. Al ritratto scultoreo verrà affiancata una serie di
spettacolari calchi (realizzati dal restauratore nel corso
dell'intervento) dell'opera più nota di Menganti,
la monumentale statua a tutta figura dello stesso Gregorio XIII
(1576-1580) per la facciata del Palazzo Comunale, che consentiranno di
istituire un confronto ravvicinato fra le due diverse immagini del
pontefice realizzate dallo stesso artista.
L'esposizione offrirà inoltre l'occasione per prendere in
esame, più complessivamente, la personalità notevole, eppure
ancor poco conosciuta, dello scultore nel contesto della situazione
artistica felsinea degli ultimi decenni del Cinquecento, sollecitata
anche dalla presenza del Giambologna. La mostra si aprirà proprio
con il bozzetto di quest'ultimo per la fontana del Nettuno, cui
si affiancheranno alcune opere tradizionalmente attribuite al Menganti:
le due statue in terracotta raffiguranti Sant'Apollonia e la
Maddalena conservate presso la chiesa di San Giovanni in Monte e il
disegno del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi posto
dalla critica in relazione con la statua del Palazzo Pubblico. Anche
l'importante attività di medaglista dello scultore sarÃ
testimoniata grazie ad una scelta di medaglie e di monete da lui
realizzate a partire dal 1573 come coniatore della Zecca bolognese.
Non meno significativa sarà quindi una selezione di sculture (opere
di Lazzaro Casario) e di dipinti con la funzione di evocare, per sommi
capi, il contesto figurativo nel quale l'artista si trovò
ad operare da protagonista a fianco di pittori come Orazio Samacchini e
Bartolomeo Passerotti. Di quest'ultimo sarà esposto per la prima
volta a fianco dei numerosi ritratti, in parte realizzati per
la stessa famiglia Boncompagni-- uno dei due
disegni conosciuti con il ritratto di Gregorio XIII, preparatorio alla
relativa incisione di Domenico Tibaldi, anch'essa presente in
mostra. Altre importanti opere di oreficeria documenteranno
l'attività svolta da alcuni orafi locali per la corte
papale, ad iniziare dal Torreggiani, autore dei grandi Candelieri e
della Croce d'altare in bronzo eseguiti nel 1581 per conto di Ludovico
Bianchetti, maestro di camera di Gregorio XIII (Bologna, chiesa San
Giacomo).
La mostra, che prevede una serie di visite guidate nei fine settimana,
à ¨ accompagnata da un catalogo (edizioni Edisai) a cura di Andrea
Bacchi e Stefano Tumidei, primo volume della nuova serie
'Monografie' realizzata dai Musei Civici d'Arte Antica
di Bologna.
Inaugurazione: 16 maggio, ore 17.30
Orario: martedì-sabato 9-18.30, domenica e festivi 10-18.30; chiuso
lunedì.
Ingresso alla Mostra e al Museo: interi euro 4, ridotti euro 2
Catalogo: "Il Michelangelo incognito". Alessandro Menganti e le arti a
Bologna nell'eta' della controriforma, a cura di Andrea Bacchi e
Stefano Tumidei, 'Monografie', Edisai, euro 18
(euro 14 in mostra).
Per informazioni: URP Comune di Bologna tel. 051/203040
Ufficio stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo tel. 049.663499 fax
049.655098 in collaborazione con Ufficio
Comunicazione, Promozione e Stampa dei Musei Civici d'Arte Antica -
Gilberta Franzoni
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
Bologna