Fuga. Le opere in mostra sono il risultato della ricerca introspettiva dell'artista, che servendosi di diverse tecniche come scultura, fotografia, disegno e sperimentazioni sonore, crea un dialogo tra lo spazio circostante e il corpo. L'artista si muove in luoghi anonimi e impersonali come le camere d'albergo, in cui cerca di ritrovare la propria identita', ed una dimensione intima e raccolta.
La Galleria Impronte Contemporary Art è lieta di annunciare Fuga, mostra personale dell’artista italiana Donatella Spaziani, che si inaugura il 1° ottobre 2009.
Alla base della ricerca di Donatella Spaziani, la quale si serve di diverse tecniche artistiche come la scultura, la fotografia, il disegno e le sperimentazioni sonore, c’è il dialogo tra lo spazio circostante e il corpo, tra mondo esteriore e dimensione interiore.
Il corpo in quanto estensione di noi stessi, del nostro vissuto e del nostro essere, è un filtro che cattura, con estrema immediatezza, il rapporto tra forma e spazio.
L’artista, operando sui due livelli della percezione - lo spazio e il tempo - si muove in luoghi anonimi, essenziali come le camere d’albergo di città straniere, sempre in bilico tra presenza e assenza.
I letti, le sedute e altri oggetti emblematici presenti nei suoi lavori, così come le sculture inedite presentate nella mostra - Forma 1 e 2 , prendono autonomia propria e si fanno simbolo dell’incontro dicotomico tra mondo reale ed universo personale.
I materiali utilizzati (lana, stoffa di materasso, cotone da ricamo, carta da parati,) richiamano ad una dimensione privata, accogliente e domestica, così come l’impiego di altri materiali come il legno, il cuoio e le pelli d’animale, rifiniti con cura, creano comode sedute che invitano all’abbandono.
Lo spazio esterno, nell’opera della Spaziani, diventa esperienza esistenziale attraverso la quale recuperare la propria identità e il proprio mondo interiore.
Servendosi dell’autoscatto, - presenti in mostra due serie di fotografie - l’artista esplora l’immediatezza, l’improvvisazione, la velocità quasi istintiva che ci lega allo spazio che ci circonda. Il dialogo con l’esterno, infatti, non può che essere repentino e fuggevole e per questo l’artista spesso si ritrae in movimento, come in fuga.
L’autoscatto si fa testimonianza visiva di un percorso interiore, vissuto in solitudine, una sorta di autoritratto nel quale tuttavia il viso non viene mai svelato e, per questo, reca impresso l’anonimato di una ricerca esistenziale al contempo personale e universale.
È nell’anonimato di luoghi assolutamente impersonali e sconosciuti che l’artista cerca di ritrovare la propria identità, l’ equilibrio, una dimensione intima e raccolta: nelle sue carte da parati, ad esempio, emerge la necessità di ricreare uno spazio sul quale lasciare la propria traccia e, al contempo, l’urgenza di “ridisegnare” le geografie per renderle personali, uniche.
Inaugurazione giovedì 1 ottobre, ore 18,30
Galleria Impronte Contemporary Art
via Montevideo 11, Milano
Orari: mart-sab 15-19
Ingresso libero