Le sue sculture sono intimamente connesse con il campo semantico della poesia e della parola. La ricerca del linguaggio e' basilare per l'artista e questo diventa per lui un modo di procedere nella costruzione dell'opera. Valenza utilizza la metafora del viaggio epico attraverso il tempo e la cultura come pretesto per organizzare frammenti di vissuto.
Fluxia Gallery è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia di Benjamin Valenza (Marsiglia, 1980).
La ricerca di Benjamin Valenza riguarda la traslazione di significato all’interno dei processi di trasmissione culturale: siano essi fenomeni specifici, come la tradizione orale e la traduzione linguistica, oppure sistemi temporali e contestuali più ampi, come la Storia.
L’artista utilizza la metafora del viaggio epico attraverso il tempo e la cultura come pretesto per organizzare frammenti di vissuto all’interno della mostra, facendoli diventare strumenti comunicativi e meta-linguistici.
Non si tratta di un semplice slittamento concettuale, quanto di uno snaturamento formale e percettivo delle cose. Per dirla con il padre della patafisica Alfred Jarry, la pratica applicata da Valenza è l’esercizio delle leggi che regolano le eccezioni, la costruzione di un sistema che accorda le proprietà degli elementi con la loro virtualità.
Le sculture di Valenza, pur conservando un chiaro aspetto formale, sono intimamente connesse con il campo semantico della poesia e della parola. La ricerca del linguaggio è basilare per l’artista e questo diventa nella sua speculazione un metodo di procedere nella costruzione dell’opera d’arte.
"Mi interesso all’acquisizione e all’adeguamento dei codici culturali nella vita quotidiana, quel fenomeno di riconoscimento che io chiamo quotidiano metafisico" - (Benjamin Valenza).
Benjamin Valenza
Nasce nel 1980 a Marsiglia. Vive e lavora a Losanna, Svizzera.
Immagine: Edouard Manet, Le buveur d'absinthe
30 settembre ore 19
Fluxia Gallery
via Ciro Menotti, 9 Milano
dal martedì al sabato ore 14.30-19 e su appuntamento