Fascination presenta i nuovi lavori dell'artista texano che torna in mostra nella galleria milanese con lavori realizzati nel 2009. In esposizione due opere su tavola di grande dimensione, tre tele ed alcune opere su carta della serie 'Cadaveri squisiti'. A cura di Stefano Castelli.
A cura di Stefano Castelli
In mostra i nuovi lavori dell’artista texano che torna in mostra nella galleria milanese con lavori realizzati nel 2009. In esposizione due opere su tavola di grande dimensione, tre tele ed alcune opere su carta della serie “Cadaveri squisiti”.
Soggetti del nuovo lavoro sono le donne, rappresentate attraverso una pittura realista ma dalle atmosfere surreali, oppure sezionate, come per la serie di opere su carta dal titolo “Cadaveri squisiti”, dove Ray Smith si cimenta a re-interpretare il gioco inventato dai surrealisti in cui ognuno dipinge una parte dell’opera senza conoscere ciò che era stato fatto prima da un altro; qui è però il solo Ray Smith ad interpretare tutti i ruoli. Ciò che ne deriva è un originale e gustoso lavoro a cavallo tra erotismo ed ironia.
“(…) L’orchestrazione degli elementi indirizza la mente dello spettatore verso un rispecchiamento, che comprende le mille identità e i tic idiosincratici che oggi ci danno forma. In quest’ottica, tutte le figure dei Cadaveri sono prototipi di donna, campionari di identità eteronomi, cavi come un vestito sulla gruccia, maschere accessoriate full-optional, costosissime. Quelle che tutte le donne sono forzate a credere di dover indossare e che tutti gli uomini sono forzati a sovrapporre alle figure femminili. L’angelo (del focolare?), la strega, l’infermiera sexy, e così via, in un desolante valzer delle identificazioni fantasmatiche.
La dimensione orgiastica (pura e occasionale, impermanente), la ridondanza delle opere, che agisce sui sensi, sono un tentativo di antidoto all’inaridimento cui nella vita reale porta tale schematismo della fantasia. Schematismo e imperatività del desiderio che alla lunga non possono che avere come conseguenza un’impotenza generalizzata. Non è un caso che le donne “assemblate” da Smith nei suoi Cadaveri risultino simili a delle moderne Gorgoni. Lo sguardo è fisso sullo spettatore, occhi negli occhi, ma il corpo risulta mostruosamente snodato, schizofrenico; fatto di citazioni solo parzialmente coniugate tra loro (fine art+fotografia pubblicitaria/di moda+illustrazione+linea picassiana+test di Rorschach=magnetismo del fascino che porta in sé la distruzione dell’ammaliato). (dal testo critico di Stefano Castelli)
Ray Smith nasce a Brownsville, Texas nel 1959. Attualmente vive e lavora fra New York, NY, e Cuernavaca, México.
Vanta collaborazioni con alcune fra le più importanti gallerie del Mondo fra le quali ricordiamo: Larry Gagosian (Los Angeles), Sperone Westwater (Roma e New York), Mario Diacono (Boston), Akira Ikeda (Tokyo e Berlino), Bruno Bischofberger (Zurigo), Galerie Thaddaeus Ropac (Parigi), Joan Prats (Barcelona) e molte altre. Sue opere sono in alcuni fra i musei più importanti del pianeta; tra questi ricordiamo:
Inaugurazione mercoledì 7 ottobre 2009 dalle ore 18.00 alle ore 21.30
Costantini Arte Contemporanea - Il Torchio
Via Crema, 8 - 20135 Milano
orario galleria 10-12.30; 15.30-19.30, chiuso lunedì mattina e festivi
ingresso libero