Centro Comunale d'Arte e Cultura il Ghetto
Cagliari
via Santa Croce, 18
070 6402115 FAX 070 6401730

Ugo Pellis
dal 8/10/2009 al 16/1/2010
mar-dom 9-13 e 16-20
070 6670190

Segnalato da

Ufficio Stampa Camu



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Ugo Pellis



 
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8/10/2009

Ugo Pellis

Centro Comunale d'Arte e Cultura il Ghetto, Cagliari

Uomini e cose. Il percorso espositivo mostra un gioco di rimandi visivi fra gli oggetti e le persone ritratte. L'artista fotografa con l'intenzione di rendere essenziali le cose e le persone, restituendo un'immagine inedita della Sardegna.


comunicato stampa

"Uomini e cose. Ugo Pellis. Fotografie. Sardegna 1932-1935" è il quarto appuntamento della fortunata serie di esposizioni temporanee del ciclo intitolato "Esovisioni", che il Museo delle Culture di Lugano ha dedicato dal 2005 al tema dell'esotismo e, in particolare, alle peculiarità e ai caratteri della visione delle culture nell'opera dei grandi fotografi del Novecento.

Il catalogo e l'esposizione costituiscono il risultato di una ricerca durata due anni che ha messo in rete le città di Udine -che ha inaugurato lo scorso 23 Gennaio la nuova Galleria fotografica comunale "Tina Modotti" nella centralissima sede dell'ex Pescheria- Lugano e Cagliari, che accoglierà l'esposizione negli spazi del Centro Comunale d'Arte e Cultura del «Il Ghetto» dal prossimo 9 Ottobre. L'esposizione sarà poi a Torino nel Febbraio 2010, nella sede del Rettorato dell’Università degli Studi.

La ricerca, guidata dal Museo delle Culture di Lugano, ha visto la collaborazione organica di una decina d'istituzioni culturali italiane e svizzere che hanno partecipato, a diverso titolo, alle diverse fasi del progetto.

Il progetto "Uomini e cose" permette la ricostruzione filologica dei sette viaggi che Ugo Pellis fece in Sardegna fra il 1932 e il 1935, acclarando la levatura artistica del grande linguista friulano attraverso un'analisi profonda e circostanziata della caratteristiche della sua visione dell'"altro" e dei temi portanti della sua poetica.

Nel Dicembre del 1932, Ugo Pellis inizia un lungo viaggio di ricerca attraverso la Sardegna, che lo porterà, nel volgere quasi ininterrotto di tre anni, a indagare sistematicamente la struttura e le peculiarità della lingua sarda, per la stesura del celebre Atlante Linguistico Italiano. Nel corso del suo lavoro il filologo friulano visita 124 località diverse dell'Isola col suo carico di album d'illustrazioni, di questionari filologici, di taccuini da campo e di carte geografiche. Nel suo bagaglio anche un corredo di lastre fotografiche (poi di pellicole) utilizzate per ritrarre la realtà che circondava il suo universo di parole: uomini e cose che, nell'immaginario dello studioso si configurano, all'inizio, come una sorta di campionario di archetipi della "mediterraneità".

Il percorso espositivo intende suggerire al visitatore un continuo gioco di rimandi visivi fra gli oggetti e le persone ritratte. Pellis ritrae col sotteso proponimento di rendere essenziali le cose e le persone e così facendo, la sua fotografia, che è priva di un dichiarato interesse artistico finisce, quasi paradossalmente, per esprimere il paradigma di una visione culturale che, nella sua irriducibile volontà analitica e nella sua scabra assenza di simboli, produce un modello stilistico e dunque è arte. Un modello -fra l'altro- che si adatta magnificamente alla semplicità e all'incantevole naturalezza dei paesaggi e della cultura sarda.

L'esposizione restituisce un'immagine inedita della Sardegna, che aggiunge nuove conoscenze a quanto scritto sinora sull'argomento, aprendo significative prospettive per ulteriori ricerche. Tale restituzione è avvenuta mettendo in valore il più ampio reportage realizzato nell'isola fra le due guerre. Tra le 2.172 fotografie conservate dalla Società filologica friulana, lo staff del Museo delle Culture con un lavoro di ricerca ha selezionato 36 prime stampe d'arte riprodotte su carta baritata (formato 40×50 cm) a partire dai negativi originali.

L'allestimento dell'esposizione temporanea è curato da Giulio Zaccarelli, Responsabile del Laboratorio di Conservazione e Museotecnica del Museo delle Culture.

Accompagna la mostra un catalogo, edito da Giunti Arte Mostre Musei, a cura di Alessia Borellini e Francesco Paolo Campione, con i contributi, oltre a quelli dei curatori, di Lorenzo Massobrio, Stefano Perulli e Gian Franco Ragno che permettono al lettore una visione multifocale e multidisciplinare del tema della ricerca e dell'esposizione.

L'esposizione ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano.

Inaugurazione venerdì 9 ottobre 2009

Centro Comunale d'Arte e Cultura il Ghetto
via Santa Croce, Cagliari
Orari: 9-13 e 16-20
Ingresso libero

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