Silvy Bassanese Arte Contemporanea
People. All'ingresso un emblematico specchio situato a terra ed una sequenza di opere composte da immagini drammatiche tratte da giornali e riviste, la mostra prosegue sempre seguendo la modalita' comunicativa della denuncia contro violenze quotidiane e perduranti conflitti bellici.
a cura di Viana Conti
Sabato 10 ottobre 2009, alle ore 18, Silvy Bassanese Arte Contemporanea, Biella, inaugura una
mostra personale, site specific, dell’artista internazionale Federica Marangoni. La mostra si intitola
significativamente “People”, tematica ricorrente, attraverso scelte linguistiche multimediali, nella
sua attività espositiva. Particolarmente intrigante e suggestivo il mirato allestimento della mostra
negli articolati spazi della galleria.
All’ingresso, lo spettatore si confronta con un emblematico specchio, situato a terra, su cui è leggibile, rovesciata, la scritta in neon People. La prima sala allinea una sequenza di opere particolarmente drammatiche in cui i volti dell’umanità, tratti da giornali e riviste, sono riportati e riproposti in composizioni fotografiche e pittoriche, enfatizzate dalla presenza costante di scritte al neon,
elemento scritturale e scenico fortemente identificativo dell’opera dell’artista.
La modalità comunicativa della denuncia, contro violenze quotidiane e perduranti conflitti bellici, si
presenta spesso incisivamente come un’insegna pubblicitaria o come un dipinto in cui le espressioni
di forza si coniugano con momenti di alta espressione poetica. La poesia – afferma l’artista – drammatizza, per contrasto, l’effetto della denuncia.
Nella nostra epoca - continua - non si può fare del decorativismo. Nondimeno, non occorre che l’arte sia antiestetica per essere considerata tale: bisogna aver la capacità di usare la trasparenza del
vetro e la luce del neon in direzione drammatica.
Un’altra stanza, isolata e su un livello inferiore, ospita la videoinstallazione “Cartoline dal mondo”,
dove la proiezione del video Humanity dialoga con una cascata di immagini e volti: grande collage
che come un drappo scende dal soffitto al pavimento. Lo spettatore, coinvolto dal brusio della folla
e dal sound del video, percepisce un’atmosfera densa di presenze.
Lungo la scalinata, che porta al piano superiore della galleria, due figure di luce e di speranza
concludono il percorso della mostra. La prima figura è costituita da tre libri in vetro di Murano e
neon colorato e la seconda ed ultima da una scala dai gradini di neon bianco che, prolungando la
sua immagine luminosa in un video, prosegue virtualmente all’infinito.
Nel progetto dell’artista, le luci della cultura e della passione rappresentano la guida dell’uomo verso i luoghi dell’utopia. Il lavoro di Federica Marangoni si muove tra due poli: l’abilità
nell’utilizzare i materiali, esaltati grazie a una profonda conoscenza delle tecniche, e un solido
impianto concettuale.
Il desiderio di dar vita a sperimentazioni su materiali tradizionali o innovativi caratterizza tutta
la ricerca dell’artista, che già negli anni Sessanta creava rilievi in fiberglass bianco, ritagliava
sagome da lastre di perspex e soprattutto utilizzava il vetro, sua materia primaria. Decisamente pioniera nel campo del video, negli anni Settanta Federica Marangoni include il vetro nel
suo lavoro sul terreno della video arte.
La forza delle sue metafore e dei suoi simboli prende evidenza in opere, da antologia, quali
l’installazione-performance The interrogation, presentata nel 1980 al MOMA di New York, il
progetto Freedom/Freiheit, teso a celebrare il disperato tentativo di chi aveva trovato la morte per superare il Muro di Berlino, e l’installazione No more, con il suo simbolico rivolo di neon
rosso.
In occasione della mostra sarà disponibile presso la Galleria l’ultimo volume monografico
“I luoghi dell’Utopia”, Edizioni Mazzotta.”
Inaugurazione in presenza dell’artista, sabato 10 ottobre dalle 18,30 alle 21,30
Galleria Silvy Bassanese
Via Galilei 45, Biella
Orari: mar-ven dalle 16-19
Ingresso libero