Galleria Centro Steccata
Parma
Strada Giuseppe Garibaldi, 23
0521 285118 FAX 0521 285118
WEB
Marco Lodola
dal 16/10/2009 al 30/12/2009
lun-sab 10,30-13 e 15,30-19,30
WEB
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Galleria Centro Steccata



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Marco Lodola



 
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16/10/2009

Marco Lodola

Galleria Centro Steccata, Parma

La mostra antologica e' composta da una trentina di opere e guida il visitatore attraverso l'evoluzione artistica e tecnica dell'artista, dalle tele degli anni '80 sino agli ultimi lavori, caratterizzati sempre da un impatto fluorescente e colorato, che immerge lo spettatore nel modo pop anni '60.


comunicato stampa

Marco Lodola nasce a Dorno, Pavia, nel 1955; dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze e Milano, all’inizio degli anni ‘80 fonda, insieme ad altri artisti (Abate, Brevi, Innocente, Plumcake, Postal, etc), il movimento del Nuovo Futurismo, tenuto a battesimo dal critico Renato Barilli. Lodola fin dai primi lavori si distingue per la capacità di mescolare l’arte con altre discipline: letteratura, musica, cinema, design. Dopo un classico percorso accademico, si avvicina all’uso di materiali plastici che sagoma e colora usando smalti acrilici; più tardi la sua ricerca lo porta a cercare di inserire fisicamente la luce nei suoi lavori, nascono così le sculture luminose.

Negli ultimi anni ritorna anche la pittura ad olio, riportando su tela le proprie sculture, spesso a dimensione naturale; il tema più frequente e che contraddistingue il suo stile nel corso degli anni è quello della danza e delle ballerine, che spesso fissano frames dei musicals del passato.
Le sue opere sono oggi presenti in tutto il mondo, ed ha realizzato diverse scenografie per film, trasmissioni televisive, concerti ed eventi di vario genere, dalla moda al teatro, dalle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 alla facciata dell'Ariston per il Festival di Sanremo 2008.

Lodola ha lanciato la sua sfida: portare l’arte a tutti anche attraverso una sorta di “cosmesi urbana”, in cui le opere dell’artista dialogano con la città e le persone, entrando concretamente nel quotidiano. Gli ammiccamenti seduttivi di prosperose pin-up in pose provocanti, le leggerezza delle ballerine, i fisici possenti di culturisti immaginari, sono opere che decorano e reinventano il nostro quotidiano annullando la distanza fra l’arte e la sua applicazione, figure retrò sospese tra il culto di uno spettacolo d’altri tempi ed il mondo pop.

L’universo ludico di Lodola, fatto di luci, sculture luminose e popolato da figure senza volto (ballerini, sportivi, musicisti, etc) ritagliate da un immaginario pop e fumettistico e riecheggia lo stile ed il linguaggio di artisti come Fortunato Depero, che per primo mescola pittura e pubblicità, scultura e design. Una vocazione anti-intellettualistica, quella di Lodola, che si rivolge allo stesso pubblico del cinema, della televisione, della pubblicità e della musica ricercando la contaminazione con forme artistiche diverse.

Con la musica, in particolare, Marco Lodola ha un legame speciale, per lui è sempre stato un grande amore che lo ha portato a collaborare con molti musicisti tra i quali i Timoria, Max Pezzali, Jovanotti, Arbore e Andy dei Bluvertigo. L’artista è stato scelto da Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli per rappresentare l’eccellenza dell’arte italiana alla 53° Biennale di Venezia, dal 7 giugno al 22 novembre 2009 al Padiglione Italia, ed è l’ultima tappa di un percorso che ha visto i lavori di Lodola esposti nelle più grandi città del mondo tra cui Pechino, Miami, New York, Città del Messico, Rio De Janeiro, Barcellona e Parigi. Con il suo tipico approccio ironico all’arte e alla vita Lodola continua a dichiararsi un falso artista, un artista tamarro, e di se stesso dice: “Sono un elettricista. Io ho una visione proletaria dell’arte. Mi sento realizzato solo quando manipolo i materiali e attacco fili elettrici che, come per incanto, accendono le mie sculture”.

La mostra antologica presentata alla Galleria Centro Steccata è composta da una trentina di opere e guida il visitatore attraverso l’evoluzione artistica e “tecnica” di Lodola dalle tele dei primi anni ‘80 sino agli ultimi lavori. Caratteristici sono per il loro impatto fluorescente e colorato le scultue luminose in perspex che cercano di coinvolgere l’osservatore guidandolo verso un mondo fantastico fortemente evocativo degli anni sessanta e settanta, più conosciuti ma carichi di energica vitalità sono gli smalti su perspex dei primi anni novanta, mentre molto romantiche appaiono le sagome su carta (dime applicate su yuta) e gli smalti su tela.

Inaugurazione sabato 17 ottobre 2009, ore 17 - l'artista sarà presente

Galleria Centro Steccata
Strada Garibaldi, 23 (interno), Parma
Orari: dal lunedì al sabato, 10,30-13 e 15,30-19,30 - Domenica e festivi su appuntamento
Ingresso libero

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