Serre di Villa Revoltella
Trieste
via de Marchesetti, 37
040 6754302
WEB
Carlo Fontana
dal 20/10/2009 al 7/11/2009
lun-dom 15.30-17.30
040 413634

Segnalato da

Luca Signorini




 
calendario eventi  :: 




20/10/2009

Carlo Fontana

Serre di Villa Revoltella, Trieste

Grandi foglie blu. Il progetto espositivo si compone di un insieme di tele raffiguranti nature morte e di un'installazione a pavimento, progettate appositamente per gli spazi della Serra. La pittura dell'artista e' in bilico tra un mondo naive e una consapevolezza stilistica che richiama il colorismo di Matisse e le geometrie di Braque.


comunicato stampa

A cura di Roberto Vidali e Gary Lee Dove

Nature morte dai cromatismi accesi sono le protagoniste assolute dell’esposizione intitolata Grandi foglie blu, che si inaugura a Trieste, alla Serra di Villa Revoltella, mercoledì 21 ottobre alle ore 18.00, e che vede proposte una quarantina di opere del pittore Carlo Fontana. L’esposizione è curata da Roberto Vidali e Gary Lee Dove e presenta un insieme di tele dipinte ad acrilico ed una installazione a pavimento contenenti soggetti e motivi che rinviano alla città di Trieste.

Il progetto espositivo Grandi foglie blu di Carlo Fontana, che vede la rinnovata collaborazione tra l’Associazione Juliet e l’Amministrazione Comunale di Trieste nell’omaggiare un altro protagonista della pittura contemporanea dopo Živko Marušič e Claudio Massini, si compone di un insieme di tele raffiguranti nature morte e di una installazione a pavimento progettate appositamente per gli spazi della Serra di Villa Revoltella.

Dettagli architettonici, suppellettili e sfondi paesaggistici rinvianti al capoluogo giuliano costituiscono il nucleo tematico portante delle opere in mostra, all’interno delle quali troviamo ritratta una realtà trasognata evocante un’atmosfera di provvisorietà scomposta (o ricomposta) in senso cubista: un mondo che talvolta può richiamare in superficie la vita moderna, dinamica e contrastata, ma dal quale traspare sempre uno spirito romantico e spirituale. Una luce calda e gessosa si irradia dalle cose raffigurate per poi espandersi e abbracciare orizzonti lontani: disegna l’oscillazione di un crepuscolo sospeso fra il preludio di un giorno lontano e la vicinanza di un raggio di luna: un bosco, un fiore, un prato sono i termini più semplici e comprensibili di una simbologia immediata e capace di smuovere l’animo alla pacificazione.

Sono convinto che la pittura rimanga, oggi, in assoluto, la formula più innovativa della ricerca artistica contemporanea. Il mio scopo è semplicemente quello di creare immagini che si facciano apprezzare per il loro aspetto cromatico con specifica energia positiva e creativa. Non ho la pretesa di azzerare quanto c’è stato prima: la mia pittura guarda alla tradizione e pertanto vi si trovano esperienze delle avanguardie storiche, lacerti di Giotto e Piero della Francesca e fisionomie greco-romane. Questa dichiarazione di Fontana testimonia come dai vasti territori della storia figurativa abbia raccolto le luci e i colori che meglio si sono impressi nella sua esperienza di uomo partenopeo orientato allo spirito solare, giocoso e positivo della cultura occidentale.

La sua pittura, lungi dall’essere un mero esercizio di stile, è in bilico tra un mondo naïve e una brillante consapevolezza stilistica che richiama il colorismo di Matisse e le impennate geometriche di Braque; attira lo spettatore dentro il suo universo fino a fargli perdere il centro gravitazionale di un sapere che per conoscere pretende di riconoscere e lo immette in un mondo solo apparentemente risolto, dove tutto si intreccia: il vecchio e il nuovo, l’allusione e la certezza, il domestico e il selvatico, l’albero con il cielo, la stanza con il panorama, il sogno con il ricordo. Pittura non come rimando, quindi, quella di Fontana, quanto inaspettato dejà vu che irrompe in un nuovo presente pittorico: una nuova storia da narrare che si alimenta di storie già sentite, come di filastrocca tramandata dalla tradizione orale, da generazione in generazione, lasciando che ognuno aggiunga qualcosa, quel qualcosa che diventa il solco del tempo e la forma del presente.

L’esposizione è Organizzata dall’Associazione Juliet in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste

Le musiche che accompagneranno la serata d'inaugurazione sono appositamente composte ed eseguite per l’occasione da Alessandro Sartore.

Conferenza stampa di presentazione mercoledì 21 ottobre alle ore 15.30
Inaugurazione mercoledì 21 ottobre, alle ore 18

Serre di Villa Revoltella
via de Marchesetti, 37 - Trieste
Orario: lunedì-domenica: 15.30-17.30
Ingresso libero

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