Fragments de paysages construits. L'esposizione presenta il lavoro di Andrea Bassi e Michel Grillet: architetto il primo e pittore il secondo, ed offre l'opportunita' di avviare una riflessione artistica fra pittura e architettura. Un viaggio che va oltre i confini architettonici e pittorici, coinvolgendo gli artisti in un dibattito che inevitabilmente li spinge a rimettersi costantemente in discussione.
Fragments de paysages construits è un’occasione unica per avvicinarsi al lavoro di Andrea Bassi e Michel Grillet: architetto il primo e pittore il secondo, i due amici sono legati da un profondo sodalizio intellettuale. La mostra offre l’opportunità di avviare una riflessione artistica fra pittura e architettura. Un dialogo che identifica l’architettura con “la madre, la sintesi di tutte le arti”. Nella storia occidentale la maggior parte degli architetti erano artisti e vice versa, basti pensare a Leonardo da Vinci, Michelangelo, Palladio, Bernini e, più di recente, a Schinkel e Le Corbusier senza omettere di citare Walter Gropius che, nel manifesto del Bauhaus del 1919, identifica nella costruzione il traguardo finale di ogni attività artistica. Grazie a dei “salotti culturali” del tutto personali, Andrea Bassi e Michel Grillet discutono regolarmente del lavoro reciproco, condividendo un viaggio artistico che va oltre i confini architettonici e pittorici, coinvolgendo gli artisti in un intimo dibattito che inevitabilmente li spinge a rimettersi in discussione e a crescere nel profondo.
D’origine romanda, Michel Grillet (1956) incentra la sua ricerca sul territorio naturale del Lago Lemano, raffigurandone gli elementi essenziali quali l’acqua, le montagne e il cielo e utilizzando unicamente la tecnica dell’acquerello. Un’esplorazione, quella della percezione del paesaggio, che Grillet alimenta fin dalla metà degli anni Settanta e che si traduce in una rappresentazione minuziosa del rapporto che lega la natura nel suo insieme e che si esprime, come evidenziano le opere in mostra, in un cielo che si trasforma in montagna e viceversa. La grandiosità del paesaggio si rivela attraverso la scelta studiata di un piccolo formato (5 x 26 cm) che valorizza l’intensità della veduta.
Michel Grillet rivela il suo personale viaggio interiore attraverso un lavoro, paradossalmente definito dall’artista stesso, di natura “concettuale-emozionale”. I paesaggi di Grillet sono reali, esistono, ma al tempo stesso vivono in un'altra dimensione, sono parte di una sfera meditativa. Lo stato d’animo introspettivo scaturisce da un singolare impiego dell’acquerello. Una moltitudine di strati di colore accuratamente sfumati per modificare l’intensità degli elementi rappresentati, per allestire una scenografia che, nei lavori esposti, avvicini all’atmosfera nordica, poetica e silenziosa.
La serie Ciel-Etoile (cielo-stelle) funge da corollario alle percezioni che soggiornano nella memoria di Grillet. Vere e proprie evocazioni di cieli stellati ai quali l’artista si è dedicato a partire dal 2000 per cinque anni. Un firmamento in miniatura reminiscente anche di uno schermo televisivo, di un computer o di un telefono portatile, attraverso il quale Grillet cerca di soffermarsi sulla problematica legata alla moltitudine d’immagini che riceviamo quotidianamente.
Michel Grillet è un artista tradizionale nella scelta della tecnica, al tempo stesso la sua descrizione visiva della natura è straordinariamente innovativa e permette di tuffarsi in un universo tridimensionale carico di vita.
Appare spontaneo pensare alle parole di Ferdinand Hodler: “Un paesaggio noto vi tocca da più vicino, lo capite meglio conoscendolo. Bisogna avervi soggiornato per comprenderlo, come bisogna aver sofferto per tradurre la sofferenza.[…] Bisogna aver visto i cieli. Il paesaggio nel quale avete vissuto fa parte di voi stessi come un genitore”.
Nato a Lugano nel 1964, Andrea Bassi ha iniziato la sua formazione in Ticino perfezionandola a Ginevra e Zurigo. La sua preparazione è sorretta sia da una cultura ticinese caratterizzata da un’architettura radicata nella storia, principalmente legata al paesaggio, per cui il luogo è più importante della costruzione; sia da un’educazione d’oltralpe che, al contrario, identifica nell’oggetto architettonico il parametro progettistico più significativo.
Figura di rilievo dell’architettura contemporanea Svizzera, Andrea Bassi ha realizzato molteplici progetti sia pubblici sia privati in varie parti della Confederazione fra cui anche il Ticino. Autore di numerose pubblicazioni, il suo lavoro è stato presentato in mostre sia in Svizzera che all’estero, ma è al Laboratorio Kunsthalle di Lugano che l’architetto presenta per la prima volta al pubblico le immagini della sua abitazione privata nel Canton Ginevra dove risiede e lavora.
Bassi fa capo al mezzo fotografico per creare, attraverso una selezione d’immagini della sua abitazione, dei momenti che disposti in una sequenza studiata creano un percorso. Un viaggio che inizia nel garage, prosegue nel giardino e termina all’interno della casa. La scelta ridotta delle foto conferisce alla presentazione un alone di mistero e stimola lo spettatore a far capo alla propria immaginazione. L’architettura di Bassi si compone di un gioco fra l’interno e l’esterno nel tentativo di ridurre al massimo le barriere che separano questi due spazi grazie all’utilizzo di grandi finestre scorrevoli senza telaio (brevettate dallo stesso Bassi) che permettono una vista illimitata e conferiscono una sensazione di continuità fra i diversi spazi abitabili. Importante è il dialogo che s’instaura fra la costruzione e la natura circostante, alla ricerca di una riconciliazione fra forma, materiale e luogo.
Andrea Bassi e Michel Grillet hanno entrambi creato dei micro-paesaggi che fungono da “sismografi delle emozioni”.
Inaugurazione sabato 24 ottobre, ore 17
Laboratorio Kunsthalle Lugano
Piccolo spazio d‘ arte contemporanea
Salita Chiattone 18, Lugano
Orari d'apertura: giovedì, venerdì ore 14 - 19
sabato 13-17
ingresso libero