La Compagnia del Disegno rende omaggio all'arte incisoria dell'artista a quasi un anno dalla scomparsa, con una mostra in cui raccoglie le tematiche preferite da Galli: Venezia, Campagne Lombarde e Alberi.
La Compagnia del Disegno rende omaggio all’ “inciditrice” italiana per eccellenza a quasi un anno dalla scomparsa, con una mostra in cui raccoglie le “tematiche” preferite dall’artista: Venezia, Campagne Lombarde e Alberi.
In oltre cinquant’anni di attività, le costanti dell’opera della Galli, che lavorava da sempre ‘dal vero’, gravitavano intorno al paesaggio, sia quello naturale che quello modificato dall’uomo. Da una parte il senso della natura, dall’altro quello della città, ma con un collegamento nel modo dell’artista di vedere e trattare i soggetti che storicamente rimanda agli esempi dell’arte nordica.
Come si diceva prima tra i temi preferiti di Federica Galli ci sono le vedute di Venezia e di Milano che ha colto nei suoi aspetti più romantici e ormai scomparsi, ma anche quelle di luoghi meno noti e riconoscibili della "sua" campagna lombarda. L’amore per Venezia la portò a realizzare la cartella di incisioni delle ‘39 vedute di Venezia’, che può essere considerata tra i suoi più preziosi capolavori. Le lastre, come caratteristica del suo lavoro, sono state tutte incise dal vero, per le vie delle città lagunare, e si compongono di disegni elaboratissimi, di grande maestria espressiva.
Le campagne e le cascine lombarde, viste non solo come luoghi di aggregazione umana, sociale, ma come esperienza culturale. A tal proposito, Carlo Bo ebbe modo di affermare che “La cascina umanizza il suo paesaggio eterno, nel senso che getta la luce su quell'uomo che non appare mai direttamente e in persona ma è pur sempre rintracciabile nella serie delle sue rappresentazioni”.
Anche gli alberi sono da sempre presenti in maniera predominante nella sua ricerca espressiva, diventando protagonisti assoluti, a partire dalla seconda metà degli anni '80, quando intraprende un viaggio lungo tutta l’Italia a caccia di Alberi Monumentali, quasi sempre colossi centenari.
Note biografiche
Federica Galli nasce a Soresina (Cr) nel 1932, si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera per poi approfondire lo studio della storia dell’arte nelle regioni del Veneto, della Tocana e dell’Umbria. L’incontro con l’ars incisoria avviene tramite il diretto contatto con le opere di Dürer, Brueghel e Rembrandt. La sua prima acquaforte, Il paese dell’Alberta risale al 1954, il definitivo abbandono della tecnica pittorica al 1963. Questa data segna l’inizio di una brillante carriera espositiva in Italia e in campo internazionale (Londra, Parigi, Pechino, Atene). Sul suo lavoro sono stati pubblicati libri e saggi dai più qualificati critici, tra i quali Mario De Micheli, Alberico Sala, David Landau (Università di Oxford), Giovanni Testori, Mina Gregori, Carlo Bo, Roberto Tassi, Daniel Berger (Metropolitan Museum di New York), Gian Alberto Dall’Acqua. L’artista si dedica esclusivamente ai paesaggi e alla natura che ci circonda; lavorando su diversi cicli tematici e spaziando tra scorci di Milano, Torino, Venezia e altre città italiane, a suggestive immagini della nostra pianura, a luoghi da lei visitati, per poi sfociare nell’ultima importante fase degli alberi monumentali. La grande antologica è del 2003, a Palazzo Leone da Perego di Legnano: occasione in cui viene presentato il catalogo generale delle opere incise curato da Fragonara. L’ultima importante mostra è stata a Monza “Serrone di Villa Reale” nel 2008, accompagnata dalla monografia edita da Allemandi a cura di Flavio Arensi.
Compagnia del Disegno
Via S. Maria Valle, 5 – Milano
Orari dal Martedi al Venerdi 10/12.30 – 16/19.30
Sabato su appuntamento
ingresso libero