Nadja Frank
Mathew Gooding
Volker Hueller
Luis Jacob
Paul Johnson
Bernd Ribbeck
Nicole Wermers
Mauro Bonacina
Polina Stroganova
In mostra 7 artisti che sviluppano la loro pratica ispirandosi al concetto di ibridizzazione, quale effetto di trasformazione e combinazione dei linguaggi artistici, ed il collage, quale effetto di mescolanza fra medium diversi, entrambi rappresentanti una delle tendenze nell'arte contemporanea di oggi.
a cura di Mauro Bonacina e Polina Stroganova
A Massa presso lo spazio espositivo della Galleria Margini, sabato 24 ottobre alle ore 18,30, si presenta Collider la collettiva a cura di Mauro Bonacina e Polina Stroganova. Large Hadron Collider, l'acceleratore di particelle subatomiche, diventa spunto di riflessione per nuove questioni immanenti all'arte.
Le opere di Nadja Frank, Mathew Gooding, Volker Hueller, Luis Jacob, Paul Johnson, Bernd Ribbeck e Nicole Wermers riflettono sull'Ibridità, sulle diverse metodologie di collage e su questioni di spazio ed esposizione.
Approfondendo ciò, con riferimento alla combinazione di due elementi distinti, ci si può rifare alla famosa frase di Jean Luc Godard 'Uno più uno non fa due, solo uno più uno'. Un riferimento all'importanza dell'insieme e delle sue singole parti, ma anche un riconoscimento a quanto poco, 'due' come somma, abbia a che fare con i componenti della sua composizione.
Tali concetti vengono quindi rivisitati, sia formalmente che concettualmente, nelle opere degli artisti proposti in questa mostra.
Le istallazioni di Nadja Frank si collocano sul confine tra pittura, scultura e ambiente architettonico.
Le sue opere possono essere percepite in tutti e tre gli ambiti e allo stesso creare un'immagine trasversale e multidimensionale.
'L'immagine sembra dissolversi nel colore e il colore si diffonde nello spazio'.
In Album II, Luis Jacob completa le serie della collezione fotografica iniziata nel 2001.
Qui, sebbene le immagini sembrino sottrarsi ad una estetica comune, sono in una relazione continua.
Il visitatore si confronta con un esauriente archivio di immagini sia trovate che create, che sfuggono ad un'interpretazione definitiva.
I motivi tematici si dissolvono e riappaiono in combinazioni dinamiche raggiungendo così un meccanismo logico non convenzionale che si oppone a quello socialmente predefinito. Mathew Gooding, d'altro canto, presenta un approccio più classico e letterale al collage.
L'artista porta il concetto di 'coller' (dal francese) ad un estremo: incolla le sue creazione e oggetti ritrovati con un gesto di sovrapposizione minimalista.
Nelle sue opere, Gooding assorbe estetiche coesistenti nella vita quotidiana, ricontestualizzandole e portandole ad un ulteriore livello.
Sebbene la società sia oramai abituata a percepire e vivere momenti ed immagini simultanee e frammentarie, il collage, come metodo artistico, ha ancora la capacità di vedere il mondo con un occhio critico. 'Any artist using collage is confronted with discreet points at which two or more previously distinct bodies collide, and here a decision is made and a difference is expressed'.
In questo senso la frase di Godard si può estendere affinché anche le singole parti possano essere visibili contemporaneamente e ugualmente formare qualcosa di nuovo dalla loro unione. 'Uno più uno = Uno più uno = Due'.
Immagine: Nicole Wermers, SPA II, Steel & patinated steel, 121x126x106 cm, 2008.
Ufficio Stampa:
Ku.Ra Comunicazione Rosi Fontana
Via Garibaldi 63, Pisa T. 0509711343 F. 0509711317 M. info@rosifontana.it
Inaugurazione sabato 24 ottobre 2009, ore 18
Galleria Margini
via dei margini 11, Massa (Ms)
Orari: da giovedì a sabato 16-20; gli altri giorni solo su appuntamento - 335 306715 Andrea Orlandini
Ingresso libero