A conclusione del progetto Affinita' elettive la Pinacoteca riapre rinnovata con l'intenzione di rendere la raccolta piu' fruibile al pubblico ed evidenziare la funzione didattica delle opere conservate. In occasione dell'inaugurazione e' esposta una terracotta di Luigi Mainolfi a diretto confronto con i quadri antichi e gli altri materiali presenti nel museo. Inoltre e' in mostra, recentissima acquisizione, un dipinto Lalla Romano concesso in comodato permanente.
Giovedì 29 ottobre alle ore 18.00 si inaugura il nuovo allestimento della
Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Belle Arti, in via Accademia Albertina
n. 8 a Torino.
Le sale della Pinacoteca, aperte al pubblico negli spazi attuali, ristrutturati e riallestiti nel 1996, si
presentano oggi rinnovate.
Il riordino ha privilegiato la chiarezza espositiva e la immediatezza della comunicazione grazie a
un apparato esplicativo in forma di pannelli e lunghe didascalie che offre in maniera sintetica, ma
esauriente, una facile guida alla comprensione delle opere esposte, tenendo conto delle aggiornate
proposte attributive; per i non vedenti e gli ipovedenti è stato avviato un percorso di visita con un
metodo di lettura tattile, che nel futuro sarà esteso a tutti i lavori esposti.
L'allestimento ha provvisto le sale di un impianto di climatizzazione, di una nuova illuminazione
affidata in buona parte alla luce naturale e di una tinteggiatura policroma delle pareti studiata per
valorizzare le opere e per suddividere visivamente le diverse sezioni espositive; per i visitatori
portatori di handicap motori è stato creato un accesso con elevatore a scomparsa di modernissima
progettazione.
Nel riordinare le opere, si è ripristinato il disegno espositivo precedente, correggendo alcuni
spostamenti che nel corso degli anni lo avevano alterato: le sale caratterizzate dalle pareti rosse
(sale 1-6), sono dedicate ai dipinti legati all'Accademia nel 1828 da Monsignor Vincenzo Maria
Mossi di Morano. Nelle prime cinque si impongono, in ordine cronologico, molti capolavori: le
tavole laterali di un trittico di Filippo Lippi raffiguranti quattro Dottori della Chiesa e, per il
Cinque-Seicento, un cospicuo gruppo di dipinti fiamminghi e olandesi – tra cui due di mano del
raro Marteen van Heemskerk – e opere dei maestri piemontesi Defendente Ferrari e Martino
Spanzotti. Sono ben rappresentati i caravaggeschi – con Mattia Preti e Bartolomeo Cavarozzi –, i
lombardi – con Brescianino e Giuseppe Nuvolone – e i genovesi, con Giovanni Battista Carlone
e Domenico Piola.
L'ambiente successivo (sala 6) segna una sorta di cerniera tra la collezione Mossi e gli ambienti
dedicati alla storia dell'Accademia ed è una delle novità del percorso: accoglie le copie di dipinti
celeberrimi - di Raffaello, Andrea del Sarto, Caravaggio, Guido Reni, Rubens – alcune donate dal
nostro Abate, altre di diversa provenienza, che formano una sorta di Olimpo dei Maestri ritenuti
eccelsi dalla cultura classicista ed Accademica.
La seconda parte del percorso espositivo della Pinacoteca, con le sale tinteggiate di azzurro, è
dedicata alle opere di maestri e allievi dell'Accademia della prima metà dell’'Ottocento (sale 7 e 8),
tra cui i bozzetti di Filippo e Ignazio Collino, le sculture di Carlo Chelli, di Giacomo Spalla e i
bellissimi acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti. Le sale successive sono dedicate ad altre opere
giunte in Accademia per acquisto o donazione: dai bei dipinti di Moncalvo, di Giovanni Maria
Viani, e del Giampietrino (sala 9), all’ importante collezione di cartoni di Gaudenzio Ferrari e
della sua scuola donati da Carlo Alberto nel 1832 (sala 10). Per l’ esposizione di questo nucleo di
valore assoluto, ben conosciuto e studiato dagli specialisti di tutto il mondo, è stato conservato il
funzionale allestimento precedente caratterizzato da una illuminazione ribassata, necessaria per una
corretta conservazione delle opere su carta, e dotato di pannelli scorrevoli che permettono la
consultazione e il confronto di tutti i disegni.
E’ inoltre stato recuperato uno spazio espositivo particolarmente adatto ad ospitare la serie di
dodici Vedute veneziane, donate dal Mossi con l'attribuzione a Canaletto, successivamente
considerate di Michele Marieschi ed ora assegnate dagli studiosi all'ancora misterioso "Maestro
dell'Accademia Albertina".
Le ultime due sale tinteggiate di verde (sale 11 e 12) ospitano opere della seconda metà
dell’Ottocento e del Novecento, fra cui oltre al nucleo di dipinti di Giacomo Grosso, acquistati
dallo Stato Italiano per l’Accademia dopo la morte dell’artista, si presenta un importante Paesaggio
di Lalla Romano, celebre scrittrice, oltre che sensibile pittrice, generosamente offerto in comodato
permanente a ricordo del suo percorso accademico.
I lavori di riallestimento sono stati resi possibili dal contributo economico dell’Assessorato alla
Cultura della Regione Piemonte e dalla collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte e dei docenti e del personale dell'Accademia: tutti si
sono prodigati perché l'Albertina possa valorizzare al meglio il patrimonio artistico a lei affidato nel
tempo e potenziare l'impegno didattico che ne ha caratterizzato la storia, con la fiducia che le belle
opere presenti nelle sale della Pinacoteca costituiranno un felice "ritrovamento" o addirittura una
“scoperta” per tutti i visitatori che vorranno conoscere il rinnovato museo.
In occasione dell’inaugurazione della Pinacoteca, sarà esposta una terracotta di Luigi
Mainolfi.
Luigi Mainolfi è il primo artista torinese che, grazie alla curatela di Martina Corgnati, ha deciso di
"adottare" la Pinacoteca dell'Accademia Albertina in occasione dell'inaugurazione installandovi
una sua importante opera, l'affascinante pannello in terracotta intitolato Dune-Harem. Giocando sul
contrasto dei toni terra e del nero, e di sinuosità molto "femminili" associate a rette e tagli che
suggeriscono senza rappresentarla la profondità dello spazio prospettico, l'opera risulta pienamente
rappresentativa della ricerca di Mainolfi che accetta così di porsi a diretto confronto con i quadri
antichi e gli altri materiali presenti nel museo.
La presenza di Mainolfi oggi, e in futuro di altri importanti artisti che insegnano o hanno insegnato
all’ Accademia di Torino, è strategica per tenere viva l'attenzione nei confronti del museo e
contribuire alla sua riscoperta.
Infine, recentissima acquisizione della Pinacoteca, un’opera concessa in comodato
permanente dalla Collezione Lalla Romano
Dipinta poco dopo il trasferimento a Torino, la veduta rappresenta la porzione del giardino Martiny
(non più esistente) visibile dalla finestra dell’appartamento dell’artista e futura scrittrice in via
Vespucci.
Questo è uno dei suoi migliori dipinti della maturità: il colore pastoso e ricco di sfumature, i tocchi
vibranti, la spazialità complicata e profonda, rivelano l’originale cezannismo della pittrice,
specialmente evidente nei paesaggi.
Dalla consapevolezza del legame profondo e intrinseco che lega la realtà accademica alla città nasce Affinità elettive.
Il progetto, curato da Guido Curto, Direttore della Pinacoteca Albertina, e da Rosella Grassi, Responsabile della Biblioteca, ha l’intento di far conoscere al pubblico alcune delle tante relazioni che intercorrono tra le collezioni dell’Albertina e quelle cittadine.
Durante tutto il mese di ottobre Torino ha ospitato mostre, incontri nonché segnalazioni che hanno preceduto la riapertura ufficiale.
Grazie ad una proficua collaborazione di ricerca, importanti istituzioni museali torinesi [GAM – Galleria d’Arte Moderna e contemporanea; Galleria Sabauda; Museo di Arti Decorative – Fondazione Pietro Accorsi; Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica] hanno lavorato con l’Albertina con l’intento di riscoprire una parte importante del patrimonio storico accademico torinese non ancora svelato nella sua uniformità e, allo stesso tempo, di potenziare la conoscenza delle collezioni cittadine.
La campagna di inventariazione del Patrimonio storico dell’Accademia Albertina, promossa a partire dal 2006 dalla Regione Piemonte, ha contribuito a tracciare questi possibili percorsi di studio riguardanti le collezioni torinesi e le opere dei maestri e degli allievi dell’Accademia, che attendono una rinnovata analisi al fine di rendere maggiormente visibile la relazione tra le collezioni dell’Albertina e il suo contesto storico territoriale.
Donata Massobrio
Relazioni Esterne - Ufficio Stampa tel 011-889020 fax 011.8125688 E-mail: ufficio.stampa@accademialbertina.torino.it
Giovedì 29 ottobre 2009, alle ore 11.00
Conferenza stampa di presentazione della Nuova Pinacoteca dell’Accademia Albertina
Seguirà una visita in anteprima in Pinacoteca
Intervengono:
Guido Curto Direttore dell’Accademia di Belle Arti
Rossana Vitiello Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici del Piemonte
Francesca Petrucci Docente di Storia dell’Arte Moderna all’Accademia di Belle Arti di Torino
Martina Corgnati Docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Torino
Accademia Albertina di Belle Arti
Via Accademia Albertina n.6, 10123 Torino
La Pinacoteca è aperta dal lunedì al sabato, dalle 10,00 alle 18,00
Domenica chiusa.
Biglietti: intero 4, ridotto 2.60 (per minori di 18 anni, over 65, disabili, militari, studenti universitari con meno di 26 anni, gruppi di almeno 15 persone, ex allievi dell'Accademia Albertina)
ridotto 1.60 per scuole
gratuito per insegnanti e studenti delle Accademie italiane e straniere, guide, bambini fino a 6 anni