Carlo Previtali
Domenico Montalto
Andrea D'Agostino
Marina Panetta
Isabella de Stefano
Daniela Previtali
Enzo Biffi Gentili
Vizi capitali. Le maschere grottesche del peccato: un piccolo corpus corredato dai relativi disegni in cui l'artista rappresenta le maschere di una commedia umana. Oltre alle otto sculture, sono presentati in mostra alcuni disegni preparatori.
a cura di Domenico Montalto e Andrea D'Agostino
Le maschere grottesche del peccato
Dopo il successo dell’esposizione milanese, presso lo storico Teatro Filodrammatici (12-31 maggio 2009), la mostra “Carlo Previtali. Vizi capitali”, a cura di Domenico Montalto e Andrea D’Agostino, sarà ospitata nella prestigiosa sede della Biblioteca Angelica di Roma, alle dipendenze del MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali, negli spazi adibiti a galleria. La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dal 6 al 28 novembre 2009.
Carlo Previtali ha lavorato a lungo e in modo pressoché esclusivo a questo nuovo e inedito ciclo di sculture ceramiche avente a tema i sette vizi capitali. Un quadriennio operoso nel quale l’artista ha messo mano a studi grafici, bozzetti, elaborazioni plastiche che alcune volte sono riuscite di getto, baciate dalla freschezza della prima intenzione, altre volte hanno richiesto varie versioni del medesimo soggetto, in un lavorìo di rifacimenti fino alla soluzione ritenuta più valida.
Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia e, infine, la Vanitas: un piccolo corpus di rara forza espressiva, corredato dai relativi disegni, in cui l’artista rappresenta le maschere di una commedia umana in cui la deformazione fisica si fa specchio della deformazione morale, grazie all’accentuazione grottesca ed espressionistica della figura, tipica del linguaggio scultoreo dell’artista. Oltre alle otto sculture, sono presentati in mostra alcuni disegni preparatori che alzano il sipario sul “dietro le quinte” dell’operare artistico dello scultore.
“[…] Non si è trattato di un progetto a freddo, di un omaggio tematico elaborato a tavolino, freddamente citazionistico, quanto di un “clima” innescato – com’è peculiare del modus operandi di Previtali – da un’iniziale suggestione fantastica e spirituale, suggerita anche da letture e conversazioni, oltre che dal confronto con l’arte del passato. […] Colori, tagli prospettici, scelte dei materiali e delle soluzioni (che vanno dal raku alla ceramica patinata a freddo, dalla ceramica monocroma al “terzo fuoco”) traducono qui, caso per caso, precise ragioni poetiche e addirittura didascaliche, che vengono illustrate, in catalogo […]”. (Brani tratti dal testo di Domenico Montalto in catalogo).
“[…] Ogni vizio è stato realizzato in maniera diversa, a seconda delle sue peculiari caratteristiche che debbono riflettersi nella superficie epidermica della scultura. È il caso dell’Avarizia, l’unica lavorata a raku “nudo”, ovvero senza la presenza di smalti colorati: la tonalità spenta, così simile
alla pietra, deve infatti richiamare la grettezza e la miseria umana ben evidenti dietro questo peccato. L’Ira invece è una terracotta colorata a freddo: in questo caso, oltre all’importanza del colore rosso, che è caratteristico degli iracondi, è interessante notare lo sgretolarsi della materia che sembra quasi preannunciare l’esplosione della stessa figura. […] Sorprendente è poi il trattamento dell’Invidia, realizzata con platino e terzo fuoco: in questo caso, la superficie di metallo che rispecchia chi vi si pone davanti, diventa il tratto peculiare di questo peccato, che osserva e “assorbe” ciò che ha intorno per covare il suo rancore verso gli altri”. (Brani tratti dal testo di Andrea D’Agostino in catalogo).
L’ultima di queste opere è la Vanitas: “dove il Re e la Regina - osserva Domenico Montalto - seppur splendenti di platino, sono due scheletri, che guardano sprezzanti le cose di questo mondo. Sapendo già come va a finire”.
Cenni biografici
Carlo Previtali è nato a Bergamo nel 1947. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano diplomandosi nel 1975 alla scuola di scultura di Alik Cavaliere. Nel 1981 si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano. La sua attività d’insegnamento si è concentrata a Bergamo quale docente di discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte ‘Andrea Fantoni’, l’Accademia di Belle Arti ‘Carrara’, il Liceo Artistico di Bergamo e poi di Lovere (Bg).
La sua attività espositiva ha inizio negli anni Sessanta con la partecipazione ad alcuni concorsi a cui seguono mostre collettive e personali sia in spazi pubblici che privati e partecipazioni alle più importanti fiere d’arte d’Italia. Fra le collettive più recenti si ricordano: ‘Tetralogia della natura’, un percorso di più esposizioni dedicato ai quattro elementi della natura presso la Galleria Marieschi di Milano; ‘Il corpo e lo sguardo presso lo Young Museum, Centro Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Revere (Mn); ‘Viaggio attraverso la ceramica grottesca’ al Decennale del Premio Internazionale di Vietri sul Mare (Sa); ‘XII Biennale d’Arte Sacra’ organizzata dalla Fondazione Stauros Italiana Onlus a San Gabriele Isola del Gran Sasso (Tr) e ‘La nave dei folli’ presso il complesso dell’Oratorio dei Disciplini di Clusone (Bg). Si segnalano inoltre esposizioni organizzate presso: Galleria ArsMedia di Bergamo, Galleria d’Arte Teche Contemporanea di Montelupo Fiorentino (Fi), Galleria Della Pina Arte Contemporanea di Pietrasanta (Ms), Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Gabriele Cappelletti a Milano.
Tra le personali: ‘Il dramma della Passione di Cristo’ interamente dedicata all’arte sacra tenutasi a San Giovanni Bianco (Bg) così come quella allestita nello scurolo della Parrocchiale di Vedeseta (Bg); ‘Il mito e la maschera’ presso la Galleria ArsMedia di Bergamo; ‘Sculture’ alla Galleria Pettinato di Roma; ‘Anime di terra’ allestita presso la Libreria Bocca di Milano e ‘Mondo magico’ tenutasi a Brescia nella sala Ss. Filippo e Giacomo e a Bergamo in sala Manzù con il patrocinio della Provincia, a cura di Fernando Noris.
Nel 2002 ha ricevuto il primo premio per la scultura alla II Rassegna di Arte Sacra ‘Pulchra Ecclesia’ di Montichiari (Bs), nel 2006 ha ricevuto il ‘Premio Ulisse’ alla carriera conferito dalla Provincia di Bergamo agli scultori del territorio, nel 2008 ha presentato in sala Viterbi, con il Patrocinio della Provincia di Bergamo, il volume monografico “Carlo Previtali sculture” a cura di Domenico Montalto ed edito da Skira.
Hanno scritto di lui: Lino Lazzari, Barbara Mazzoleni, Lanfranco Ravelli, Alberto Agazzani, Giovanni Serafini, Orietta Pinessi, Flavio Arensi, Enzo Biffi Gentili, Mauro Corradini, Fausto Lorenzi, Fernando Noris, Elisabetta Calcaterra, Marina Panetta, Isabella de Stefano, Andrea D’Agostino e Domenico Montalto, critico e curatore di numerose esposizioni dello scultore.
Realizzazione catalogo della mostra GRAFO s.r.l. – Palazzago (Bergamo)
Catalogo edito da Lubrina Editore. Testi Domenico Montalto, Andrea D'Agostino, Marina Panetta, Isabella de Stefano, Daniela Previtali – con un testo di Enzo Biffi Gentili. Fotografie Eugenio Bucherato – Bergamo. Traduzione Daniela Previtali
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Inaugurazione: giovedì 5 novembre ore 18
Biblioteca Angelica - Galleria
P.zza S. Agostino, 8 - Roma
Orari: lun-ven 10-16, mar-gio 10-19, sabato 10-14
Chiusura domenica
Ingresso libero