Ironia del Gioco. Frutti e fiori vivono per Naike Monti una nuova stagione di contaminazione, esprimono un'epoca multirazziale, multilinguistica, pluriformale. Ilaria Forlini cerca invece di rivisitare il mondo degli oggetti di uso comune.
a cura di Andrea B. Del Guercio
La contaminazione espositiva tra il lavoro di Ilaria Forlini e Naike Monti è maturata in questi anni con diverse installazioni e si configura in questo nuovo evento sotto il titolo ''Ironia del Gioco''; le due artiste hanno saputo mantenere specificità di linguaggio e autonomia estetica pur cercando di ottenere dalla frequentazione dello spazio il risultato di un coinvolgimento e direi di una partecipazione ''spettacolare'', fatta di scoperte che si succedono, di momenti di concentrazione e situazioni di spiazzamento. All'interno di un ''teatro dell'assurdo'' ogni singolo dipinto, i cicli fotografici e l'installazione plastico-naturale dedicata ad uno spazio-giardino trovano nell'''hortus conclusus'' della galleria quale valenza espressiva pronta a riconfigurarsi per nuove installazioni, lo spazio privato di una casa.
Da alcuni anni il mondo della quotidianità, emblematizzato da oggetti di uso comune quali la forchetta, l'aspirapolvere, cavatappi, mestolo, viene rivisitato da Ilaria Forlini attraverso uno scavo nella forma ed uno stravolgimento delle stesse funzioni; i soggetti non sono più presenti nell'aurea silenziosa della ''natura morta'' o nell'atmosfera sospesa della metafisica, ma essi stessi muovono passi rapidi in bilico fra ironia e sarcasmo; tra gioco e cattiveria; la superficie descrittiva si è progressivamente spessorata di materia grazie anche al contributo di una terra che a contatto con il ferro si fa ruggine mentre l'oggetto vive sempre di più uno stato di tensione indicativo di una volontà di superamento della forma funzionale; potremmo parlare di una tensione neo-gotica che si determina attraverso la partecipazione espressionista sempre più caratterizzata da acutizzazione del segno, contorcimento e aggressività nel materiale di supporto.
Naike Monti rimane fedele ad un percorso di osservazione attenta e riservata nei confronti della realtà ambientale e dei valori e delle tensioni che in essa appaiono ora evidenti, ora sopite; i processi espressivi e la produzione iconografica, condotta con senso interdisciplinare nelle tematiche e nei materiali, sono cioè frutto di un'osservazione che definirei ''laterale'', che rinuncia ad una prospettiva centrale troppo certa e presuntuosa, per vivere spazi di ambiguità, brevi contraddizioni, nascoste conflittualità. Quest'ultimo evento espressivo dedicato al dialogo interno alla natura e alla fruizione di essa da parte dell'umanità trova nell'installazione di un albero e nella comunicazione fotografica configurazione significativa che si sottolinea con forza nella produzione dei suoi frutti; alberi, fiori e frutta che seguono il percorso della stagione ma al cui interno, improvvisamente, si apre la contraddizione, l'innaturalità; alberi e piante, frutti e fiori vivono per Naike Monti una nuova stagione di contaminazione, esprimono un'epoca multirazziale, multilinguistica, pluriformale.
Andrea B. Del Guercio
Inaugurazione 5 novembre ore 18.30
Accademia Contemporanea
via San Calocero, 27 - Milano
Orario: mart-sab 16-19
Ingresso libero