Verso Artecontemporanea
Torino
via Pesaro, 22
011 4368593 FAX 011 4627757
WEB
Verso Manila
dal 3/11/2009 al 20/1/2010
martedi' - sabato 15-19, o su appuntamento

Segnalato da

Verso Artecontemporanea




 
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3/11/2009

Verso Manila

Verso Artecontemporanea, Torino

La galleria inaugura la propria attivita' con la prima grande mostra collettiva di artisti filippini in Italia. La rassegna, che nasce dalla collaborazione con la galleria The Drawing Room di Manila, passa in rassegna piu' generazioni di artisti, sia noti noti che emergenti. Le opere esposte, dipinti, disegni, sculture, installazioni e performance collaterali, traggono ispirazione nella cultura pre-coloniale e in quella contemporanea.


comunicato stampa

La direzione artistica di Verso Artecontemporanea, per consegnare al pubblico ed al dibattito dell’arte contemporanea i nuovi spazi espositivi di Via Pesaro 22, decide di inaugurare la propria attività con la prima grande mostra collettiva di artisti filippini in Italia.

La rassegna nasce dalla collaborazione di Verso con la galleria The Drawing Room di Manila e passa in rassegna più generazioni di artisti, con una decisa maggioranza di quelli che hanno già al loro archivio un ricco consuntivo di partecipazioni a livello internazionale, ed altri da annoverarsi al catalogo degli emergenti, noti ad oggi al solo pubblico degli specialisti.

La rassegna intende muoversi sul modello di una mappatura orizzontale, di natura sincronica, di più di una dozzina di artisti. Le opere esposte, dipinti, disegni, sculture, installazioni, e le performance collaterali, sono una selezione mirata e ragionata dei meandri del contemporaneo, perseguita con estrema coerenza congiuntamente dagli staff curatoriali delle due unità per offrire ad un pubblico più vasto uno spaccato certamente non esaustivo, ma indubbiamente indicativo e riflessivo, sulla scena artistica regionale.
La produzione artistica, che ruota intorno alla capitale Manila ed alle sue periferie, ha conosciuto una forte accelerazione negli ultimi anni, dietro alla spinta di una sempre più galvanizzante miriade di centri espositivi indipendenti, in bilico tra arte, design e moda, di villaggi e di laboratori di artisti, di gallerie. È proprio in questo clima che sono emersi molti nuovi collezionisti, vessilli di questa incandescenza creativa. Rare però le sinergie tra gallerie e musei, le occasioni di collaborazione e confronto tra pubblico e privato. Nondimeno queste terre di una miseria diffusa sono generose di giovani talenti, che hanno saputo allungare lo sguardo al di là dei miti e dei valori del passato ed al di fuori di un approccio insulare e autoreferenziale, per stimolare e rinnovare i loro linguaggi, i loro lavori di analisi e di approfondimento.

Le matrici d’ispirazione degli artisti filippini sono da ricercare tanto nella cultura pre-coloniale quanto in quella contemporanea; nella tensione e nei traumi della transizione dall’una all’altra, in bilico tra ricerca di una revisione generale delle manifestazioni dell’identità culturale e rispetto delle origini asiatiche; nel clima di ritorno alla propria terra ed alla propria differenza dopo stagioni di incessante emigrazione, fenomeno che ha interessato oltre otto milioni di filippini.
I riferimenti all’arte primitiva, alle iconografie sacre della religione cattolica dominante, l’interesse diffuso all’uso dei materiali di scarto, di materiali poveri, la costante e vitale comunicazione con la strada, con la sorgente urbana e popolare: questo il vocabolario comune degli artisti per creare un linguaggio fedele ai riferimenti culturali, ma penetrato da modelli ed esperienze dell’arte corrente capaci di elaborare il cambiamento in direzione di un’espressività globalizzata.
L’identità degli artisti filippini contemporanei è esplorata per la ricchezza di significati sociali e poetici: le opere evocano temi tutti attuali, vuoi in un senso politico, vuoi in quello più specificamente sociale, dell’emigrazione, delle emarginazione urbana, dell’ambiente, del viaggio, della narrativa, della memoria e della storia. Ecco allora le potenti e disturbanti immagini di Jose Legaspi, che uniscono i temi del sesso, della religione e della violenza in una pittura mistica e conturbante. La pittura di Kiko Escora, che attraversa più strati linguistici, dalla cartellonistica alle recensioni, dalle immagini di locandine ai reportage di moda, per indagare la psiche e lo stile di vita delle icone della contemporaneità urbana di Manila. Gli oggetti usati e gettati via, carichi di un vissuto specifico e di una memoria, tema centrale dei lavori installativi e concettuali che mettono a fuoco il rapporto tra pieno e vuoto di Alfredo e Isabel Aquilizan, coppia di artisti già noti nel circuito internazionale delle biennali grazie, tra l’altro, alla partecipazione alla Biennale di Venezia del 2003.

Ritroviamo gli strumenti assemblati di Lirio Salvador, le potenti e disturbanti immagini di Jose legaspi, le icone della contemporaneità urbana di Manila di Kiko Escora, gli oggetti usati e scartati, rianimati dalle installazioni di Alfredo e Isabel Aquilizan; la vivace tavolozza mitico-magica di Rodel Tapaya; e ancora Winner Jumalon incluso nella lista dei Thirteen Artist Awordees dal Cultural Center of Philippines, o Leeroy New, giovane artista reduce dalla recente partecipazione all’ultima Biennale di Singapore.
Insieme a questi le opere di Marina Cruz, Kawayan De Guia, Kidlat De Guia, Alvin Gregorio, Dei Jardiniano, Maya Muñoz, Wawi Navarroza, Diokno Pasilan e Mark Salvatus.

Catalogo Edizioni Verso 2009 Pag. 135

Immagine: Alfredo e Isabel Aquilizan, Last Flight, Used slippers 275 x 198 cm, 2009

Anteprima per la stampa mercoledì 4 novembre, ore 11.30
Inaugurazione ore 18.30

Verso Artecontemporanea
via Pesaro, 22 Torino
Orari: da martedì a sabato ore 15-19
oppure su appuntamento
ingresso libero

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