Presente Perfetto Continuo. In mostra opere in cui domina il silenzio della visione e la comunicazione verbale appare quasi cancellata. A cura di Sonia Zampini.
a cura di Sonia Zampini
Lucilla Ragni presenta nella mostra presso la sede della Confapi, una sorta di breve retrospettiva delle sue opere, che con la loro presenza ricostruiscono concettualmente il percorso teorico dell’artista, costantemente rimandando, dunque, nell’esplicazione della loro natura, ad altri cicli di opere fisicamente non presenti ma teoricamente insiti, come componente sostanziale, nelle opere esposte. A riguardo, per il finissage della mostra che si svolgerà, in sede, il 18 Dicembre, sarà presentato il catalogo inerente l’attività completa dell’artista sino ad oggi.
Presente Perfetto Continuo, titolo del catalogo e della relativa mostra, allude ad una concezione del tempo come misura del perdurare della mutevolezza della realtà, in una dimensione percettiva in cui il presente, strettamente legato alla contigenza del nostro sentire, viene percepito come un reale continuativo, che scorre tra la memoria, l’intuizione e l’anticipazione. Questa dimensione intellettiva unisce le opere che scorrono mutevolmente nel loro mostrarsi, come legate ad epoche intellettuali diverse ma, in realtà, costantemente connesse in un unico fluire storico, inteso come presente continuo.
L’arte indaga allora la personalissima visione dell’artista che rende esplicita, con il suo lavoro, la materia intima dell’osservare e la teoria costruttiva del vedere. Questa notazione intima è data già dai titoli, come Contatto, Diario o come Nottario, che esemplificano un dire più ampio da cui traggono origine.
Sono opere in cui domina il silenzio della visione, la comunicazione verbale appare quasi cancellata, come quella segnica, eppure esse indagano l’origine stessa del dire, come l’origine stessa dello scrivere; colte nella loro essenza, negano la forma per essere osservate nel loro significato originario, prima ancora di codificare una condizione. La scrittura, a cui l’artista fa sovente riferimento, come la parola diventa muta, le forme rivestono una realtà sottostante, a sottolineare il valore introspettivo dell’opera e il suo recondito manifesto.
Catalogo e mostra a cura di Sonia Zampini.
Confapi Umbria
piazza della Repubblica, 71 - Perugia
lun-ven 9-13, 14-18
ingresso libero