In mostra lavori composti da fasci di linee fitte e parallele, che allungandosi si snodano e si incrociano tagliando lo spazio, formando complicate architetture inserite in un paesaggio annullato, rappresentazione di un luogo metafisico dove lo spettatore si sente avvolto da strane strutture in tensione.
a cura di Stefano Suoz
Il lavoro artistico di Marco Buziol si avvale di una meticolosa preparazione che volutamente limita gli effetti personali della manualità per il raggiungimento di un risultato oggettuale, che trova compiutezza nell’utilizzo della grafica virtuale. Le linee e i contorni dettati da algoritmi matematici rendono il risultato perfetto, preciso e freddo, così come veloci variazioni parametriche cambiano in tempo reale forme e colori nella realizzazione dei video. Una scelta che risulta congeniale alla restituzione delle sensazioni procurate dai luoghi – reali, virtuali o mentali – attraverso rendering, fotomontaggi e animazioni digitali creati in un ambiente virtuale 3d.
Fasci di linee fitte e parallele, allungandosi si snodano e si incrociano tagliando lo spazio formando complicate architettoniche mentali inserite in un paesaggio annullato, rappresentazione di un luogo metafisico dove lo spettatore non può far altro che avvicinarsi e sentirsi avvolto da strane strutture in tensione. A questo punto come in un viaggio virtuale possiamo immaginare di poterci avvicinare e allontanare, guardare da più e diverse prospettive, osservare il dettaglio, ritrovandosi in uno scenario mai visto prima fatto di punti, linee, superfici, rigorose geometrie che diventano campi di forze inconsce.
Per evidenziare, invece, uno stato di alienazione, sceglie di rappresentare strutture plastiche virtuali inserite in un luogo reale con effetto fotorealistico ottenuto con la tecnica del fotomontaggio. Risulta una decontestualizzazione delle forme che presenta, all’osservatore smarrito, uno stato di irrealtà in cui anche la veridicità del paesaggio appare messa in discussione, svuotando l’oggetto del suo significato convenzionale e restituendogli un nuovo inatteso valore metafisico, che si riflette nuovamente alla forma “alienatrice” annullando radicalmente l’identità dell’insieme.
Marco Buziol (http://www.acca4.com) è nato nel 1975 a Montebelluna (TV) dove vive e lavora, è diplomato in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e attualmente lavora presso uno studio di architettura, occupandosi di progettazione e di arredo d’interni. Ha esposto, tra le altre, a Venezia, Milano, Padova, Rosario (Argentina), Guadalajara (Messico), Szczecin (Polonia)
Inaugurazione giovedì 12 novembre 2009, ore 19
Cafe' Livre
via Emilia Centro 103, Modena
Orari: lunedì-domenica 8-20
Ingresso libero