Sara Apone
Catrouge
Rossella Fava
Pasquale De sensi
Diamante
Andrea Mancuso
Elisa Mearelli
Nunzio Paci
Andrea Pili
Chiara Soldati
Giulia Tamanini
Giulio Vesprini
Federica Fioroni
Daniela Pacchiana
Jessica Paolillo
Stefania Ramella
Le opere in mostra indagano il tema dell'identita' attraverso la pittura, la grafica, il disegno, la scultura. Inoltre installazioni, performance e contaminazioni fra tecniche e ambiti espressivi differenti.
a cura di Daniela Pacchiana, Jessica Paolillo e Stefania Ramella
Il fascino dell'ignoto, ma anche quello della libertà, permea il tema identitario, che l'epoca post-moderna ha legato a doppio filo al destino dell'uomo globale: oggi viaggiare, incontrarsi e scontrarsi col nuovo sono esperienze che fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi.
In questa nuova mostra collettiva, StatArt riunisce 16 opere di 11 artisti emergenti, che mettono a confronto tecniche e linguaggi differenti per parlare del tema dell’identità. Delle caratteristiche che la definiscono e di quelle che la mettono in crisi. Dei suoi confini e del dissolversi di essi, nel momento in cui l’identità viene messa in discussione, viene contaminata, subisce dall’esterno (o innesca dall’interno) un mutamento.
Il tema dell’identità e delle sue mutevoli forme e significati è prettamente attuale e legato alla condizione dell’uomo contemporaneo, a causa della contaminazione sempre più libera fra le culture e dell’abbattimento di barriere geografici e sociali. Ma anche a causa dell’avanzare inarrestabile della tecnologia, che affianca in modo sempre più concreto e convincente nuovi mondi virtuali a quello comunemente definito “reale”. Mutano i mezzi di comunicazione. Mutano le abitudini, gli stili di vita. Mutano i limiti fisici dell’essere umano e i suoi meccanismi mentali.
Le opere selezionate da StatArt per indagare il tema attraverso l’arte appartengono alle categorie della pittura, della grafica, del disegno, della scultura. E inoltre vi sono installazioni e performance, ma anche tante contaminazioni fra tecniche e ambiti espressivi differenti. Perché il mescolarsi e il mutare dei linguaggi è forse l’aspetto più importante ed evidente dei processi di trasformazione sociale (e quindi identitaria) in atto.
In esposizione le opere di: Sara Apone, Catrouge (Rossella Fava), Pasquale De sensi, Diamante, Andrea Mancuso, Elisa Mearelli, Nunzio Paci, Andrea Pili, Chiara Soldati, Giulia Tamanini, Giulio Vesprini (Control Zeta). Performance: La danza del Peyotl di Federica Fioroni (ore 18.15) e FREAKS-Giocattoli di ProvocoAzioni Production (ore 18.30).
La mostra si inserisce all’interno di un più ampio progetto già avviato dal Circolo Culturale Bertolt Brecht. Con il medesimo titolo di “Identità Mutanti”, il progetto ha già portato a compimento un concorso fotografico e uno dedicato alla video-arte, sempre sulla stessa tematica.
Inaugurazione Lunedì 16 novembre ore 18
Circolo Culturale Bertolt Brecht
via Giovanola, 21/c – Milano
Ingresso libero