Palazzo Chigi
Viterbo
via Chigi, 15
0761 346306 FAX 0761 346306
WEB
Francesco Guerrieri
dal 14/11/2009 al 9/12/2009
16,30-19,30, esclusi i festivi
0761 340820
WEB
Segnalato da

Galleria Miralli




 
calendario eventi  :: 




14/11/2009

Francesco Guerrieri

Palazzo Chigi, Viterbo

Il Quadro Luce 1967-1977. In mostra le opere dell'artista che dal 1967 inizia a usare solo toni di giallo su fondo bianco, dando vita a strutture che lasciano emergere scritture indecifrabili o forme allusive.


comunicato stampa

A cura di Agnese Miralli

In questa mostra Il Quadro Luce 1967 - 1977 a distanza di circa trenta anni sono ora nuovamente esposte importanti opere di Guerrieri, nel decennio preso in esame, come il grande “Quadrittico di mezza estate” (1973), ”Nuova Scrittura” (1973), ”Quadro n. 1” (1975), ”Tondo n. 3” (1976). Dopo le ormai ampiamente storicizzate realizzazioni di opere gestaltiche e strutturalistiche (“Gruppo 63” e “Sperimentale p.”) Francesco Guerrieri dal 1967 inizia a usare solo due toni alternati di giallo per dipingere le sue strutture con effetto di irradiazione su fondo bianco. Come ebbe a scrivere Adriano Spatola nel 1972 “la trasformazione del colore in luce risponde a un bisogno sempre presente nella pittura di Guerrieri”.

I segni gialli si organizzano in strutture che lasciano emergere bianche scritture indecifrabili oppure allusive forme bianche in una continua alternanza visiva fondo-figura. Successivamente gli spazi bianchi, in cui navigano le strutture dei segni gialli, divengono sempre più ampi e i segni vengono sospinti ai margini della tela e sui lati del telaio quasi ad irradiare la parete e l’ambiente espositivo, lasciando dominante al centro della tela la luce assoluta del bianco puro. “Ora – scriveva lo stesso Guerrieri nel 1977 - la pittura è nello spazio invece che lo spazio nella pittura”. Di lì a poco, nello stesso anno, Guerrieri realizzerà la grande opera-ambiente “Immarginazione”, dove, eliminata completamente la tela, grandi cornici-telai vuoti, ma dipinti con segni gialli sui lati, includeranno realmente lo spazio-ambiente nell’opera.

Per questa via Guerrieri, come scrive Gabriele Simongini nel testo critico introduttivo alla mostra, “ha de-territorializzato le figure e i segni dell’arte”. “L’espansione del colore in un continuum spazio-temporale si giova di una geometria morbida ed elastica, capace di non irrigidire e di non cristallizzare mai il ritmo interno della composizione. Le certezze razionali della geometria sono rovesciate e dolcemente modulate per dare voce all’ineffabile e all’assoluto. Il continuum diventa la concretizzazione dell’idea di un “infinito finito” in cui il ritmo trasfigura la struttura in forma mutante. Guerrieri elabora in queste opere una personale poetica del vuoto e della riduzione linguistica che sembra anche voler privilegiare un invito al silenzio della contemplazione e della riflessione ma soprattutto alla necessità di guardare oltre le apparenze e i dati consolidati”.

Inaugurazione domenica 15 novembre ore 11

Palazzo Chigi
via Chigi 15, Viterbo
Orario: feriali, 16,30 - 19,30
ingresso libero

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