Arte in comune. In questa epoca di transizione e di grandi trasformazioni l'artista trova una propria identita' e liberta' di autodeterminazione pittorica nell'ambito del ''Realismo astratto''.
La nuova sede del Comune di Lallio (Bergamo),via S.Bernardino11, ospiterà, dal 17 novembre al 15 dicembre 2009, un’esposizione, dedicata all’opera dell’artista Antonio de Santis dal significativo titolo “ARTE in COMUNE”.
In questa epoca di transizione, di grandi trasformazioni De Santis trova una propria identità e libertà di autodeterminazione pittorica nell’ambito del “Realismo/Astratto”, in cui il “figurale” come racconto pittorico e come tecnica espressiva viene proposto in tutta la propria unità esplicativa. In mostra olii e acquerelli, realizzati durante un suo lungo soggiorno svizzero, dove affiorano esperienze cromatiche nuove dovute alle luci della terra Svizzera.
Immagini particolari ispirate alla realtà visiva conducono il visitatore in una esperienza sensoriale coinvolgente e in una sorta di percorso di riflessione. L’impatto con il colore e la libertà creativa sintetizzano l’indole di questo artista che, opponendosi al classicismo e all’informale (di cui per altro ha fatto esperienza) attraverso la ricerca di cromatismi vibranti e di una emotività del reale, mantiene un equilibrio e un lirismo che lo distanziano dalle scelte contemporanee.
Spiccano scenari immaginosi e di forte coinvolgimento sentimentale, con esperienza di chiara ascendenza simbolica mentre si fa strada la ricerca sul colore in un contesto poetico, una ventata di modernità nell’ambito del “figurale”. Le luci cromatiche gialle, rosse e blu, si traducono sulla tela in frammenti colorati in un corrispettivo visivo di linee cromatiche ed invitano l’osservatore ad una esperienza sensoriale coinvolgente, giocata su atmosfere in grado di suscitare forti emozioni. De Santis è un pittore che restituisce atmosfere sospese, paesaggi impalpabili, carichi di emozioni e poesia.
Ha scritto Andrea Diprè: “Mi piace, di Antonio De Santis, la sintesi che da un volto trae una forma pura, come per negare, in un ritratto, lo storico dissidio tra figurativo e astratto; e mi piace, allo stesso modo, l’astuzia con la quale da una forma pura trae un volto. E non contento, De Santis procede come un intarsiatore di pietre dure che persegue una perfezione fatta di incastri dissimulati con straordinaria naturalezza. Ciò che infine rende unico il suo procedimento compositivo è che da tale perfezionata elaborazione, dove ogni cosa sta impeccabilmente al suo posto, derivano un umore, una vitalità, uno spirito, che non hanno nulla di meccanico come è nel ritratto legato alla deformazione, alla libertà del segno. Egli non altera, non accentua, non irrigidisce, applica una norma. La storica dichiarazione hegeliana: «Tutto ciò che è reale è razionale» si estende a un limite imprevisto, a una misura del mondo. Per De Santis tutto ciò che è reale è ritraibile. E ogni volto porta in sé la sua stessa maschera, e in essa trova la sua essenza vera. Come nessuno egli sa fingere di giocare. Perché non esiste certezza che la vita abbia un destino, e con essa tutto il nostro affanno d’esser credibili. De Santis vede ciò che i nostri occhi vedono procedendo ad una selezione degli elementi della visione. Tutto questo è la caricatura: selezione e semplificazione.Certo, anche De Santis è un visionario, anch’egli è principalmente preoccupato di penetrare nel labirinto della sua anima e di raggiungere l’assoluto, oltre l’apparenza mutevole del mondo e delle cose, ma la sua immaginazione non è mai un’astratta attività dello spirito in cerca di evasione, piuttosto un’attività che nasce dall’indagine sul reale e sul reale si esercita. Poiché è alla realtà che Antonio De Santis si sente chiamato, alla conoscenza del mondo che è fuori e dentro lui.”
Catalogo a cura di Andrea Diprè.
Inaugurazione: sabato 14 novembre 2009 alle ore 17,00
Municipio
via san Bernardino, 16 - Lallio (BG)
Orari: da lunedì a venerdì 10-13; sabato fino alle 12; domenica 9,30-12,30. Lunedì e giovedì dalle 18 alle 18,30
Ingresso libero