MACA - Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo
Acri (CS)
piazza Falcone, 1
0984 953309 FAX 0984 953309
WEB
Remo Bianco
dal 21/11/2009 al 14/2/2010
9-13 e 16-20, chiuso lunedi

Segnalato da

Ufficio stampa MACA




 
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21/11/2009

Remo Bianco

MACA - Museo Civico d'Arte Contemporanea Silvio Vigliaturo, Acri (CS)

Architetto di sorprese. Questa mostra si articola attorno ad alcune tappe fondamentali dell'attivita' dell'artista: i 3D, i Collages, i Tableaux dores, le Impronte e l'Arte Elementare, 5 delle sue ricerche piu' significative, sufficienti a testimoniare l'originalita' di questo 'architetto di sorprese'. A cura di Lorella Giudici, Boris Brollo.


comunicato stampa

a cura di Lorella Giudici, Boris Brollo

Remo Bianco (1922 – 1988) si inserisce appieno nello stimolante contesto culturale che anima la città di Milano negli anni ‘50 e ‘60: le radicali ricerche di Lucio Fontana e di Piero Manzoni, le monocrome pitture di Yves Klein, le riflessioni di Pierre Restany, i primi germi dell’informale, dell’arte concettuale e di quella spaziale; tutti stimoli che Bianco raccoglie, a volte anticipa, ma sempre trasforma in qualcosa di personale ed eretico.

Questa mostra – ospitata dal MACA – Museo Arte Contemporanea Acri dal 22 novembre 2009 al 15 febbraio 2010 – si articola attorno ad alcune tappe fondamentali dell’attività dell’artista: i 3D, i Collages, i Tableaux dorés, le Impronte e l’Arte Elementare. Cinque delle sue ricerche più significative, sufficienti a testimoniare – in una sintesi efficace – l’originalità di questo «architetto di sorprese».
Fontana, presentandolo alla Galleria Montenapoleone di Milano nel 1953, si dimostrò pronto a cogliere nelle sue opere, le potenzialità di uno spazio che, nella sua versione scultorea – ed è questo il caso della serie dei 3D scelti per questa mostra – è scenografico, scandito com’è dalla successione di quinte, dai ritagli che scoprono la profondità, dai sottili e suggestivi giochi di ombre e dall’alternanza di vuoti sospesi e silenziosi pieni. Nel 1955, i 3D saranno il suo biglietto da visita per gli Stati Uniti.

I Collage sono delle pagine autobiografiche, il calendario di una vita che l’artista intende come una scansione infinita di istanti da prendere singolarmente, come i grani di un rosario. Un’unità parcellare che per Bianco non solo è da vivere, ma anche da conservare in un personalissimo archivio. È dallo sviluppo di questo casellario enciclopedico che giunge a creare le opere più conosciute di tutta la sua produzione: i Tableaux dorés. Questi ultimi nascono dalla necessità di recuperare un equilibrio ed un’armonia che gli hanno fatto ricoprire le tele e le carte con sottili rettangoli di foglia d’oro, componendo quelle che il poeta Raffaele Carrieri definì «dorate scacchiere». Negli anni la foglia d’oro diventa la sigla distintiva di Bianco, il marchio di riconoscimento della sua arte. Accanto a questi vedono la luce le Impronte: calchi in carta o in gomma di piccoli oggetti e variopinti giocattoli affogati nel gesso che, come ludici fossili di un’infanzia ormai perduta, commuovono, come i tasselli di una storia lontana.

Negli anni settanta, pur proseguendo la serie dei Tableaux dorés e dei Collages, Bianco dà vita all'Arte Elementare: una collezione di opere dall’apparenza giocosa e infantile, ma il cui intento è, prima di tutto, pedagogico e, ancora una volta, biografico: all’uomo immaturo che regredisce inconsapevolmente all’infanzia, si contrappone l’artista, l’uomo che consapevolmente sceglie di tornare a una condizione primigenia. Ludica non può essere la vita; ludico può essere solo l’atteggiamento di chi medita sulla vita.
Per anni Bianco non ha fatto altro: raccogliere, raccontare e conservare le impronte della vita.

Ufficio stampa MACA
tel. 0119422568
maca@museovigliaturo.it

Inaugurazione 22 novembre 2009, ore 17

MACA - Museo d’Arte Contemporanea di Acri
Palazzo Sanseverino - Piazza Falcone, 1, Acri (Cs)
Orario Mostra: 9/13 e 16/20 chiuso il lunedì
Ingresso libero

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