Frasi del silenzio. Piccoli dipinti in sequenza che sono liberamente associabili a seconda dello stato d'animo e dell'interpretazione di chi guarda. Un percorso narrativo che si snoda tra sogno e realta', sono significative due composizioni, una costituita da 21 piccole tavole (25x25 cm) e l'altra da 12 opere (25x30cm). Ogni successione crea le frasi di un possibile racconto.
Fabio Calvetti presenta a Milano la più recente espressione della sua poetica: l’opera aperta rappresentata da piccoli dipinti in sequenza, che in realtà sono liberamente associabili a seconda dello stato d’animo e dell’interpretazione del pubblico. A conferma di un percorso narrativo che si snoda tra sogno e realtà, vengono esposte due composizioni, una costituita da 21 piccole tavole (25x25 cm) e l’altra da 12 opere (25x30cm). Ogni successione crea le frasi di un possibile racconto, i “frame” di un film dal finale aperto che ognuno può ricombinare come vuole. Immagini come “frasi del silenzio”, intrecciabili secondo la propria sensibilità e il proprio vissuto.
Il pittore di Certaldo racconta i tempi post-moderni dentro atmosfere rarefatte che vivono di silenziose attese. Con figure femminili sorprese nell’intimità di un pensiero, di un gesto, di un abbandono. In abito nero e tacchi a spillo, sembrano perdutamente languide e sconsolate, ma forse è solo apparenza. Calvetti le spia e le scruta, ma non pretende di spiegarle. Le racconta come le vede, lasciando aperta l’interpretazione del loro sentire: “Un momento di solitudine e di distacco può essere un momento di riflessione per ripartire, progettare un tempo nuovo. E non puro struggimento autolesionista”, spiega l’artista. Che non cessa di indagare l’universo delle nostre emozioni attraverso scorci d’interno e angoli metropolitani. Meglio se abitati dalla notte, quell’attimo di sospensione dalla frenetica vita quotidiana che può dare vita a nuove intuizioni e a nuove opportunità.
Sono in esposizione anche una trentina di opere di maggiori dimensioni. La mostra milanese segue a quella romana che si è tenuta a luglio a Palazzo Venezia ed è realizzata in collaborazione con la Galleria Guidi di Genova. Il catalogo, disponibile in galleria, ha la prefazione di Claudio Strinati, sovraintendente Polo Museale Romano.
Fabio Calvetti è esponente della neofigurazione italiana, dalla composizione essenziale e intimista, erede ideale dell’americano Edward Hopper, di Mario Sironi e di Felice Casorati. A luglio ha esposto a Roma a Palazzo Venezia con la mostra pubblica “Frasi del silenzio”, un anno dopo “Oltre la notte” al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo e dopo sei mesi dalla mostra di Pietrasanta “Dimmi chi sei”, nelle sale del chiostro di Sant’Ambrogio. A settembre si è tenuta una sua mostra personale a Lione e a novembre, in contemporanea con la mostra di Milano, sarà in Lussemburgo, proseguendo la sua esperienza internazionale sviluppata soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e in Francia. Sue personali si sono tenute al City Art Museum di Kwangju in Corea, alla Galerie Art Comparason di Parigi, alla Shiraishi Gallery di Tokyo e alla Hebecker Gallery di Weimar in Germania.
Immagine: Ultima occasione, 2007, dipinto su tavola cm 30x30
Inaugurazione giovedì 19 novembre ore 18.30
Sarà presente l’artista
Galleria Artesanterasmo
via Cusani 8 - 20121 Milano
Orari: 10.00-13.00 / 15.30-19.00 dal lunedì pomeriggio al sabato