Donatella Simonetti
Andrea Maria Trompedeller
Heinz Jorgen Hafele
Markus Oberndorfer
Nina Schroder
L'edizione 2009 del progetto triennale presenta il lavoro fotografico di quattro artisti provenienti dall'Austria e dall'Italia: Donatella Simonetti di Como presenta il suo nuovo lavoro fotografico 'Presenza - Assenza', un'opera concettuale audiovisiva composta da immagini, musiche e testi; l'austriaco Heinz Jorgen Hafele inaugura la sua nuova serie 'Metamorfosi', fotografie in bianco e nero 'fra il reale e il surreale', la sudtirolese Andrea Maria Trompedeller espone un percorso visivo 'fra luce e tenebre' intitolato 'Sempre notte' e Markus Oberndorfer si presenta per la prima volta al pubblico italiano con fotografie e cortometraggi di luoghi della notte con fotografie e cortometraggi 'fra il visibile e l'invisibile, fra l'urbano e il mistico'.
La notte va,
la notte viene
ma c’è un sogno
che non mi lascia più
(da: Josef Oberhollenzer “traum:sturz“)
È la terza edizione e quella finale della serie annuale di mostre fotografiche dedicate al genere della fotografia notturna, che la Galleria foto-forum di Bolzano inaugura il prossimo martedí 24 novembre 2009. L'edizione 2009 del progetto triennale presenta il lavoro fotografico di quattro artisti provenienti dall’Austria e dall’Italia: Donatella Simonetti di Como presenta il suo nuovo lavoro fotografico ''Presenza - Assenza'', un’ opera concettuale audiovisiva composta da immagini, musiche e testi; l'austriaco Heinz Jörgen Hafele inaugura la sua nuova serie ''Metamorfosi'', fotografie in bianco e nero 'fra il reale e il surreale', la sudtirolese Andrea Maria Trompedeller espone un percorso visivo 'fra luce e tenebre' intitolato ''Sempre notte'' e Markus Oberndorfer si presenta per la prima volta al pubblico italiano con fotografie e cortometraggi di luoghi della notte con fotografie e cortometraggi 'fra il visibile e l'invisibile, fra l'urbano e il mistico'. Questa terza e ultima edizione del ciclo espositivo sulla fotografia notturna propone un insieme di stili e tecniche fotografiche molto differenti fra di loro che hanno peró un'unica 'visione' in comune: il mondo notturno fra sogno e realtá. In occasione dell'inaugurazione verrá presentato il catalogo.
Non è affatto vero che di notte girino solo i gatti grigi. Non sono grigi, questi gatti, anzi, per molti aspetti sono ancora più colorati che di giorno, poiché la notte è il momento dei sogni, di quelli ad occhi aperti e quelli ad occhi chiusi. Quando la luce svanisce, gli oggetti paiono avere una vita propria, e la fantasia dipinge su di loro i suoi colori: più vivi, più raffinati e talora anche più intensi di quanto non riesca a fare la luce diurna, che più che altro, ne fa risaltare i contorni. La notte è un regime che abolisce i contorni. La notte è il tempo in cui cessa il potere dei fatti e inizia quello dei desideri. La notte disegna il grigio coi propri colori, i colori dell’imponderabile, mescolati con desideri e dubbi. E di notte, tutto ciò che la luce abbagliante del giorno rende invisibile, torna improvvisamente alla ribalta. Ecco perché i nostri occhi cercano la notte, perché poi riusciamo a vedere più chiaramente le cose. Nella notte, infatti, i nostri occhi percepiscono ciò che di giorno è per loro invisibile. E spesso perfino la notte ci appare troppo illuminata per riuscire a cogliere la vera essenza delle cose, tanto che, a volte, siamo costretti a socchiudere le palpebre per vederla meglio.
È qui che risiede il fascino particolare di questo ciclo di mostre allestite dalla galleria Foto-Forum di Bolzano. Un ciclo che cerca di acuire la nostra capacità visiva nei momenti in cui ci bastano i nostri occhi viziati di luce per riuscire a vedere e per rivolgere l’attenzione a quegli aspetti che sotto i riflettori del giorno non avrebbero alcuna speranza di essere percepiti.
Ed è questo anche uno dei messaggi più salienti della terza parte di questo ciclo, dedicato alle opere di quattro artisti provenienti dall’Austria e dall’Italia.
Una di loro è la fotografa Andrea M. Trompedeller, nata a Tires (Bolzano), che propone una serie di cieli, ritratti uno dopo l’altro al calare delle tenebre, finché la luce non scompare del tutto. Ciò che resta alla fine – si potrebbe pensare di primo acchito – non è altro che nero, ed è questo, del resto, ciò che vede l’occhio. Eppure, c’è di più che solo nero, poiché Andrea Trompedeller contrappone a questi cieli due ritratti del padre. È a lui, infatti, che è dedicata la sequenza proposta, proprio a lui che ha perso la vista. Immer Nacht (“sempre notte”) è il titolo di questa serie d’immagini, che disegna la perdita della vista con gli strumenti della fotografia. Ma quel volto del padre, solcato di rughe e con gli occhi chiusi, non ci appare solo colpito dalla cecità, anzi, sembra che ora veda delle cose che prima non riusciva a percepire. O forse è lei, la fotografa, che ora vede sul volto del padre delle cose che prima non percepiva. Dietro a quei ritratti di vecchio, infatti, si cela un grande stupore di cui la fotografa vuole renderci partecipi.
Donatella Simonetti, invece, è una fotografa comasca che pare intingere le proprie immagini nei colori della vista interiore nel suo progetto Presenza - Assenza, un’opera fotografica con video, musica e voce concettualmente giocata sugli opposti. Un marciapiede di Milano, linee chiare e strutture architettoniche ritratte nella loro mera disposizione simmetrica senza alcuna presenza umana. Ma in realtà, l’uomo non è del tutto assente dalle sue fotografie, poiché la luce in cui immerge il suo spazio è artificiale e abbacinante, e dai suoi spiragli fanno capolino il viola, l’azzurro e il turchese. ‘Sul luogo vige il divieto tassativo di fotografare: dall'impossibilità di rappresentarlo in modo canonico è nata l'idea di cogliere il flusso di macchine, la presenza-assenza di gente della notte con l'obiettivo puntato sull'asfalto, un banalissimo marciapiede reso straordinario dalla forza di questi colori accesi che creano l'idea di flusso.’ Ecco quindi che l’osservatore, escluso dalla scena ma desideroso di osservare l’interno dall’esterno, si chiede che cosa vedranno mai quelli che stanno là dentro, in quella luce artificiale e abbacinante. La musica, composta da Omar Dodaro con la voce di Lorenzo Pierobon, esprime l'idea del flusso attraverso la dicotomia tra assenza - come svuotamento del “qui ed ora” - e presenza - come luogo di consapevolezza dell'essente: il contrasto estetico e simbolico innesca un processo diegetico dove la totalità si fonde, rimanendo estranea a se stessa. Il video realizzato da Olocreative farm interpreta il dinamismo della notte attraverso un elegante movimento delle scie luminose sull’asfalto.
Heinz Jörgen Hafele, di Reutte, nel Tirolo (A), si sofferma in modo quanto mai esplicito sul rapporto tra il reale e il visibile, tra ciò che si riconosce solo con la luce, e ciò che invece ha bisogno dell’oscurità per essere visto. Un materiale bianco e difficilmente interpretabile sembra disegnare delle immagini nello spazio, dando vita a “strutture sospese che - come egli stesso spiega - scaturiscono dal buio prendendo forma subitaneamente, con una chiarezza cristallina, all’apparire della luce”. “E così come sono emerse dal buio, svaniscono con altrettanta repentinità, tramutandosi, sotto il cono della luce, in forme e figure nuove”. Sono quindi delle opere che pongono in risalto l’evanescenza della percezione nell’oscurità, cercando di farci afferrare l’inafferrabile.
Il quarto artista, infine, è Markus Oberndorfer di Gmunden (A), e anche lui si fa coinvolgere dal dialogo tra il visibile e l’invisibile, documentando in una serie di foto e cortometraggi i luoghi della notte: in un parco, sotto un ponte o nell’ombra notturna di un muro. La scena è illuminata solo da pochi lampioni dalla luce fioca e flebile, ed è in questa semioscurità che s’immerge quel contesto percepito fino a poco prima in tutta la sua visibilità, cambiando di colpo il proprio messaggio: ora, infatti, balzano improvvisamente all’occhio dei particolari non visti, quelli che nella luce diurna non avrebbero mai catturato il nostro sguardo. Di punto in bianco, gli occhi si posano su un cespuglio o sulla sporgenza di un edificio, su dettagli che di giorno ci sarebbero parsi insignificanti, ma che proprio per questo risaltano ancora di più nella luce della notte. I cortometraggi fanno parte della serie untitled_in_case_03_06 - shortcuts sugli spazi urbani e suburbani, la loro architettura, funzione e misticità.
Del resto, è proprio questo l’obiettivo della mostra: farci osservare le cose nella luce della notte, cose che scopriamo essere assai più sconosciute di quanto credessimo, e che questa luce dell’oscurità ci fa vedere molto meglio di quella del giorno.
Nina Schröder (traduzione di Alberto Clò)
Galleria/Galerie foto-forum
Via Weggensteinstrasse 2 - I-39100 Bolzano/Bozen
Offnungszeiten / Orari d'apertura: Di/ma - Fr/ve ore 15-19 Uhr, Sa/sa ore 10-12.30 Uhr
Eintritt frei/ingresso libero