Galleria 1000eventi
Milano
via Porro Lambertenghi, 3
02 66823916 FAX 02 66823916
WEB
Gravity Over Time
dal 5/6/2002 al 15/9/2002
02 8053920 FAX 02 8053923
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Segnalato da

Mille Eventi




 
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5/6/2002

Gravity Over Time

Galleria 1000eventi, Milano

La mostra attraverso le opere di sette artisti attivi a New York scelti da John Pilson, da vita ad un unico, prismatico paesaggio di osservazioni ed enigmi sul tema della paranoia americana. Gli artisti in mostra esplorano cio' che il fotografo americano Stephen Shore definisce come 'the American surfaces', cioe' quei luoghi e soggetti che traducono in modo inflessibile e privo di sentimenti, una trama di forze invisibili e connessioni misteriose.


comunicato stampa

Erica Baum, Stuart Elster, Maureen Gallace, Wayne Gonzales, An-My Le, Judith Joy Ross, Stephan Shore

La Galleria 1000 Eventi presenta la mostra 'Gravity Over Time', che attraverso le opere di sette artisti attivi a New York scelti da John Pilson, dà vita ad un unico, prismatico paesaggio di osservazioni ed enigmi sul tema della paranoia americana.

Battaglie notturne in una foresta del West Virginia (An-My Le), anonime camere da letto, incroci autostradali (Stephen Shore) parlano del più profondo senso di misticismo che pervade l'America e che pone sotto una diversa luce i più banali fatti della vita quotidiana: anche una moneta da un centesimo (Stuart Elster) diventa un segno del tempo e del destino.

Nel libro 'Underworld' di Don De Lillo, il capo della FBI J. Edgar Hoover, osserva la folla in uno stadio di baseball e commenta: "Tutta questa gente unita dalla stessa lingua, dalla stessa atmosfera, dalle canzoni popolari, dal cibo che mangiano e dalle barzellette che raccontano, dalle automobili che guidano non ha nulla in comune più del fatto che sta sull'orlo della distruzione".

In molti racconti sul tessuto sociale americano, la paranoia appare strettamente connessa, in una sorta di intimità, con la storia, come una tradizione popolare che continua a sussistere parallelamente al solito tran-tran raccontato dai mass media.

Nella mente paranoica non c'è posto per le coincidenze. Un biglietto di entrata allo strip bar di Jack Ruby (Wayne Gonzales), un paesaggio del New England, una rete di nomi e date (Erica Baum) costituiscono un complotto collettivo, l'incapacità di distinguere un magnate della new economy della Silicon Valley da un ospite di un ricovero per senza tetto (Judith Joy Ross): situazioni che coesistono come potenziali caratteristiche di un'unica trama storica.

Gli artisti in mostra esplorano ciò che il fotografo americano Stephen Shore definisce come "the American surfaces", cioè quei luoghi e soggetti che traducono in modo inflessibile e privo di sentimenti, una trama di forze invisibili e connessioni misteriose.

John Pilson (New York, 1968), alla sua prima esperienza come curatore con la galleria 1000 Eventi dopo la partecipazione alla collettiva "Ghosty" (a cura di Gigiotto Del Vecchio, 2001), ha vinto il premio speciale della critica alla 48° Biennale di Venezia. Tra le mostre principali ricordiamo le collettive "Project" per Nicole Klagsburn Gallery di New York (2001), "Greater New York" al P.S.1 di New York (2000), "Shockvawe" alla Galleria Raucci/Santamaria di Napoli (2000), oltre alla personale per Nicole Klagsburn Gallery, Statement - Art Basel 2002.

Erica Baum ha partecipato ad una serie di mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Germania quali la collettiva al Nassauischer Kunstverein a Wiesbaden (1998), "Gel" (1998) e la personale da D'Amelio Terras di New York (2000).

Stuart Elster ha partecipato ad una serie di mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Francia, tra le quali la personale "No Dogs Allowed", 5eme Etage a Parigi (2000) e la collettiva "Art Works/Art Workers", Basilico Fine Arts a New York (1996).

Maureen Gallace ha partecipato a numerose mostre negli Stati Uniti e in Europa tra le quali la personale alla 303 Gallery di New York (2000) e le collettive "The Way I See it", Galerie Jennifer Flay di Parigi (2001) e "Ideal Standard Life", Spiral/Wacoal Art Center di Tokyo (1996).

Wayne Gonzales ha partecipato ad una serie di mostre collettive e personali tra cui quella alla Paula Cooper Gallery di New York (2001), e le collettive "Glee: Painting Now", The Aldrich Museum of Contemporary Art, Ridgefield / Palm Beach Institute of Contemporary Art e "Works on Paper from Acconci to Zittel" , Victoria Miro Gallery di Londra (2001). An-My Le artista di origine vietnamita, che vive e lavora a New York ha partecipato ad una serie di mostre collettive tra cui ricordiamo "New Photography 13", Moma di New York (1997-98) e "Small Wars" al P.S.1 di New York (2002).

Judith Joy Ross fotografa americana cui sono state dedicate numerose mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa tra le quali la personale alla Pace/MacGill Gallery di New York (1999) e le collettive "Open Ends: Innocence and Experience" Moma di New York (2000) e "How You Look At It. Photographs of the 20th Century", Expo 2000 di Hanover.

Stephen Shore fotografo americano riconosciuto internazionalmente in numerose mostre tra cui le personali "Settings and Players: Theatrical Ambiguity in American Photography" a cura di Louise Neri, White Cube di Londra (2001), alla 303 Gallery di New York (2000) e "American Surfaces", SK Stiftung Kultur di Colonia (2000).

Immagine: Stephen Shore, U.S. Route 10 Post Falls, Idaho 25 Agosto 1974

inaugurazione mercoledì 5 giugno 2002, ore 18.30
Galleria 1000eventi Via del Lauro 3 I-20121 Milano
martedì-sabato 10 - 13 15.30 - 19.30 lunedì e festivi su appuntamento; luglio: sabato chiuso

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