Per non perdere il segno: mostra personale a cura di Franco Spena. L'artista presenta una serie di opere dove si evidenzia l'intenzione di dare alla scrittura un'intensa valenza pittorica, di attivarla lungo percezioni sensoriali, di dar corpo al verbo evocante ed espressivo, di fisicizzare la parola in segno visivo, sono semi del forte progetto e della poetica che lo avvia.
COMUNE DI CALTANISSETTA
Assessorato alla Cultura
ROBERTO PEDRAZZOLI
PER NON PERDERE IL SEGNO
a cura di Franco Spena
Sarà inaugurata Domenica 9 Giugno 2002 alle ore 18.30 la mostra
personale "PER NON PERDERE IL SEGNO" dell’artista mantovano Roberto Pedrazzoli.
Formatosi all'Accademia di Belle Arti di Bologna, sin dagli anni ’60 partecipa a
rassegne d’arte in italia e all’estero. Del suo lavoro si sono interessati tra
gli altri: Giorgio Di Genova, Renzo Margonari, Eugenio Miccini, Alberto Cappi,
Ida Panicelli. Organizzata dal Comune di Caltanissetta Assessorato alla Cultura
in collaborazione con il QAL’AT artecontemporanea, la mostra sarà ospitata
presso la Galleria di Palazzo del Carmine.
L’artista presenta una serie di opere
dove si evidenzia l’intenzione di dare alla scrittura un’intensa valenza
pittorica, di attivarla lungo percezioni sensoriali, di dar corpo al verbo
evocante ed espressivo, di fisicizzare la parola in segno visivo, sono semi del
forte progetto e della poetica che lo avvia.
L’artista privilegia la tecnica
dell’acquerello, dove di quadro in quadro prevale un colore, un evento, formando
tasselli cromatici, dove il segno e l’immagine si confrontano e i due codici
convivono quali linguaggi. Perché l’acquerello o le tinte pastello dai timbri
leggeri appaiono, più che supporti, materie sospese che potrebbero essere
trapassate dai segni che sganciati dalla struttura delle parole, pittoricamente
si dispongono sulla pagina per un informe decomporsi che potrebbe presagire alla
formazione di nuove parole, di nuovi testi. Perché proprio sul testo, spesso,
agisce l’opera di scardinamento che Pedrazzoli mette in atto.
La
deframmentazione della frase, di un enunciato, di un’espressione poetica,
procede per una riduzione a tessere che, mentre ne sminuzza il senso, riconduce
la parola a una serie di segni, di gesti, di guizzi nel colore su una superficie
che potrebbe dilagare per sbordamenti che potrebbero invadere altre dimensioni
ed altri spazi; persino tornare nella dimensione dalla quale proviene per
ricomporre il discorso.
Quello di Pedrazzoli è allora il gesto che riscrive la
parola attraverso la sua disgregazione, attraverso un understatment segnico, che
conduce forse in origine il suo porgersi, quasi materia, respiro senza forma,
per ritrovare nella indefinibilita, nella 'infinità ', direbbe Schiller, le
ragioni del suo esistere. Testo critico a cura di Franco Spena.
Inaugurazione domenica 9 giugno 2002 ore 18.30
Galleria di Palazzo del Carmine, Piazza Garibaldi, Caltanissetta