Ermenegildo Atzori
Giancarlo Bozzani
Armin Homolka
David Krippendorff
Firouzeh Khosrovani
Maria Elisabetta Marelli
Maria Grazia Marelli
Elena Mutinelli
Bianca Laura Petretto
Il punto di partenza di questa mostra collettiva e' la domanda: 'e' la vita un sogno? - das Leben ist ein Traum?' Dove Traum e' sogno, ma evoca il trauma, la rottura, la difficolta'. Opere di Ermenegildo Atzori, Giancarlo Bozzani, Armin Homolka, David Krippendorff, Firouzeh Khosrovani ed altri ancora.
a cura di artandgallery, in collaborazione con Bianca Laura Petretto
con Ermenegildo Atzori, Giancarlo Bozzani, Armin Homolka, David Krippendorff, Firouzeh Khosrovani, Maria Elisabetta Marelli, Maria Grazia Marelli, Elena Mutinelli.
artandgallery apre una nuova stagione artistica con un evento espositivo che vuol dare voce agli artisti, alle loro opere e al pubblico. Broken Dreams Boulevard è il viale dei sogni spezzati. Il 1° dicembre 2009 alle ore 19 si inaugura Broken Dreams Boulevard un viaggio artistico nello splendido spazio di artandgallery di Gigi Rigamonti, con le opere di Ermenegildo Atzori, Giancarlo Bozzani, Armin Homolka, David Krippendorff, Firouzeh Khosrovani, Maria Elisabetta Marelli, Maria Grazia Marelli, Elena Mutinelli.
Broken Dreams Boulevard è un importante progetto espositivo che si articola attraverso un percorso corale con le specificità individuali degli artisti. Il punto di partenza: è la vita un sogno? das Leben ist ein Traum? Dove Traum è sogno, ma evoca il trauma, la rottura, la difficoltà. Si parte dal buio e all’ingresso della mostra campeggia l’opera scultorea di Elena Mutinelli, Nessun Manifesto Principio, un gesso alto due metri e trenta che richiama la ritualità totemica. Da una parte il mito che sta nell’umanità, dall’altra l’umanità, vera rivoluzione della realtà che cambia. Si entra nello spazio espositivo e a sinistra sta sospesa Che, l’opera grafica di Maria Grazia Marelli. Il sogno infranto dove il corpo ha un suo destino. Per l’artista, la bellezza è tutto ciò che viene segnato dalla vita, lei sceglie per noi. Il ritratto di Che Guevara è concentrato nello sguardo chiuso, raccolto in un volto sognato. Il segno pittorico è emozione, pensiero, respiro. Il fascino dell’opera sta nel momento di stanchezza, la sua forza è nella debolezza. Non l’eroe, il mito, ma l’uomo. Maria Grazia Marelli l’ha immaginato, al di là dei modi sbagliati di vederlo.
A destra, La nascita di Eros, opera di Elena Mutinelli, espone la concreta sessualità nella tensione.
Nell’ampio spazio centrale, a terra, piccoli fotogrammi di realtà. Broken Dreams Boulevard è il coraggio di guardare il viale dei sogni spezzati.
A sinistra, quattro opere di Giancarlo Bozzani. L’artista segna gli attimi che passano nei volti degli anziani. Dipinge per esorcizzare la trasformazione e tenere lontano la vecchiaia. I suoi ritratti perdono il confine. A destra quattro ombre di fuoco di Ermenegildo Atzori. Sono vite spezzate di celebrità, irriconoscibili, riportate alle tenebre, ombre che lasciano la loro impronta per un guizzo di vita irriverente, bruciata. L’atto estremo nel rito sublime del harakiri con la dignità della vita che non lascia la forma. Prima del palco, un’opera tenera e inesorabilmente impietosa, il trittico di Armin Homolka, l’artista scomparso nel 2002. Tre lastre di vetro incise, belle e dannate. Un’opera poetica e struggente che muove le vibrazioni dell’anima attraverso l’uso sapiente della materia. Una sconfinata dolcezza per la vita che deve finire, consapevole che di tempo non ce ne sarà più.
La mostra prosegue sul palcoscenico, al centro, Il succube e il sadico, di Elena Mutinelli , sullo sfondo quattro dipinti di David Krippendorff, The Gilda series: la bellezza femminile hollywoodiana, ma anche il nome della prima bomba atomica. Broken Dreams Boulevard continua con due videoinstallazioni al piano terra e al piano rialzato: al piano terra, troviamo quella di Maria Elisabetta Marelli, un video denuncia dell'uso e l’abuso della farmacologia, il desiderio ossessivo di procreare oltre la natura e il tempo.Al piano rialzato il documentario d’arte di Firouzeh Khosrovani, Rough Cut, proiettato nella sala, dove, con una lettura scarna e precisa, la giornalista documenta la trasformazione e la negazione della forma della donna in Iran.
Inaugurazione 1 dicembre ore 19-21
Artandgallery
via Arese, 5 - Milano
Orario: mart-giov 15-19, o su appuntamento
Ingresso libero