FIAT 500 Ritorno di un mito. Oltre alla pittura, l'artista si diverte nel moltiplicare il soggetto in questione anche in ceramiche dipinte, in un caleidoscopio di FIAT 500.
Felice Nittolo: FIAT 500, il ritorno di un mito di Luca Maggio
E perché no, deve essersi detto Felice Nittolo (Capriglia Irpina, Av, 1950), quando due anni fa si è cimentato nel progetto Ravenna 2007, ovvero rendere mosaico e opera d’arte una macchina: certo non una qualsiasi, ma la vecchia mitica FIAT 500.
A dire il vero, la prima idea risaliva agli anni ’90, non a caso in un periodo di piena sperimentazione pop per l’artista (si veda la serie di bottiglie della Coca Cola). Il risultato è oggi visibile presso la sede ravennate della concessionaria S.V.A. (via Trieste 227), dopo le esposizioni a Tokyo (ORIE Gallery e FIAT Cafè) e a Torino, in occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario della FIAT 500, nonché del lancio del nuovo modello.
Ma la storia non finisce qui. Sì, perché Nittolo è un artista cui non piace solo scendere il fiume ma anche risalirlo controcorrente, magari sul suo kayak Pilchuck 2007: sicché la grande macchina mosaicata, ormai finita e creata mano a mano senza un cartone di riferimento iniziale, ha generato nel corso del 2008 e 2009 disegni, pastelli, ceramiche e altri piccoli mosaici a tema, ribaltando l’uso tradizionale del concetto di preparatorio. Tutte queste opere, in parte anche inedite, sono oggi qui esposte per la prima volta (dopo una parziale mostra sempre in Giappone), a chiarire una volta di più l’estro creativo di Nittolo, l’uso polimaterico di ogni materiale che gli interessi sperimentare, senza preconcetti e in piena coerenza coll’idea “allargata” di mosaico dell’autore: “che cos’è il mosaico?” mi diceva in una vecchia conversazione, “una serie di tessere o di parole o di elementi, i più svariati, ordinati non secondo uno schema prestabilito, ma aritmico.”
Aritmia, quella del suo manifesto poetico del 1984: e dunque gli interstizi, gli intervalli insieme diversi e costanti di spazio e aria tra tessere singolarmente tagliate in modo mai uguale ma similare, a ricoprire coni o sfere tridimensionali, rettangoli o quadrati da parete, tutti leggerissimi e con le mezze lune (quasi una firma dell’artista stesso), non a caso riprese anche nelle piccole rivisitazioni musive della FIAT 500.
Inoltre, in più di qualche opera su carta, è presente la contaminazione orientale, per l’uso dell’inchiostro rosso giapponese e degli appositi pennelli calligrafici, per tracciare un segno che non è più pittura-lettera, ma dove l’ideogramma si trasforma in segno-automobile, dunque contaminando ulteriormente la contaminazione materico-gestuale col pop dell’immagine riprodotta.
“L’arte è un gioco serio” diceva Kant e Nittolo si diverte nel moltiplicare il soggetto in questione anche in ceramiche dipinte, ora piccole ora più grandi, in un caleidoscopio di FIAT 500 seriali pur essendo diverse ogni volta: il mosaico stesso, del resto, le stesse tessere sono in questo senso, per loro natura, seriali e il lavoro dell’artista riesce così a svelarne quest’anima (e possibilità) nascosta. Tanto che, una piccola cinquecento dorata compare persino su una delle Vestigia nere, letteralmente “tracce”: tra le serie ultime e più poetiche di Nittolo, in cui su superfici scurite, il mosaico è assente, ma ricordato da reticolati che emergono finissimi per questioni di luce. E su questo impianto ectoplasmatico di memoria quasi persa, rovine e leggere pressioni, ecco apparire il pop doro di una mini cinquecento, in fondo fantasma essa stessa di un modello e di un’epoca, oggi lo possiamo dire, almeno nel ricordo collettivo, felici.
Inaugurazione 28 novembre ore 18
NiArt Gallery
in via Anastagi 4/6 Ravenna
Orari: domenica, martedì, mercoledì 11-12.30 - giovedì, venerdì 17-19.30
Ingresso libero