Marcello Maloberti
Giovanni Bellavia
Sara Colonna
Alessio Cusano
Daniele de Vitis
Elisa Fontana
Valeria Guazzelli
Anna Messeri
Angelica Porrari
Andrea Rinaudo
Lello Aiello
Die Schmetterlinge essen die Bananen - Le farfalle mangiano le banane. Il primo appuntamento della 3' edizione di deja.vu vede protagonista Marcello Maloberti, che dopo il worklab con gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna e del DAMS presenta al pubblico l'installazione realizzata.
Aritmia presenta la 3° edizione di déjà.vu un progetto di Lelio Aiello realizzato in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna, Cineteca di Bologna, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Raum/Xing e Arte Fiera.
Da novembre 2009 fino a febbraio 2010 una serie di artisti visivi di fama internazionale saranno protagonisti dei tre eventi in programma: WorkLab, laboratori di sperimentazione espressiva basati sul concetto di esperienza condivisa e di confronto generazionale, dove artisti di fama internazionale sono invitati a realizzare un proprio lavoro con il coinvolgimento di giovani emergenti, Ren Con Tre , incontri con artisti italiani delle ultime generazioni e Film d’Artista volto ad indagare il sottile confine fra cinema e arte.
In bilico tra didattica ed esposizione, déjà.vu, si pone principalmente come progetto di ricerca e di sperimentazione dei linguaggi con una particolare attenzione rivolta al fenomeno che ha visto le arti visive, in questi ultimi anni, sconfinare in altri ambiti artistici come il cinema, il teatro e la musica.
Il primo appuntamento di questa edizione, sarà ospitato a Raum, lo spazio gestito da Xing a Bologna e dedicato dal 2003 al sostegno della produzione culturale contemporanea, che vedrà protagonista Marcello Maloberti, artista tra i più versatili e interessanti dell’attuale panorama italiano scelto per la sua capacità di elaborare pratiche partecipative e di relazione con lo spazio urbano e la società. La sua permanenza produttiva a Bologna si articolerà in un worklab e in un secondo momento di presentazione pubblica dell'installazione realizzata.
Die Schmetterlinge essen die Bananen - Le farfalle mangiano le banane- (giovedì 3 dicembre h 22-Raum) è l’atto conclusivo di un’operazione pensata dall’artista secondo una struttura operativa che formalizza un’idea di continuità tra la dimensione intima dello spazio (Raum), che accoglie l’installazione (un’auto parcheggiata nel buio produce spaventi sonori e visioni) e la dimensione pubblica delle performance urbane (immagini di periferie deserte e silenziose svelano tracce di selvatico ed esotico che la città contemporanea esprime). Queste ultime saranno il risultato del laboratorio di tre giorni che l’artista terrà dal 25 al 27 novembre (Raum e periferia di Bologna) al quale parteciperanno nove giovani artisti invitati da Maloberti ad intessere una relazione con gli elementi del paesaggio urbano, per evindenziare situazioni, immagini oniriche e aspetti remoti, sospesi o idilliaci della città.
Al laboratorio partecipano - Giovanni Bellavia, Sara Colonna, Alessio Cusano, Daniele de Vitis, Elisa Fontana, Valeria Guazzelli, Anna Messeri, Angelica Porrari, Andrea Rinaudo – selezionati per le loro attitudini performative tra i talenti più promettenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del DAMS.
La ricerca di Marcello Maloberti (Codogno - Lodi (I), 1966) trae ispirazione da aspetti legati alle realtà urbane più marginali e minime con particolare attenzione all’informità e alla precarietà del vissuto; la sua osservazione va oltre l'immediata evidenza del familiare nel quotidiano, con uno sguardo di carattere neorelista ma straniante e onirico. Le performance e le grandi installazioni sonore e luminose vengono realizzate sia in spazi privati che pubblici con un forte impatto teatrale e interattivo con il pubblico. Le performance funzionano come narrazioni contratte, sono atmosfere da vivere ed esperire, temperature emotive da attraversare. Il corpo performativo è quello degli altri, della collettività, capace di produrre un dialogo tra la performance stessa e il suo pubblico. L'immagine conclusiva della performance è la somma delle energie dei corpi partecipanti, la combinazione di esperienza collettiva e casualità degli eventi. Negli ultimi anni della sua ricerca artistica Marcello Maloberti ha esasperato il binomio arte/vita utilizzando una coralità di linguaggi sia visivi che sonori (fotografia, video, performance, installazione, scultura e disegno) che sono attraversati e potenziati da un forte aspetto performativo.
A esposto in numerose Istutuzioni pubbliche e private in Italia e all'estero tra le quali ricordiamo GAMeC-Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2009); la Rotonda della Besana, Milano (2008); il PAN Palazzo delle Arti, Napoli e lo Spazio Oberdan, Milano (2007); Villa Manin-Centro d'Arte Contemporanea, Codroipo (UD), Museion - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano, La Collection Lambert, Avignon e Il De Appel, Amsterdam (2005); Il Kunstverein Ludwingsburg e il PAC-Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano (2003); la Galleria d'Arte Moderna, Bologna e il Museo del Corso, Roma (2002); il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2000). Ha partecipato inoltre a diversi progetti performativi tra cui Performa,
New York (2009) e Wasted/F.I.S.Co. Bologna (2009). marcellomaloberti.com
Giovedì 3 dicembre 2009, 22h
Raum
via cà Selvatica 4d, Bologna
ingresso libero