Spazio Nibe
Milano
via Camillo Hajech, 4
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Se una notte d'inverno...
dal 2/12/2009 al 22/12/2009
lun-ven 15-19,30, sabato 10-13 e 15-19.30

Segnalato da

Spazio Nibe




 
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2/12/2009

Se una notte d'inverno...

Spazio Nibe, Milano

Le installazioni, gli oggetti, i gioielli hanno tutti forti richiami al modo di operare femminile; i lavori sono impeccabili nell'esecuzione e caratterizzati da una notevole complessita' compositiva.


comunicato stampa

a cura di Gabriella Sacchi

“Se una notte d'inverno un viaggiatore, fuori dall'abitato di Malbork, sporgendosi dalla costa scoscesa senza temere il vento e la vertigine, guarda in basso dove l'ombra s'addensa in una rete di linee che s'allacciano, in una rete di linee che s'intersecano sul tappeto di foglie illuminate dalla luna intorno a una fossa vuota, -Quale storia, laggiù, attende la fine?- chiede, ansioso d'ascoltare il racconto…”
Italo Calvino (Einaudi)

Michele Fabbricatore, Camilla Marinoni, Martha Pachòn, Gabriella Sacchi, sono i quattro protagonisti,“ viaggiatori“, del nuovo appuntamento allo Spazio NIBE.

Michele Fabbricatore è scultore, con una formazione che ha prestato particolare attenzione al mondo della creazione plastico/ceramica.
In questa mostra “viaggia” con le storie e gli autori letterari che gli sono più congeniali e che gli suggeriscono i soggetti delle sue opere grafiche e delle ceramiche. Non a caso uno degli scrittori ispiratori è Italo Calvino, creatore di costruzioni letterarie finalizzate a far riflettere il lettore sul senso stesso della lettura, autore di una riscrittura dell’Orlando furioso, fine affabulatore nelle cui storie si possono trovare tutti gli elementi tipici della fiaba: vita, morte, amore ,odio, bontà, cattiveria, stasi e movimento…

Il senso della fiaba traspare dalle opere grafiche e dalle ceramiche di Michele Fabbricatore:
Angelica che fugge inseguita, re e regine in viaggio su solidi cavalli, personaggi che occhieggiano dagli edifici delle “cIttà invisibili”, gatti sornioni, coccodrilli e uccelli anch’essi protagonisti delle scene. Opere bidimensionali e tridimensionali che interpretano il mondo con un occhio ironico e surreale e che sembrano nascere da uno sguardo pieno di stupore e meraviglia. Camilla Marinoni, diplomata in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano, è un’artista poliedrica che, nonostante la giovane età, ha al suo attivo la partecipazione a parecchie manifestazioni artistiche. Ama il viaggio Camilla Marinoni, sia quello reale, che permette di spostarsi materialmente e di vivere

luoghi e culture altri, sia il viaggio metaforico, che si compie nelle letture, negli incontri, nella ricerca artistica.
Il primo tipo di viaggio ha portato l’artista a contatto con culture, come quella africana, che obbligano a riflettere sul “vuoto”, sull’effettivamente necessario, sull’essenza reale dell’uomo. Gli altri “viaggi” hanno costituito, e costituiscono, l’ossatura dei contenuti e delle forme delle sue espressioni artistiche. L’artista si serve di vari mezzi espressivi: pittura, scultura, performance.

Mezzi espressivi attraverso i quali mette sul tappeto le tematiche che più la coinvolgono :la spiritualità e le varie forme che essa ha assunto nella storia dell’uomo, il femminile con tutto il carico di stereotipi e di convenzioni ad esso collegati. In questa mostra, Camilla Marinoni presenta delle opere pittoriche e dei gioielli in argento: piccole sculture che rivelano l’amore dell’artista per la materia e la possibilità di manipolarla.
E’ una viaggiatrice Martha Pachòn. Di origine colombiana, arrivata in Italia nel 2000 per approfondire la sua formazione ceramica, vive ora a Faenza.

Le opere scultoree e ceramiche dell’artista, sin dall’inizio della sua attività, denunciano l’appartenenza ad una realtà culturale meticcia: in esse si trovano il lascito della ceramica precolombiana, l’impronta africana e il legame con i conquistatori iberici. Oggi, a questi elementi sempre presenti, si aggiunge un percorso che vede tra i materiali privilegiati la porcellana. Anche Martha, come Camilla, ha fatto del “femminile” uno dei suoi campi di indagine preferiti.

Le installazioni, gli oggetti, i gioielli hanno tutti forti richiami al modo di operare, storicamente, delle donne: lavori molto elaborati tecnicamente, impeccabili nella esecuzione e caratterizzati da una notevole complessità compositiva.

Ma in questi lavori, dove sono molto evidenti gli insegnamenti del contemporaneo, l’attenzione dello spettatore è sollecitata, da rimandi allusivi e simbolici, ad occuparsi in modo non convenzionale del mondo femminile e delle sue contraddizioni. Allo Spazio Nibe Martha Pachòn presenta un gruppo di gioielli in ceramica di alta temperatura e alcuni oggetti da parete e da appoggio, di grés e porcellana, ben esemplificativi della sua capacità, tecnica ed espressiva, di trattare la materia. Ricorrenti sono i temi che fanno parte della poetica di Gabriella Sacchi: il vasto mondo della comunicazione nella società in generale e nel rapporto di coppia in particolare; la relazione tra la scrittura, l’espressione verbale, l’immagine; la potenza della parola scritta declinata nei suoi aspetti formali e di significato; i viaggi reali e quelli che si possono compiere attraverso la scrittura.

Negli ultimi anni, le sue opere vogliono provocare una riflessione su un particolare tipo di viaggio: quello compiuto da milioni di migranti i cui spostamenti hanno obbligato l’Occidente ad occuparsi di mondi poco conosciuti, che si sono materializzati sul suo territorio.
In queste tematiche si inseriscono le opere facenti parte del progetto “Una terra altrove” .Si tratta di installazioni che occupano spazi verticali o orizzontali, composte da elementi con un alto valore simbolico: la freccia, la piuma, la barca…materiali e procedimenti di lavoro, tipicamente ceramici, sono al servizio della narrazione che caratterizza il lavoro di Gabriella Sacchi. In questa mostra viene presentata l’ installazione “Dove stiamo andando?”: barche di grés, sulle cui superfici il colore è accompagnato da disegni infantili, rimandano ai giochi di carta dei bambini. A questa installazione si aggiungono altri elementi ceramici, fortemente simbolici e allusivi, attraverso i quali si svelano interessi e coinvolgimenti emotivi dell’artista.

Opening: giovedì 3 dicembre 2009 - 17-21

Spazio NIBE
via Camillo Hajech 4 - 20129 Milano
lun-ven 15-19,30, sabato 10-13 e 15-19.30
Ingresso libero

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