I 'quadri digitali' dell'artista, stampati su carte fotografiche, sono caratterizzati da una composizione complessa e da un particolare uso della luce, volto a sottolineare espressioni, pose e movimenti irreali.
a cura di Gloria Bazzocchi e Alessandro Papa
Mondo Bizzarro Gallery presenta, in dicembre 2009 e gennaio 2010, la
seconda personale italiana dell’artista canadese Ray Caesar.
Nato a Londra nel 1958, Caesar vive a Toronto da circa 40 anni. Le sue
mostre si sono tenute prevalentemente negli Stati Uniti, ma anche in
Canada, in Australia, in Francia e in Inghilterra. Laureato in
architettura presso l’ Art College for Design & Architecture di
Ontario, Ray Caesar ha lavorato come illustratore all’interno del
dipartimento di arte e fotografia medica di un ospedale pediatrico di
Toronto. Parallelamente, ha operato per diversi anni nell'industria
del cinema e della televisione, come addetto agli effetti speciali e
all’animazione digitale, oltre a dedicarsi alla pittura. L’arte è
infatti da sempre la sua passione più grande; fra gli artisti che
Caesar ammira e che cita ancor oggi come fonti d’ispirazione vi sono
Jan van Eyck, William Turner, Edward Hopper, Paul Cadmus, Salvador
Dalì, Matthew Barney, John Currin, ecc.
Solo quando decide di lasciare il lavoro, dopo una serie di eventi
dolorosi che colpiscono la sua vita privata, egli diviene l’artista
che oggi conosciamo. Abbandona la pittura e da quel momento la sua
immaginazione, arricchita dai suoi ricordi, dalle sensazioni e dalle
riflessioni su ciò che ha vissuto, trova forma in figure
tridimensionali che realizza al computer con il programma “Maya”,
operando in maniera simile a quando lavorava nell'industria del
cinema.
I suoi “quadri digitali”, stampati su carte fotografiche o su
altre carte di pregio, sono caratterizzati da una composizione
complessa e da un particolare uso della luce, volto a sottolineare
espressioni, pose e movimenti irreali, se non addirittura la qualità
soprannaturale del soggetto. Quello di Ray Caesar è un vero e proprio
“manierismo tecnologico”: le sue opere sono finestre in altri mondi,
spesso i santuari di visioni difficili da raccontare, a volte anche a
se stesso. In un’intervista, l’artista dice di voler costruire mondi
protetti, paradisi onirici in cui l’odio e la paura (temi a lui
particolarmente cari) trovano una diversa collocazione. Le figure
umane che egli costruisce sono senza tempo, seducenti e luminose come
cristalli, tali da emanare il fascino di gelidi angeli, simboli di
assoluta purezza capaci di sfidare qualsiasi forma di crudeltà e
ingiustizia.
Nella nuova personale romana verranno presentate le sue opere recenti,
alcune ancora inedite e in grande formato, insieme a una selezione di
rarissime opere famose realizzate fra il 2003 e il 2008.
Inaugurazione sabato 5 dicembre ore 18 - 20.30
Mondo Bizzarro Gallery
via Reggio Emilia 32, Roma
Orari: dal lunedì al sabato 11.30 – 19.30
ingresso libero