Musee de l'Ohm
Bologna
via Manzoni, 4 (Museo civico medievale di Bologna)
051 2193916
WEB
#3 Presenti
dal 14/12/2009 al 16/1/2010
mart-ven 9-15; sab, dom e festivi 10-18.30. Chiuso lunedi' (feriali)

Segnalato da

Chiara Pergola




 
calendario eventi  :: 




14/12/2009

#3 Presenti

Musee de l'Ohm, Bologna

Il prolungamento del rapporto di ospitalita' con una delle sedi istituzionali del patrimonio artistico bolognese offre la possibilita' al Musee de l'OHM di accogliere a sua volta le proposte degli artisti che hanno voluto dare sostegno al progetto; le donazioni verranno allestite nella pergula del museo, in una collettiva che ne arricchisce la programmazione. La mostra di Chiara Pergola proseguira' durante questo periodo nelle restanti sezioni. Opere di Alessandra Andrini, Daniela Comani, Dragoni Russo, Cesare Pietroiusti, Mili Romano. L'apertura dei cassetti verra' effettuata il 15 dicembre alle ore 11, alla presenza del personale.


comunicato stampa

Creare una collezione museale significa raccogliere, proteggere e mostrare opere che si ritengono culturalmente significative, in uno spazio che deve rivelarne il senso. Nell’ideazione dei musei d’arte contemporanea l’istituzione di una collezione pone però un problema particolare: come si possono musealizzare, senza stravolgerle, opere che trovano spesso la propria ragione d’esistenza nella relazione con la sfera quotidiana? Il progetto Musée de l’OHM, contrastando sia l’ideologia del “cubo bianco” che quella dell’egemonia architettonica, riduce le dimensioni e le distanze tra pubblico e opera. Ciò permette che si instauri un’intimità attiva, a partire dal momento in cui si deve perlustrare personalmente la struttura, preservando quindi quell’aspetto essenziale dell’arte.

La collezione diventa così un dispositivo per veicolare una modalità differente nella valorizzazione del senso di un’opera e delle relazioni che ne costituiscono il cuore. Per questa ragione la seconda mostra ospitata nel Musée de l’OHM è dedicata all’esposizione, negli spazi della pergula, delle prime acquisizioni. Dalla necessità di sviluppare questa differenza dipende la decisione di attenuare il momento dell’inaugurazione, un’occasione per piacevoli conversazioni che però si ritorce inevitabilmente contro il lavoro dell’artista, rendendolo al limite impercettibile nelle sue motivazioni.

Cinque artisti hanno voluto offrire un loro lavoro.

Alessandra Andrini colloca nel Musée un Objet trouvé misterioso, una placchetta di cartoncino vellutato recante una scritta allusiva a un manufatto molto particolare. L’oggetto sembra proporsi altezzosamente come opera d’arte che riflette ironicamente su se stessa, abbozzando un identikit sull’arte in generale quasi fosse un “manifesto” in sedicesimo.

Mili Romano con Play presenta il piccolo mangiacassette ormai obsoleto che l’ha accompagnata negli spostamenti attraverso le vie di Bologna, durante la progettazione delle sue azioni di arte pubblica nelle città. La registrazione che ne è contenuta diffonde dal cassetto rumori e voci dagli anni settanta ad oggi, una partitura sonora urbana in divenire che unisce in un unico flusso in perenne trasformazione l’intera città dal centro storico ai quartieri oltre porta.

Dragoni Russo in Omaggio a Pergola (precario) riempiono una teca 250 palline di naftalina divisi in due gruppi uguali, ponendo in stato di conservazione ciò che serve per conservare. Le palline rimandano direttamente alle uova del negozium, ma la segnatura incompleta che le connota rivela che vivranno in coppia il loro inevitabile destino di sublimazione.

Daniela Comani col trompe-l’oeil fotografico 400 cm2 arcipelago cassetto sembra materializzare nel cassetto il caos del suo studio berlinese. In questo modo si sottolinea come il Musée de l’OHM possieda un’identità apolide e nomadica, per cui esso può essere ovunque e qualsiasi luogo può esserne contenuto.

Cesare Pietroiusti ha realizzato una tiratura limitata dei suoi paradossali pezzi unici ad altissima edizione. Questa volta però il foglio non ha ancora subito l’intervento vero e proprio che, rimandato al momento successivo alla dipartita dell’autore, ironizza criticamente sui processi di formazione del valore e di consacrazione dell’artista, svelando il paradosso insito nella sua messa a morte.

Entra nella collezione permanente anche I miei sogni sono tuoi di Chiara Pergola, proveniente dalla precedente mostra personale. Un “libro bianco” su cui è stato trascritto un sogno che induce a riflettere sull’impossibilità di un’affermazione individuale: il dono dell’artista é quindi un furto? Proviamo a risolvere l’enigma risolvendo l’espressione in copertina.

Massimo Marchetti

Museo Civico Medievale
via Manzoni, 4 Bologna
mart-ven 9-15; sab, dom e festivi 10-18.30. Chiuso lunedi' (feriali)
ingresso libero

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