Un viaggio nelle avanguardie artistiche del Novecento, raccontate da oltre 180 opere di Dal Monte, tra dipinti, sculture, ceramiche e bozzetti, a fianco di documenti, fotografie e testimonianze. Il percorso si sviluppa attraverso la ricostruzione dei molteplici svolgimenti della sua opera a partire dalla prima mostra con opere futuriste del 1926 a Imola, fino all'ultima monumentale opera 'neoconcreta' realizzata nel 1988, a due anni dalla scomparsa. A cura di Enrico Crispolti.
a cura di Enrico Crispolti
L’Assessore alla Cultura della Città di Imola e il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola unitamente alla figlia dell’artista Bruna, al nipote Patrick Burnett e alla direttrice dei Musei civici Claudia Pedrini invitano il 19 dicembre 2009 alle ore 17.30 al Museo di San Domenico per l’inaugurazione di Mario Guido Dal Monte. Dal Futurismo all’Informale, al Neoconcreto, attraverso le avanguardie artistiche del Novecento, prima mostra monografica che la città dedica al suo grande artista, nato a Imola nel 1906 e qui scomparso nel 1990.
L’esposizione è presentata dal curatore, il critico e storico dell’arte Enrico Crispolti che già preparò nel 1986 l’antologica di Dal Monte a Rimini che gli permise - sono le sue parole - “di conoscere meglio il personaggio, riservato ma disponibile, sul passo di un’amicizia che risaliva al 1960” e che vent’anni dopo, sente ancora l’urgenza di “una ulteriore, più esaustiva, doverosa ricostruzione e rilettura storico-critica della sua multiforme opera”, proprio nel centenario della “fondazione” del Futurismo, per restituire una conoscenza completa della sua attività creativa, finalmente “a tuttotondo”.
Al Museo di San Domenico dal 19 dicembre 2009 al 5 aprile 2010 sarà possibile intraprendere un viaggio nelle avanguardie artistiche del Novecento, raccontate da oltre 180 opere di Dal Monte, tra dipinti, sculture, ceramiche e bozzetti, a fianco di documenti, fotografie e testimonianze, attraverso la ricostruzione dei molteplici svolgimenti della sua opera a partire dalla prima mostra con opere futuriste del 1926 a Imola fino alla ultima monumentale opera “neoconcreta” realizzata nel 1988, a due anni dalla scomparsa. Personalità segnata dall’inquietudine della ricerca e da una curiosità mai appagata, Dal Monte in modi originalmente personali è spinto sempre a nuove esperienze e attraversamenti, dal Futurismo al Realismo magico, dall’Informale, all’Optical, fino all’esperienza “neoconcreta” degli ultimi anni che dimostra un ancora intatto vigore creativo e una propria forte e coraggiosa indipendenza.
Questa mostra per la prima volta fa conoscere anche la ricca produzione dello studio “Magudarte”, studiato in questa occasione da Claudia Pedrini, esempio significativo di casa d’arte futurista a Imola, interessato dall’oggettistica alla moda, alla pubblicità, dalla pittura murale all’arredo e all’architettura. A illustrare questa sua esperienza saranno esposti per la prima volta oltre sessanta bozzetti eseguiti con varie tecniche e caratterizzati da una grande capacità comunicativa.
Un contributo importante alla conoscenza dell’artista deriva anche dalle numerose nuove scoperte di interessanti dipinti conservati presso privati imolesi e i ritrovamenti di altre opere recuperate sul territorio italiano credute scomparse, come alcuni quadri che Dal Monte regalò allo scrittore futurista Mario Carli o quello che il podestà di Imola Ginnasi acquistò nel 1930. Ritrovata infine una bella ceramica futurista a Catania che verrà esposta per la prima volta a fianco di quelle proprietà del Museo Gatti di Faenza.
Con questa mostra Imola ritrova uno dei suoi maggiori autori, che scelse di vivere e abitare nella sua città nonostante il suo lavoro di artista lo portasse lontano, grazie all’apprezzamento in tutta Italia e ai numerosi rapporti con le maggiori personalità del mondo dell’arte a partire da Marinetti, Balla, Depero, passando da Soldati e Reggiani, Chagall e Kandinski, fino a Piero Manzoni, Vedova, Santommaso, Guttuso, rapporti che coltivò sempre pur vivendo nella sua amata Romagna.
La mostra sarà corredata da un volume edito da Silvana Editoriale che sarà presentato da Enrico Crispolti il 27 febbraio 2010 alle 17.30 nell’auditorium di San Domenico
Per festeggiare in maniera simbolica questo avvenimento grazie alla collaborazione con Camparisoda si brinderà con un “calice rovesciato”, la “bottiglietta” disegnata nel 1932 dal grande futurista di Rovereto Fortunato Depero per Davide Campari, alla cui ditta si interessò anche Dal Monte nell’ambito della sua produzione “Magudarte”.
Si ringrazia infine l’Assicurazione Ina-Assitalia, filiale di Imola
con il patrocinio: Regione Emilia-Romagna
Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
Provincia di Bologna
Inaugurazione della mostra sabato 19 dicembre ore 17.30
Museo di San Domenico
Via Sacchi 4 40026 Imola (BO)
orari di apertura al pubblico: dal martedì al venerdì 10-13; giovedì 20.30-23
sabato 15-19; domenica 10-13 e 15-19, lunedì chiuso
chiuso 25 dicembre, 1 gennaio, 4 aprile
visite guidate su prenotazione a cura dell’associazione culturale Arte.na
tel. 0542-602609
ingresso libero