L'artista assembla una serie di oggetti incontrati sul suo cammino, decontestualizzandoli e facendoli propri, come un busto alla fermata della metropolitana, ricordi di viaggi lontani, o scarti della grande produzione e distribuzione.
Come molti modernisti Freud aveva una passione per i detriti. Si potrebbe dire che sia stato il primo artista dell’object trouvé poiché cercava un significato in ciò che solitamente veniva buttato via. È uno sporco lavoro, avere a che fare da vicino con tutto ciò che è umano.
Hanif Kureishi, “Ho qualcosa da dirti”
L’object trouvé ha affascinato generazioni di artisti: con il suo appeal ha ammaliato Marcel Duchamp e incantato i Surrealisti, per le generazioni delle Neoavanguardie si è fatto simbolo e denuncia di un compulsivo consumismo, fino ad approdare sulle spiagge del consapevole e (amaramente) ironico nomadismo culturale degli ultimi decenni.
Alfred de Locatelli ha assemblato una serie di oggetti incontrati sul suo cammino, decontestualizzandoli e facendoli propri, rendendoli opera d’arte; il suo percorso artistico si intreccia ai suoi percorsi metropolitani, la creatività si intreccia al caso, l’occhio afferra quello che la mente in un lampo ha già colto e codificato come Arte, poco importa se si tratta del fortuito ritrovamento di un busto alla fermata della metropolitana, di ricordi di viaggi lontani, o di scarti della grande produzione e distribuzione.
Ogni pezzo è funzionale al messaggio dell’artista, ogni frammento diviene parte di un percorso più ampio, che si nutre dell’amore per la pittura e del gusto per il richiamo e la citazione. Dai fascinosi assemblage nascono creature polimorfe, la cui umanità traspare di volta in volta sagace e sofferta tra articolate identità. Lorella Klun
Inaugurazione Venerdì 15 gennaio 2010 alle ore 19
Conestabo Artgallery
di via della Fonderia, 5 (primo piano) Trieste
Orari: da martedì a venerdì dalle 15 alle 19,30 per appuntamento
ingresso libero