Giovanni Anselmo
Enzo Bassotto
Raffaello Bassotto
Michele Bazzana
Ricardo Brey
Alighiero Boetti
Luca Caccioni
Riccardo De Marchi
Jean Fabre
Joan Fontcuberta
Piero Gilardi
Innocente
Ben Jakober
Nino Longobardi
Maurizio Nannucci
Beatrice Pasquali
Maurizio Pellegrin
Anne e Patrick Poirier
Walter Guadagnini
Opere di una ventina di artisti contemporanei di livello internazionale che si sono via via confrontate con delfini, aironi, orsi, volpi e con le decine di migliaia di 'abitanti' del Museo di Storia Naturale di Verona, di Vicenza, il Museo Bellona di Montebelluna, Villa Beatrice d'Este, il Museo di Cava Bomba a Baone con la flora e la fauna dei Colli Berici e dei Colli Euganei. a cura da Walter Guadagnini
Il 13 giugno, alla Bevilacqua La Masa, si inaugura una mostra che è
del tutto nuova anche se le opere che vi sono esposte hanno giÃ
"girato" per più di un anno nei musei naturalistici del Veneto e sono
già state ammirate da più di cinquantamila visitatori che si sono
impegnati a individuare gli interventi degli artisti tra le
testimonianze della natura fra cui erano volutamente mischiati.
"La Natura, l'Arte, la Meraviglia" propone le opere di una ventina di
artisti contemporanei di livello internazionale che si sono, via via,
confrontate con delfini, aironi, orsi, volpi e con le decine di migliaia
di "abitanti" del Museo di Storia Naturale di Verona, con la flora e la
fauna dei Colli Berici, al Museo di Storia Naturale di Vicenza, con le
testimonianze archeologiche e naturalistiche che convivono al Museo
Bellona di Montebelluna, con la fauna dei Colli Euganei, a Villa
Beatrice d'Este, e con le pietre del Museo di Cava Bomba a Baone.
Nella tappa veneziana quelle opere emergono per assumere il ruolo di
uniche protagoniste.
A testimoniare l'avvenuta, stimolante sovrapposizione di generi, il
singolare dialogo tra gli elementi naturali e le opere che gli artisti
invitati hanno realizzato ispirandosi a quanto i musei ospitanti
andavano proponendo, provvedono le immagini fotografiche con cui i
fratelli Bassotto hanno documentato l'intera vicenda e che ora vengono
pubblicate nel catalogo che viene edito da Cierre Grafiche proprio per
questa mostra conclusiva.
"La natura, l'arte, la meraviglia" è curata da Walter Guadagnini ed
è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e all'IdentitÃ
Veneta della Regione del Veneto e dalla Fondazione Bevilacqua La Masa.
Di questa esposizione si può parlare come di un autentico evento,
poiché per la prima volta in Italia dei musei di storia naturale hanno
accettato di mettere in gioco così esplicitamente la propria storia e
la propria identità , confrontandosi con un linguaggio all'apparenza
così diverso come quello utilizzato dagli artisti di oggi. L'intento
del curatore era quello di ricreare lo spirito delle antiche
Wunderkammer, le camere delle meraviglie, dove trovano luogo tutti i
"Tesori" della natura e dell'arte, in una interazione diretta.
Gli artisti coinvolti nel progetto sono: Giovanni Anselmo, Enzo e
Raffallo Bassotto, Michele Bazzana, Ricardo Brey, Alighiero Boetti, Luca
Caccioni, Riccardo De Marchi, Jean Fabre, Joan Fontcuberta, Piero
Gilardi, Innocente, Ben Jakober, Nino Longobardi, Maurizio Nannucci,
Beatrice Pasquali, Maurizio Pellegrin, Anne e Patrick Poirier.
Tra le opere esposte si segnalano "Trecento milioni di anni" di Giovanni
Anselmo, storica opera del 1969; le cinquanta fotografie del ciclo
"Fauna" di Joan Foncuberta, straordinario "falso" fotografico dedicato
all'immaginaria spedizione di un altrettanto immaginario naturalista,
inedite in Italia; il grande "Senza Titolo", anch'esso inedito, di
Ricardo Brey, uno dei principali protagonisti della rinascita dell'arte
cubana alla metà degli anni Ottanta, oggi stabilmente attivo in
Europa, che da sempre lavora sulle forze presenti nel mondo animale;
l'installazione "Coro" di Nino Longobardi, artista oggi nuovamente al
centro dell'attenzione critica italiana dopo le mostre alla Galleria
Civica di Modena e al Museo Archeologico di Napoli; uno storico "Mare"
in poliuretano di Piero Gilardi; il "Taccuino dell'archeologo" di Anne e
Patrick Poirier, poetica rivisitazione della giornata di lavoro di una
delle figure centrali nella nascita dei musei; una "Mappa" di Alighiero
Botti, che andrà a sostituire una "vera" mappa geografica presente in
una delle sale del Museo. Particolarmente significativa è poi la
presenza di Jan Fabre, non solo perché la sua sagoma rivestita di
coleotteri riprende - ancora una volta in chiave immaginaria - un
elemento tipico del Museo, ma anche perché Fabre è nipote di uno dei
maggiori naturalisti belgi e, dunque la sua figura appare come il trait
d'union ideale tra questi diversi campi del sapere. Infine merita di
essere sottolineato come ben 6 artisti presenti (Bazzana, Caccioni, De
Marchi, Innocente, Pasquali e Pellegrin) realizzeranno un'opera
appositamente per questa occasione, agendo all'interno degli spazi
espositivi, mettendosi in diretta relazione con i materiali conservarti
nel Museo.
"L'ipotesi espositiva prevedeva - afferma Walter Guadagnini, tracciando
un bilancio di questa esperienza - un vero e proprio rimescolamento
delle carte, le opere d'arte contemporanea a fianco dei materiali del
museo sono segnali che dovrebbero risultare sorprendenti e stimolanti
per il pubblico, invitato a modificare le proprie abitudini visive, sia
che si tratti del pubblico abituale del Museo, sia che si tratti del
pubblico abituale dell'arte contemporanea. In questa logica espositiva,
inoltre, la natura del museo - nonché il percorso stesso delle
collezioni - non viene assolutamente stravolta, ma solamente forzata a
esplicitare elementi che comunque fanno parte della sua conformazione e
storia".
Catalogo: Cierre Grafiche.
Progetto promosso dall' Assessorato alle Politiche Culturali e
all'Identità Veneta della Regione del Veneto in collaborazione con la
Fondazione Bevilacqua La Masa e i Musei e gli Enti Locali aderenti. A
cura di Walter Guadagnini.
Immagine: Alighiero Boetti, A tempo il tempo il temporale, 1990
Ufficio stampa: Studio ESSECI - Sergio Campagnolo
Informazioni: Fondazione Bevilacqua La Masa, tel. 041.5207797 fax 041.5208955
Palazzetto Tito Dorsoduro, 2826 - 30123 Venezia
Inaugurazione: giovedì 13 giugno, ore 18
Orario: dalle 15 alle 19 escluso il martedì, ingresso libero.